Gentile Angelo,
comprendo profondamente la sua preoccupazione e il senso di disorientamento che traspare dalle sue parole. La situazione che descrive, caratterizzata da conflitti prolungati, accuse di mancanza di rispetto, e culminata in un episodio di violenza fisica e verbale, è indubbiamente fonte di grande sofferenza e merita un'attenzione seria e professionale.
È importante sottolineare che la violenza, in qualsiasi forma, non è mai accettabile e mina profondamente la fiducia e il benessere di entrambi i partner. L'episodio in cui sua moglie l'ha malmenata e le ha espresso frasi così gravi come "voleva la sua morte" rappresenta un campanello d'allarme significativo che non può essere ignorato.
La sua domanda se si possa "stare bene" dopo un evento del genere è assolutamente legittima. La paura e l'incertezza che prova sono comprensibili. È difficile ricostruire un senso di sicurezza e serenità dopo aver subito o assistito a manifestazioni di aggressività così intense.
In situazioni come la sua, è fondamentale considerare diversi aspetti:
- La gravità della violenza: L'escalation del conflitto fino alla violenza fisica e alle minacce di morte indica una profonda sofferenza e una dinamica relazionale disfunzionale che necessita di essere compresa e affrontata.
- Il vissuto emotivo: Il suo racconto evidenzia un senso di frustrazione per le continue accuse, un desiderio di mantenere i legami familiari e una percezione di non essere riconosciuto nel suo ruolo di padre e marito presente. Anche sua moglie, con il suo "carattere ombroso" e le sue reazioni, manifesta probabilmente un disagio significativo.
- La sicurezza: La sua incolumità fisica ed emotiva è prioritaria. È importante valutare attentamente se sussistano rischi di ulteriori episodi di violenza.
Cosa le consiglio:
- Priorità alla sua sicurezza: In questo momento, la sua sicurezza e quella dei suoi figli sono la cosa più importante. Se si sente in pericolo, valuti la possibilità di allontanarsi temporaneamente dall'ambiente domestico e di cercare supporto da familiari, amici o strutture dedicate.
- Richiedere un supporto psicologico individuale: Un percorso terapeutico individuale può aiutarla a elaborare l'esperienza traumatica, a comprendere le dinamiche relazionali in atto, a gestire la paura e l'ansia, e a prendere decisioni consapevoli per il suo futuro e quello dei suoi figli.
- Considerare una terapia di coppia: Se entrambi siete disposti a lavorare sulla relazione, una terapia di coppia potrebbe offrire uno spazio neutro e guidato per esplorare le radici dei conflitti, migliorare la comunicazione, affrontare le accuse di mancanza di rispetto e, soprattutto, comprendere le ragioni profonde che hanno portato all'episodio di violenza. Tuttavia, è importante che entrambi i partner siano motivati al cambiamento e che la sicurezza di tutti sia garantita.
- Valutare un supporto legale: Data la serietà dell'episodio di violenza, potrebbe essere utile consultare un avvocato per comprendere i suoi diritti e le opzioni legali a sua disposizione per tutelare se stesso e i suoi figli.
È fondamentale non sottovalutare quanto accaduto e cercare un aiuto professionale per affrontare questa difficile situazione. Non è solo responsabilità sua "rimediare" costantemente; una relazione sana si basa sul rispetto reciproco, sulla comunicazione costruttiva e sulla condivisione delle responsabilità.
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti e la incoraggio vivamente a cercare il supporto di professionisti qualificati anche online.
Cordiali saluti,
dott Sandro Mangano, Psicologo