Sesso con moglie disabile

Sam

Buongiorno:
Scrivo con grande difficoltà ed imbarazzo queste righe. Da oltre 15 anni mia moglie è disabile, e negli ultimi 5 si è aggravata in modo sensibile, in particolare come rigidità e spasticità. La amo molto e l'assisto ogni giorno e notte, dato che dipende completamente da me e dalle assistenti che di giorno vengono a casa.
È diventato molto complicato avere rapporti sessuali. Sono cosciente che ne soffra senz'altro lei, che è lucidissima, parla e ragiona. Per conto mio, sono sempre più attratto verso sfoghi quali sesso virtuale (con cam girls) o peggio, centri massaggio od altro.

Resistere (quasi sempre "online", e sempre a livello di contatto fisico reale, finora) a queste pulsioni da una parte mi "inorgoglisce", ma dall'altra apporta ulteriore notevole stress molto forte ad una situazione complessa. È difficile parlarne con mia moglie, dato che, negli ultimi mesi soprattutto, ha dovuto affrontare crisi molto gravi che ci hanno portato ad un "mood", in primis, di sopravvivenza.

Vi ringrazio per qualche vostra parola.

Buon lavoro,

Sam


3 risposte degli esperti per questa domanda

Gentile Sam,

lei si trova in una situazione davvero molto delicata. Non mi è chiara quale sia la patologia da cui sua moglie è affetta e soprattutto, se questa sia passibile di miglioramento, o sia condizione destinata a degenerare. In questo momento mi sembrerebbe veramente poco opportuno sovraccaricare emotivamente la signora con confessioni, che avrebbero l'unico scopo di alleviare il suo senso di disagio e colpa Sam. Ora, credo sia importante per entrambi, godervi i momenti di piacere che vi sono concessi nello stare assieme nella quotidianità, a prescindere dalla sessualità, se questa sfera è divenuta così complessa e fonte di disagio. Lei ama sua moglie e glielo sta dimostrando ogni giorno, ogni ora, ogni notte.  Al di là di questo, s'impone un rispettoso silenzio ed un divieto di qualsivoglia giudizio di altri o di lei verso se stesso, poichè sta tentando di fare il meglio per chi le è caro e per non rischiare di essere sopraffatto dal dolore.

Ogni bene!

Buonasera Sam,

immagino la sua difficoltà a parlare di un tema così delicato, quale quello della sessualità all'interno di una coppia in cui c'è un coniuge affetto da grave malattia progressiva ed irreversibile.

La sua lettera non è facile, anche per me che leggo. Lei non pone una domanda, vuole tirare fuori il suo malessere ed attende qualche parola di ascolto.

Mi fa piacere leggere che lei ami ancora, nonostante tutto, la sua compagna di vita.

Malattia e sessualità sono due aspetti molto delicati nella vita di una persona e di una coppia. La malattia, infatti, porta sofferenza e induce paure. Sia in chi la subisce, sia nel coniuge che sta accanto alla persona malata. E' un'esperienza che, irrompendo nela storia di una coppia, stravolge due equilibri: sia quello individuale che quello della coppia. Due soggettività che, improvvisamente, da due punti di vista opposti e complementari si trovano a dover fare i conti con un senso di smarrimento ed insicurezza.

La persona malata vive un forte senso di frantumazione. Il vissuto di dolore per quel cambiamento corporeo irreversibile, a cui la malattia la sta sottoponendo, la profonda paura di non essere più amabile nella sua nuova condizione ed una forte insicurezza sul come trovare una strategia di adattamento ad una malattia che non la lascerà.

Dal punto di vista psicologico e corporeo, la persona è come se percepissse un'interruzione del corso della sua vita e, quindi, anche della propria identità. Solo la presenza di coloro che la amano e che se ne prendono cura restituisce alla persona ammalata quel senso di appartenza che riteneva smarrita, ridandole speranza nel suo nuovo percorso di vita, anche se faticoso e doloroso.

Anche per il coniuge che si prende cura della persona malata, subentra una battuta d'arresto nella propria vita. Si trova a dover fare i conti con una vita improvvisamente cambiata, dove i progetti, gli impegni e i desideri, d'un colpo, si trovano ad essere abbattuti.

Entrambi i partner, dunque, hanno vissuti simili, anche se da posizioni opposte.

Sam, immagino che la vostra vita non sia affatto semplice. Non so se entrambi riusciate a parlarvi con tranquillità, se ci siano delle cose non dette tra voi e se abbiate mai sentito il bisogno e la voglia di trovare uno spazio terapeutico in cui affrontare (singolarmente, oppure insieme) i vostri vissuti e disagi personali e di coppia.

Quello che mi sento di suggerirle è di dialogare con sua moglie sui cambiamenti della relazione, cambiamenti che sono sia esteriori che interiori. E' importante che vi parliate per creare una nuova complicità ed una nuova intimità, dove possano emergere parole, emozioni, silenzi.                                                                               Parlarvi a cuore aperto sull'affettività e sul sesso, vi potrà consentire di trovare dei nuovi rituali, in cui recuperare il piacere dei cinque sensi, attraverso semplici gesti quotidiani. 

 

Saluti cari

Gentile Sam

il suo è un caso difficile per la obiettiva situazione ed il confronto continuo con una disabilità importante. Il consiglio che mi sento di darle, è che tuttavia deve trovare del tempo per prendersi cura di sé, per ritemprare le proprie energie, perché altrimenti rischia di esaurirle con ripercussioni negative non solo per se stesso, ma anche per chi le sta vicino.

Cordiali saluti

Dott.ssa Valentina Sciubba

Dott.ssa Valentina Sciubba

Roma

La Dott.ssa Valentina Sciubba offre supporto psicologico anche online