Non c'è luce in fondo al tunnel

Chiara

Sono una ragazza di 21 anni, da sempre faccio i conti con una vita che non vorrei mi appartenesse. Tra le mura di casa mia non è mai regnata la serenità, anzi, il caos più totale, motivo per cui è stato per me molto difficile concentrarmi sugli studi, dopo aver perso parecchi anni già alle scuole medie e non avendo qualcuno che si preoccupasse per me ho potuto da sempre scegliere di non fare, ritrovandomi a lasciarli a 16 anni, in prima superiore. Mi sono ritrovata poi troppo piccola per lavorare e troppo grande per riprovarci. Dopo un po di tempo passato a far nulla, a sentirmi fallire, a 17 anni riesco a fare i miei primi lavoretti ed a 18 mi iscrivo a scuola guida ed in pochi mesi riesco a fare la patente. Da un anno ho un buon posto di lavoro (1k mese) mi prende parecchio tempo ma in quello libero cerco di continuare a coltivare i rapporti, esco e mi svago, mantengo la macchina e sto affrontando delle salate spese odontoiatriche sempre perché chi di dovere mi ha trascurato in passato. Casa mia si fa sempre più stretta, ed io ho dei terribili sensi di colpa perché riesco a mettere da parte davvero troppo poco (4k in un anno e mezzo). Mi sembra di annegare nella negatività, mi sento sommersa dai problemi. Non riesco a costruire perché ho troppe cose da risolvere e spesso crollo perche è da troppo tempo tutto nero. Mia madre non fa più parte della mia vita, mio padre mi vuole bene ma è un uomo stanco di vivere e troppo spesso mi è mancato il suo supporto.. già da piccola dovevo badare a me stessa e proteggermi da una famiglia tossica che non ha mai creduto nelle mie capacità e dunque nemmeno io. Ad oggi mi ritrovo a combattere con i trauma subiti, a convivere con una vita che detesto, spaventata da un futuro sereno in cui credo sempre meno, non sono presente, la mia mente è sempre presa dai problemi che ho e me la prendo di continuo con me stessa se faccio meno di quanto mi aspettassi.. oltre a tutti i comuni disagi sociali che si affrontano a quest età. Non mi sento indietro rispetto agli altri ragazzi, maggior parte dei miei amici pur lavorando bene da anni e anni non hanno un euro da parte, non hanno la macchina, la patente. Ma il mio problema è sentirmi indietro rispetto all'urgenza che ho di poter dire: questo spazio in cui mi trovo è ordinato, c'è calma, sto vivendo tranquillamente, sto bene. Ma come si fa quando hai bisogno di troppe cose assieme e non riesci...
Ovviamente ho provato ad iniziare un percorso dallo psicologo ma era troppo per le mie tasche..

1 risposta degli esperti per questa domanda

Buongiorno Chiara. La scelta di rivolgersi ad un esperto è sempre la più adatta in momenti di sofferenza come quello che lei porta e un’alternativa temporanea ma che può comunque essere d’aiuto è rappresentata dai consultori del territorio in cui vive. I consultori offrono un servizio temporaneamente gratuito alla persona e potrebbe darle modo di esplorare un po’ più a fondo la sua condizione, sebbene con le differenze che un trattamento temporaneo implica rispetto a un percorso di terapia con uno psicoterapeuta.
Ripercorrere la sua storia di vita potrebbe essere un buon punto di partenza per individuare eventuali punti critici, anche quelli che al momento possono sembrarle secondari. Inoltre il significato che lei attribuisce alle relazioni e ai traumi che dice di aver vissuto (e che meritano sicuramente un focus particolare) gioca sicuramente un ruolo fondamentale nell’approccio che attualmente ha nei confronti della vita di tutti i giorni.
Mi rendo disponibile per un primo consulto ed eventualmente anche per un percorso terapeutico adatto al suo caso specifico.
Cordialmente,
dott. Alfonso Panella.