Figlia timida

Raffaella

Buon giorno, sono la mamma di una ragazza di 18 anni, dal carattere molto timido e insicuro. Lei è sempre stata così fin da piccolina, tanto che all'età di 2 anni, ora non ricordo di preciso, si esprimeva con poche parole e l’abbiamo fatta seguire da logopedista e psicomotricista che, in definitiva, ci dissero si trattava di mutismo selettivo.

Finché era più piccola, materna, elementari e medie, abbiamo sempre cercato di inserirla nelle attività: scuola, parrocchia, compleanni organizzati puntualmente a casa. Ora ci diventa più difficile perché non riesce ad avere delle amicizie che le si affezionino o che la aiutino a cercare di uscirne un po’ alla volta. Lei si protegge molto nel suo guscio di casa, anche se va a scuola volentieri e con profitto, interagisce nel suo modo con i compagni, apparentemente sembra non soffrirne, ma si vede che cerca solo un’occasione, un amico con cui poter vivere la sua età.

Frequenta da molti anni scuole di danza (hip hop, anche se abbiamo nel corso degli anni cambiato sedi per ragioni pratiche). È come fosse un piccolo fantasma nella vita degli altri: ascolta tutto, vede tutto, assimila tutto, ma non viene vista o considerata dagli altri, tranne a casa con noi, dove con pregi e difetti è assolutamente serena e tranquilla. Ha una sorella più grande di tre anni, a cui ho chiesto aiuto in tal senso, ma che è presa dall’egoismo della sua età e dalle sue difficoltà di giovane donna.

5 risposte degli esperti per questa domanda

Buongiorno signora intanto io la ringrazio per il suo coraggio di raccontare ciò che sta provando in questo momento. Non è semplice vedere la figlia di 18 anni che passa la maggior parte del suo tempo con la famiglia. La sua figlia dovrebbe fare un percorso di terapia cognitivo comportamentale che aiutano le persone ad esporsi a ciò che temono. Si dovrebbe fare una valutazione per vedere se questa timidezza fa parte dal suo temperamento che comunque si possono superare oppure ci sono dei microtraumi traumi nell'esperienza di vita che attraverso meccanismi di difesa per paura di essere giudicata o di essere trattata male preferisce stare vicino alle persone che gli danno sicurezza . Nel caso in cui lei deciderebbe di fare un percorso di terapia con la figlia diciottenne Io resto a disposizione. Sono la dottoressa Claudia Mosgneago psicologa e psicoterapeuta in formazione, lavoro online e anche in presenza.  Cordiali saluti

 

Dott.ssa Claudia Mosneagu

Dott.ssa Claudia Mosneagu

Padova

La Dott.ssa Claudia Mosneagu offre supporto psicologico anche online

Buongiorno!

Da ciò che racconta sembra che sua figlia abbia, malgrado la timidezza, trovato un suo equilibrio...

Lei scrive "va a scuola volentieri e con profitto, interagisce nel suo modo con i compagni, apparentemente sembra non soffrirne".

Noi mamme siamo sempre in ansia per i figli e a volte rischiamo di vedere o esagerare aspetti del loro carattere che, invece, non ostacolano l'integrazione con la realtà che vivono. 

Bisognerebbe capire se è questo il caso o se sua figlia davvero stia soffrendo per una mancata socializzazione.

E' solo un'ipotesi la mia, suscitata da quanto leggo nelle sue parole.

Bisognerebbe approfondire.

Le auguro il meglio

Dr.ssa Maria Laura Laurenti

Dott.ssa Maria Laura Laurenti

Dott.ssa Maria Laura Laurenti

Padova

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Buongiorno, posso capire la situazione che state vivendo come genitori e la difficoltà di sua figlia di poter vivere nel miglior modo possibile i suoi 18 anni. Forse potrebbe essere utile a sua figlia un supporto psicologico come "primo passo per cercare di lavorare sulla costruzione di  una relazione fuori dal suo ambiente protetto". 

Sono a disposizione nel caso avesse bisogno di ulteriori indicazioni.

Cordiali saluti.

Dott.ssa Verena elisa Gomiero 

Dott.ssa Verena Elisa Gomiero

Dott.ssa Verena Elisa Gomiero

Padova

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Gentile signora,
dal suo racconto emerge con molta chiarezza quanta attenzione, sensibilità e cura abbiate sempre avuto per vostra figlia. È comprensibile la vostra preoccupazione, ma è altrettanto importante riconoscere che lei ha già sviluppato molte risorse: frequenta con profitto la scuola, ha interessi come la danza, partecipa a un contesto sociale pur mantenendo un proprio stile più riservato. Il suo modo di essere non è qualcosa da cambiare a tutti i costi, ma da accogliere e sostenere. Il carattere timido e l’insicurezza che descrive non devono necessariamente essere vissuti come un limite assoluto, ma come caratteristiche che fanno parte della sua personalità. È naturale che per lei le relazioni richiedano più tempo e che si muova con prudenza: la cosa più importante è che si senta accettata e compresa nella sua modalità.  Allo stesso tempo, può essere molto utile offrirle uno spazio psicologico dedicato, un percorso in cui possa lavorare sul rafforzare la fiducia in sé stessa, acquisire maggiore consapevolezza delle proprie capacità e sperimentare modalità di relazione più sicure e gratificanti. Non si tratta di “cambiarla”, ma di darle strumenti per sentirsi più solida e libera nei suoi rapporti con gli altri. Il vostro sostegno come famiglia, la serenità che trova a casa e la possibilità di avere un aiuto professionale possono rappresentare per lei un’importante base da cui crescere con i suoi tempi, mantenendo intatta la sua sensibilità ma imparando anche a farsi vedere e riconoscere dagli altri.

Dott.ssa Veronica Socionovo

Gentile Signora,

La ringrazio per aver condiviso con tanta attenzione e cura la storia e la sensibilità di sua figlia. Comprendo pienamente la sua preoccupazione, che è del tutto naturale per una madre attenta al benessere psico-emotivo del proprio figlio.

Spesso i modi di essere dei figli possono risvegliare in noi emozioni e riflessioni legate anche al nostro vissuto personale, e può essere utile soffermarsi a riflettere su quali aspetti della personalità di sua figlia attivino in lei particolari sentimenti o pensieri.

Da quanto descrive, sua figlia sembra possedere numerose risorse personali, e potrebbe essere interessante esplorare quali aspettative lei nutre nei suoi confronti, così come comprendere più a fondo quali siano le reali preoccupazioni che emergono in relazione alla sua situazione attuale. In che modo sua figlia manifesta le sue richieste o necessità? Ci sono elementi di disagio che lei ha notato o che la ragazza ha eventualmente esplicitato?

Accogliere con sensibilità e rispetto le caratteristiche individuali della sua personalità rappresenta un passo importante per accompagnarla in un percorso di scoperta e di crescita che rispetti i suoi tempi e i suoi bisogni.

È altresì vero che, soprattutto in adolescenza, le relazioni con i coetanei assumono un ruolo significativo e possono rappresentare sia opportunità di crescita sia fonte di difficoltà. I modi con cui si instaurano e si sviluppano le amicizie oggi sono molteplici e talvolta diversi rispetto al passato; per questo motivo è importante conoscere i tempi e i modi con cui sua figlia sceglie di relazionarsi.

Resto a disposizione qualora volesse approfondire ulteriormente questo tema, eventualmente anche attraverso un confronto diretto che possa supportarla in questo delicato momento.

Cordiali saluti,

Paola Papini

Dott.ssa Paola Papini

Dott.ssa Paola Papini

Roma

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