Mi abbuffo, ma senza conseguenze come il vomito. È bulimia?

Erica

Nel corso degli ultimi anni ho cambiato spesso alimentazione. Ad oggi cerco di mangiare il più sano possibile durante la settimana, ma quando arrivano il sabato e la domenica mi abbuffo (non proprio tutti i weekend, solo gran parte).

Queste mie abbuffate non sono seguite nè da vomito, nè da digiuno, bensì da giorni di dieta rigidissima. La mancanza di conseguenze come quella del vomito mi fa dedurre che non sia bulimia (credo), mi chiedo allora cosa possa essere?


Spero che possiate rispondermi.
Grazie in anticipo.

11 risposte degli esperti per questa domanda

Cara Erica,

il nostro modo di rapportarci al cibo dipende molto da quello che stiamo vivendo e a come ci relazioniamo al corpo e agli altri. Non so se cercherei di incasellare il suo problema in una definizione diagnostica, quanto di capire da cosa origina quella che che lei sembra vivere come una perdita di controllo quando la vita quotidiana perde i suoi ritmi più scanditi (come succede nei weekend). Se le interessa può visitare il mio sito, dove ho scritto su diversi argomenti e dove può trovare i riferimenti del mio studio in caso pensi potrebbe esserle utile un confronto in un contesto più personale. Cari saluti.

 

Salve Erica, 

Da quanto comprendo, la situazione critica si verifica durante il weekend, quasi a compensazione della mancata soddisfazione da cibo nei giorni antecedenti. Leggendo quanto descritto mi viene da dire che non è importante tanto dare un'etichetta alla classe di disturbo alimentare in atto ma a come si sente lei prima e dopo le abbuffate. Gli stati d'animo antecedenti all'utilizzo disfunzionale del cibo sono molto significativi e possono essere degni di sostegno psicologico mirato, al fine di gestire il quotidiano senza sofferenze o attività compensatorie che poi si rivelano dannose, sia emotivamente che fisicamente. Saluti.

Buongiorno Erica,

mi chiamo Elisabetta Ciaccia e sono Psicoterapeuta da molti anni mi occupo di disturbi del comportamento alimentare e in particolare. Ho letto con attenzione  la domanda che si pone e penso si tratti di un inizio di Bulimia accompagnata mi sembra da un controllo delle quantità di cibo. Non sempre la bulimia si associa al vomito, ma può presentarsi in futuro. 

Io darei importanza a comprendere ciò che la porta ad abbuffarsi nei fine settimana e le consiglio di chiudere un aiuto psicologico. La sua giovane età è un fattore favorevole per una risoluzione.

Spero di averla aiutata.

Cara Erica,

forse lei mangia così nel fine settimana perché in quel periodo di tempo, senza gli impegni lavorativi normali, si fa sentire un vuoto ancestrale. È uno dei grandi problemi attuali, soprattutto delle donne, e spesso risale ai rapporti affettivi e di contatto del primo anno di vita.

Cerchi aiuto da qualcuno che abbia ben chiare le patologie dell’attaccamento. Auguri!

Gentilissima,

occorrerebbe qualche elemento in più per comprendere se le sue abbuffate rappresentino un problema.

È importante comprendere se Lei sente una perdita del controllo mentre "si abbuffa". Si interroghi su quale stato d'animo prova in quei momenti. Se le sembra di mangiare per mettere a tacere sentimenti di ansia o altri stati d'animo negativi, provi a parlarne personalmente con uno psicologo che si occupa di problematiche alimentari.

Un caro saluto

Gentile Erica,

Non si tratta di bulimia perché non ci sono condotte di eliminazione ma le consiglio, invece di cercare un etichetta, di cercare di risolvere questa situazione e di capire i motivi alla base delle sue difficoltà. Uno psicologo potrebbe aiutarla prima che diventi un disturbo più grave. Può tranquillamente riuscirci.

Resto a disposizione.

 

Buonasera,

dalla descrizione del suo atteggiamento verso il cibo, sembrerebbe trattarsi di Binge eating disorder, un disordine della condotta alimentare, con abbuffate incontrollate seguite da comportamenti più riparativi e di controllo.

Non so se lei abbia seguito diete in passato o se si sia mai rivolta ad uno specialista. 

Tuttavia potrebbe essere utile almeno un consulto con uno psicologo dell'alimentazione, ancora meglio che si occupi anche di tecniche di rilassamento come per esempio la Mindful eating.

se volesse maggiori approfondimenti, sono a disposizione.

Dott.ssa Alessia Gollini

Dott.ssa Alessia Gollini

Roma

La Dott.ssa Alessia Gollini offre supporto psicologico anche online

Cara Erica, in generale per porre diagnosi di bulimia nervosa occorrono ricorrenti episodi di abbuffata e ricorrenti e inappropriate condotte compensatorie (denominate anche “condotte di eliminazione”) messe in atto per prevenire l’aumento di peso.

Non risulta possibile autodiagnosticarsi e diagnosticare su internet un disturbo complesso come la bulimia nervosa poiché occorre conoscere approfonditamente la situazione, ad esempio le caratteristiche delle sue “abbuffate” e della sua “dieta rigidissima”, ed il suo peso corporeo.  

Dalla mail si può rilevare “solo” la presenza di un alterato atteggiamento alimentare, ribadisco da approfondire ed eventualmente trattare.

Rimango a disposizione.

Cordiali saluti

Gentile Erica,

da quello che scrive penso che si possa escludere, attualmente, l’attuazione di un comportamento di tipo bulimico. Il fatto però che ogni weekend tenda ad abbuffarsi e successivamente segua una dieta rigidissima mette in luce un poco sereno rapporto con il cibo. Dalla sua descrizione non trapelano le emozioni associate a dieta ed abbuffate, né l’entità di entrambe. Per fugare i suoi dubbi le consiglio di rivolgersi ad uno psicologo per una consultazione che possa servire ad inquadrare meglio la sua situazione.

Rimaniamo a disposizione, cordiali saluti

 

Dott.ssa Flavia Ilaria Passoni

Dott.ssa Flavia Ilaria Passoni

Monza e della Brianza

La Dott.ssa Flavia Ilaria Passoni offre supporto psicologico anche online

Carissima Erica,

da ciò che scrive si può escludere una diagnosi di Bulimia Nervosa ma è invece abbastanza evidente una difficoltà nel gestire il rapporto con il cibo e con il proprio corpo.

Nonostante la sua giovane età è riuscita comunque a fare un esame introspettivo, individuando quello che potrebbe diventare un problema più serio; questo le permetterà di intraprendere il percorso migliore e da qui in avanti vivere al meglio l'alimentazione.

Ciò che le consiglio è un percorso di Mindful Eating: un protocollo di 9 incontri in cui riscoprirà il piacere di mangiare, senza più sensi di colpe o ansie, il tutto supportato e guidato da sessioni di Mindfulness.

Per chiarimenti o informazioni più specifiche circa il protocollo, rimango a sua disposizione.

Un forte abbraccio

 

Buongiorno Erica,

Credo che più che dare etichette (bulimia, anoressia, ecc.), sia importante comprendere il motivo ed il significato del suo comportamento alimentare. Dalle poche righe che lei ha scritto sembra quasi che non si perdoni il fatto di eccedere col cibo, e per questo motivo i giorni successivi si impone una rigida dieta, forse anche come punizione per aver esagerato col cibo. Questa ovviamente è un'ipotesi, ma bisognerebbe entrare nel dettaglio del suo comportamento alimentare e delle emozioni che lo accompagnano. Inoltre sarebbe da comprendere cosa lei intende per abbuffata e per dieta rigida, le quali magari potrebbero risultare assolutamente normali e non associabili ad un disturbo alimentare vero e proprio.

Rimango a disposizione

Cordiali saluti