Problema di comunicazione con mia figlia maggiorenne

gionni

salve, seguendo questo sito mi sono accorto di avere un problema di comunicazione con mia figlia maggiorenne. il problema secondo me risale alla prima fase della sua adolescenza. Quando mi sposai avevo solo 21 anni e mia moglie 19 . Sara la mia primogenita era gia in arrivo. quando nacque Sara, avevamo diversi problemi, il lavoro e la casa di dove abitare... ci accontentammo di abitare con mio suocero e cercai lavoro e lo trovai in una piccola officina. il lavoro mi piaceva ma non ero contento perché dovevo partire presto e perché il lavoro prevedeva dei turni, e inoltre era molto distante dalla nostra abitazione. fu cosi che cercando di avvicinarmi poi riuscii a entrare in un altra fabbrica piu vicino a casa. ma in questa nuova officina i ritmi erano piu serrati e i capi delle carogne, questo mi convinse che dovevo tentare dimettermi in proprio. aprimmo una piccola impresa famigliare di pulizie uffici con mia moglie. all'iniziò sembrava un sogno non avere nessun datore di lavoro opprimente o capo officina carogna, ma poi le cose cambiarono. l'impegno nella nostra impresa cominciò ad aumentare e cosi anche la tranquillità di prima cambiò. ci uccidevano le tasse che dovevamo pagare. per far fronte a questo dovetti aumentare il lavoro e con esso lo stres.. mi rendevo conto di essere diventato diverso, sempre nervoso e sull'orlo di una crisi di nervi. incominciarono le liti con mia moglie che mi sembrava non si interessasse come me alla nostra impresa, ma questo non era vero. Sara assisteva a volte alle ns estenuanti liti e noi non ci accorgevamo che ci stava male. dopo un grosso fallimento con l'impresa decisi che non mi sarei mai piu imbarcato su un lavoro autonomo. mi sentivo diverso e volevo recuperare il rapporto con mia moglie e mia figlia. ero una persona migliore e quello che era diventato,il lavoro autonomo mi aveva trasformato in una carogna, sempre pronto a ricriminare a mia moglie se le cose non andavano bene. volevo tornare com'ero, un ragazzo che amava la sua famiglia e che avrebbe fatto di tutto per loro. interruppi l'impresa e lavorai come consulente impegnado meno mia moglie sul lavoro. a questo punto dopo la nascita della mia seconda figlia e con al prima di soli dieci anni, volevo che mia moglie restasse a casa a fare la mamma a tempo pieno. riuscii a riprendermi dal fallimento economico che avevo avuto e mi misi a lavorare come consulente di altre ditte. ma come dicevo prima Sara stava cambiando e sentivo che la colpa era solo mia. i litigi con mia moglie secondo ame avevano fatto pensare a mia figlia che fossi un mostro, la stessa cosa che avevo pensato io di mio padre quando lo vedevo litigare con mia madre all'epoca. mio padre era soprattutto dedito a bere e a non lavorare, di conseguenza il peso della famiglia gravava tutto sulla spalle di mia madre. con la mia famiglia di origine avevo vissuto praticamente in povertà, non potevamo permetterci nulla e a volte anche il mangiare scarseggiava. mi ero riproposto di essere diverso da mio padre, avrei lavorato tanto da potermi permettere una casa, e non avrei mai fatto mancare nulla ai miei figli.. ma invece stavo cadendo in un baratro, in giro vizzioso. risparmiavo per la casa e restavamo ad abitare in un posto non adatto per una famiglia che ci creava problemi. nel momento che potevamo andarcene ero cosi pieno di me che pensavo solo a lavorare a migliorare a emergere e questo fu la causa del mio male. con un investimento avventato persi tutto. i risparmi di dieci anni della nostra vita finirono in bocca a una persona senza scrupoli che mi in inganno`. passai due anni d'inferno,avevo fatto anche dei debiti pesanti oltre a spendere tutto quello che avevo. la corsa a una vita migliore si era trasformata nell'incubo peggiore di tutta la mia vita. ancora oggi pensandoci dopo 15 anni mi perdo nei pensieri. ma oggi quello che mi angustia e` che non sono riuscivo a mantenere i rapporti con Sara. sono successe tante cose da quei tempi, abbiamo cambiato casa finalmente, ci siamo trasferiti in un appartamento popolare e ho trovato un alvoro fisso. sembrava che le cose fossero migliorate, ma mi illudevo,il destino è sempre in agguato. tutto è cominciato con la gravidanza di Sara a 17 anni. nonostante tutto però la superammo,lei ando a vivere con il fidanzato e per un certo verso fummo anche contenti che si fosse trovata un bravo ragazzo. poi fu la volta di mio suocero che con una emoraggia celebrale fini in carrozzina e poi infermo totale. essendo gli unici parenti dovemmo farci carico di lui e non fu facile con il lavoro e la famiglia. ma non poteva fini re qui il ns fardello, Dio aveva deciso che era ora che pagassi tutto.. Sara si separò da suo marito sposato solo da un anno dopo una convivenza di 4 anni. scossi dalla malattia del papa di mia moglie e delusi dalla decisione di mia figlia, siamo andati in crisi. non abbiamo reagito bene alla sua idea di separazione,anche per via del bambino che avevano di soli 4 anni. ma il guai piu grosso doveva ancora avvenire. dopo sei mesi dalla separazione sara fece un grave incidente stradale. era rientrata in casa nostra dopo 4 anni con un bambino e con una assurda spiegazione. da circa un anno stava freguentando un serale per ricuperare gli anni persi di scuola dopo che era rimasta in cinta . l'avevo spinta io a continuare gli studi,mi ricordo che le dissi che adesso era ora che si riprendesse la sua vita. volevo vederla realizzata, volevo che lei mi riscattasse lavorativamente e si trovasse un bel lavoro, quello che io avevo cercato in vano per tutta la vita. lei mi diede stranamente ascolto e incomincio a fare il serale, capii dopo i suoi veri intenti. sul finire della scuola sara mi disse che voleva lasciare il marito perche fra di loro non c'era piu nulla, il diploma le sarebbe servito per trovarsi un lavoro. ancora una volta mia figlia mia aveva dimostrato di covare sotto dei piani reconditi. mentre io facevo progetti per lei e la sua famiglia lei confabulava per rompere tutto. purtroppo però la separazione fu solo là punta dell'aisberg. a sei mesi di distanza e dopo aver chiaramente dichiarato che c'era un altra persona nella sua vita sara fece un incidente stradale,dove poteva morire. in quel momento forse ho toccato il fondo veramente. io e mia moglie cademmo in depressione totale, e mancò poco che non facessi un infarto. sara riporto molte lesioni dal l'incidente e fu tra la vita e la morte per piu di un mese. poi il miracolo,si riprese. laportammoa a casa che era bianca come un lenzuolo e la curammo,finché si rimise in sesto. pensavo che tra noi non avrebbe potuto più esservi che amore, ma non fu cosi. il nuovo compagno diventò sempre piu autoritario su di lei e a noi restavano solo pochi minuti al giorno. avrei voluto abracciarla e dirle quanto le volevo bene, dirle che mi senti uno straccio, ma non potevamo quasi nemmeno avvicinarsi a lei perche lui si era accampato a casa nostra mattina e sera. la colpa dell l'incidente me la sentivo addosso. io quando era tornata l'avevo convinta a fare un lavoretto e io le avevo preso una macchiana troppo vecchia senza airbab purtroppo non pensando alla pericolosità che avrebbe avuto in mano sua. lei ando fuori strada in un rettilineo perché aveva il cellulare in mano e le cadde. al cellulare era con lui il suo nuovo compagno. mi avenao promesso che se fosse tornata alla sera tardi sarebbe stata accompagnata, da lui ma non fu cosi. quella sera la vigiglia di natale Sara tornava dopo aver lavorato al mattino e aver passato tutto il giorno via da casa con lui, dopo mezzanotte. forse la stanchezza forse le scivolò il telefono e perse il controllo della macchina, o forse correva un po di piu del solito per raggiungere lex larito che l'aspettava giu in parcheggio con il bambino per lasciarglielo perche passasse il natale con lei. fatto sta che Sara correva anche senza cinture e l'impatto fu tremendo. la macchiana sbatte prima su un palo della luce che la deviò e poi su una muretta di cemento. noi fummo avvisati alle 2 di notte da lui che essendo al telefono con lei aveva sentito l'incidente in diretta. quante volte ho desiderato in questi anni essere stato al suo posto,e quante volte mi sono maledetto per avergli preso quella macchiana troppo vecchia . so che volevo un po punirla per avermi tradito, per aver tradito tutto quello che volevo per lei. ma io volevo solo che lei si pentisse e ritornasse dalla sua famiglia, ma ho peggiorato le cose. lei era la mia bambina e io volevo solo il meglio per lei ma le ho causato solo danni. sono passati 5 anni e adesso sara sta bene anche se qualche postumo è rimasto da quel brutto incidente. ho cercato di andare d'accordo con lei e con lui ma basta un niente per tornare a i punti di prima. adesso dopo un anno sembrava che ci fossimo un po ripresi, ma tutto è andato a rotoli perché ho senza pensare di fare male, chiamato il suo ex marito per fargli gli auguri di natale. Mio nipote era con lui e volevo fargli una sorpresa,fargli trovare un regalo sotto l'albero,ma mia figlia deve aver pensato che io volessi invitarlo a casa nostra, e da quel momento sono iniziate l'ostilità. non si fa piu vedere e cerca di lasciarci poco tempo con mio nipote. sa che cosi facendo mi fara stare male e ha ragione. adesso vogliono sposarsi e vogliono andarsene in un altra casa e mettere 30km da noi. abitavano in un appartamento appena da duecento metri da noi. hanno detto che lo fanno per avvicinarsi al lavoro di lui, ma io penso sia perche siamo ancora ai ferri corti. questa cosa mi sta ancora una volta demolendo e non so che fare. come e` possibile che non riusciamo a andare d'accordo dopo tutto quello che è successo? cosa devo fare per ristabilire un rapporto di affetto con lei? so di aver sbagliato tanto con lei ma non voglio perderla, non posso perderla. lo psicologo al quale mi sono rivolto mi ha detto che il comportamento di mia figlia non è annormale e che le cose succedono, se vogliamo non perderla dobbiamo cercare di essere presenti ma non invadentie cosi abbiamo fatto. solo che come possiamo se la vediamo giù non chiederle nulla? o come possiamo assistere a lei che fa una dieta assurda tanto da ridurla a una larva non cercare di aiutala a capire che si sta facendo del male. e come posso vedere mio nipote che sta male e non cercare di aiutarlo, visto quello che ha subito in questi anni? ma lui il suo nuovo compagno ci ha spedito un messaggio propio dopo natale per dirci di stare fuori dalle loro cose. quindi adesso ho paura anche a chiederle come sta non è assurdo? che rapporto dovrei avere con lei, solo formale? mi sto prenotando ancora da un psicologo per parlare ancora ma dubito di riuscire a trovare una soluzione. lei si sta ancora una volta allontanando da noi e cosi sarà anche per mio nipote. vorrei tanto sapere cosa fare,ma sono molto confuso. grazie per le risposte che vorrete darmi cordiali saluti

4 risposte degli esperti per questa domanda

Buongiorno, credo il rapporto tra lei e sua figlia sia particolarmente complicato penso quindi che il semplice “non invadere i suoi spazi“ non sia sufficiente poiché le cose sono più complesse e riguardano il modo/i modi con cui vi relazionate. Credo quindi che un percorso psicoterapeutico la potrebbe aiutare ad essere maggiormente consapevole di queste modalità e quindi di farvi fronte per costruire una relazione più sana. Cordiali saluti.

Salve Gionni,

innanzitutto grazie per aver condiviso le sue difficoltà. Poi, le faccio notare che ha fatto una lunga descrizione di quelle che, secondo lei, sono le sue colpe e cause del cattivo rapporto con sua figlia, e questo potrebbe significare che ha pensato moltissimo a tutte queste faccende dimostrando tutto il suo interesse nei confronti di questo rapporto (con sua figlia). Mi pare di leggere che lei si stia assumendo moltissime colpe e comprendo molto bene come ci si possa sentire in colpa quando ci si sente responsabili del destino di una persona, a maggior ragione di una figlia. Tuttavia lei deve rendersi conto, anche se posso comprendere la grande difficoltà, che sua figlia è una persona, con una propria testa, delle proprie idee e propri comportamenti. Inoltre è già più che adulta, mi pare di capire, e quindi è perfettamente in grado di scegliere da sola della sua vita. Questo per dirle che le colpe che lei si sta dando potrebbero essere eccessive, perché potrebbe ignorare il fatto che anche sua figlia potrebbe avere le sue (di colpe). Sicuramente nella sua vita, noniostante le difficoltà che questa le ha riservato, ha fatto tutto il possibile per fare in modo che sua figlia facesse la miglior vita possibile, e adesso tocca a lei essere artefice della propria vita. Non sarà la sua disperazione a migliorargliela. Venendo alla sua richiesta di come può andare d'accordo con sua figlia oggi, una risposta non può sicuramente essere data con così pochi elementi scritti su una mail. Tuttavia posso darle un'indicazione e cioè di riflettere sul modo di fare che sta avendo adesso con sua figlia. Sta funzionando? Se non sta funzionando è chiaro che va modificato. Lo psicologo al quale si è rivolto le ha dato una corretta indicazione, e cioè di essere presenti ma non eccessivamente invadenti. Questo potrebbe essere una possibilità d'azione che va sperimentata. Forse sua figlia ha bisogno dei suoi spazi e il rapporto potrebbe migliorare se li concedesse. Per concludere, le do io un'indicazione: potrebbe scrivere una lettera, scrivendo tutto ciò che vuole che sua figlia sappia delle sue sensazioni, emozioni, preoccupazioni ecc. e poi gliela consegna dicendole che con calma e quando vuole la potrà leggere e, se vorrà, ne potrete parlare di persona. Facendo così potrà comunicare con sua figlia dandole allo stesso tempo i suoi spazi.

Rimango a disposizione

Salve Gionni, ho letto con molto attenzione gli episodi che hanno compromesso la serenità affettiva e la stabilità emotiva del suo nucleo familiare: le problematiche legate al lavoro e riguardo all’ abitazione, lo stress che ha causato  litigi con sua moglie dove la figlia Sara ne è stata spettatrice, le separazioni, la nascita di un nipote che rischia di vivere la miseria che lei Gionni ha vissuto nella propria famiglia di origine,  le malattie e il grave incidente della figlia, l’inganno e soprattutto la  lontananza affettiva  di Sara e del nipote. Devo dire, però, che il suo intento è sempre stato quello di dare benessere alla propria famiglia da tutti i punti di vista e questo è, da parte sua,  lodevole. Sara porta dentro a se stessa tutto il dolore di voi genitori, una sofferenza che probabilmente non ha espresso verbalmente ad alcuno o ha condiviso con pochi. Ciò nonostante, Sara come voi genitori, è alla ricerca di un rapporto affettivo sicuro e di  una stabilità  sociale nonché di un modo trasparente di comunicare le proprie emozioni al fine di riuscire ad aprirsi come persona e come figlia. Quindi,  quello che  le posso consigliare per uscire dalla propria confusione, è  di essere deciso nel  vincere e superare  la” paura” di chiedere  della salute della figlia. Si faccia aiutare e sostenere da uno psicologo  attraverso  un percorso personale per raggiungere  prima di tutto  stima e  fiducia in se stesso quali prerequisiti necessarie  per fare emergere   e  mettere in atto adeguati comportamenti  genitoriali nei confronti della propria figlia al fine di creare una comunicazione affettiva positiva tra di voi utile per costituirsi come genitore “rassicurante” , collaborativo e protettivo. Soprattutto, cominci subito a sentirsi un padre e non un uomo fallito!  Cordiali saluti.

Dott.ssa Maria Zampiron

Dott.ssa Maria Zampiron

Padova

La Dott.ssa Maria Zampiron offre supporto psicologico anche online

Caro Gionny le i si da troppe colpe. Sicuramente ha attraversato molti momenti difficili e riconosce anche i suoi limiti. Cerchi uno psicoterapeuta ad approccio strategico nella sua zona. Le vicende esterne non cambiano, ma possiamo cambiare noi la prospettiva da cui le osserviamo e le azioni conseguenti che mettiamo in atto. Inizi lei un percorso per sè stesso, per trovare risposte e per trovare pace. Purtroppo non può decidere per la vita degli altri anche se sono persone che ama. Ognuno di noi impara sbagliando, quindi lasci a sua figlia la libertà di sbagliare.

Intanto pensi a se stesso. A volte pensando al nostro benessere. creiamo benessere anche a chi ci sta vicino.

Forza