Stress; perché gestirlo con la Mindfulness

CHE COSA E’ LO STRESS?


È la nostra risposta agli effetti prolungati di svariati tipi di stimoli, che possono essere situazioni, persone, problemi o difficoltà.... fattori che, secondo noi, in qualche modo ci minacciano, sentiamo eccessivi o pericolosi.
Una risposta determinata da ciò che pensiamo relativamente a quello stimolo, quindi, da come lo valutiamo e dalle emozioni che ne conseguono:

il PENSIERO  determina l'EMOZIONE determina il COMPORTAMENTO


Le emozioni che proviamo, a causa dei nostri pensieri, possono essere la paura, la frustrazione, l’ira, la tristezza... etc, e determinano, rendono possibili alcune azioni piuttosto che altre, delimitano il cosiddetto “spazio di possibilità”, che noi stessi ci diamo.

Perché è importante riuscire a gestirlo?


È importante perché le emozioni generano uno stato di Attivazione Fisiologica, del nostro asse ipotalamo-ipofisi-surrene, per metterci in uno stato di allarme che ci permette, in qualche modo di reagire allo stimolo che riteniamo nocivo.

Lo stress è determinato da un prolungamento di questa fase di attivazione-resistenza, e se non gestito può danneggiare molto seriamente il nostro sistema immunitario, cardiaco e nelle funzioni gastro-intestinali.

I sintomi possono essere di svariato tipo: mal di testa, collo e spalle tese, dolore allo stomaco, agitazione e irrequietezza, tachicardia, problemi di sonno, stanchezza, perdita di appetito e anche problemi sessuali.
Non è un problema da sottovalutare in quanto il perdurare dello stress può incidere non solo sulla nostra qualità di vita, ma anche sulla sua stessa durata.

La Mindfulness è un percorso che ci aiuta ad avere la consapevolezza e a gestire i nostri pensieri e le emozioni che ne conseguono, permettendoci così, attraverso la diminuzione di questa attivazione fisiologica, di ridurre anche lo stress e migliorare il nostro benessere psicofisico.

Uno stile di vita caratterizzato da un modo di vivere, un relazionarsi con consapevolezza e attenzione al qui e ora… a quello che ci sta accadendo o che stiamo pensando, o provando nel presente, inteso come dimensione temporale e unica realtà oggettiva.
Un modo di rapportarsi a ogni esperienza interna ed esterna a noi, un processo psicologico che ci può aiutare a modificare la nostra risposta alle difficoltà della vita, allo stress e alle sfide esistenziali quotidiane.


Portare consapevolezza consiste nel prestare attenzione allo svolgersi dell'esperienza momento per momento, con attenzione al presente e in modo non giudicante.
È un lavoro, quindi, di processo e non di contenuto, un allenamento per sviluppare delle nuove abitudini mentali. Un atteggiamento, quindi, che viene sviluppato e coltivato attraverso:

La pratica formale, esercizi di meditazione, che insegnano a focalizzare l’attenzione sul respiro o sul corpo e ad osservare, in modo non reattivo e non giudicante gli stati interni, quali pensieri, emozioni e sensazioni fisiche;

Le pratiche informali che aiutano a portare maggiore consapevolezza nelle nostre attività quotidiane, ad esempio quando mangiamo, ci laviamo, camminando o durante una prestazione lavorativa. Attraverso il loro utilizzo quotidiano si può sviluppare un nuovo stato mentale con cambiamento di abitudini e atteggiamenti.

Praticare Mindfulness ci dà la possibilità di osservare e di far emergere la consapevolezza di quanto abbiamo la tendenza a giudicare, categorizzare, dare etichette, lo facciamo in continuazione, giusto o sbagliato, buono o cattivo. Utilizziamo, quindi, preconcetti e pregiudizi, ritrovandoci a vivere in una realtà ristretta, incapsulata nei nostri pensieri. In una realtà soggettiva, vissuta, però, come un qualcosa di oggettivo, assoluto, mentre è solo una prospettiva, una nostra visione… un'alternativa… una delle tante.

Essa è fondamentale per gestire lo stress che può davvero incidere pesantemente sulla nostra vita. Vivere la pressione del lavoro e della vita quotidiana, quindi, attraverso la gestione dello stress e dell'ansia, grazie alla diminuzione della ruminazione… il pensare in continuazione a un evento, alle cause e alle conseguenze. Il pensare ci provoca sensazioni ed emozioni, attivazioni fisiologiche, che causano ansia, perdita di concentrazione e inefficienza, catturando la nostra attenzione.

Ma non solo, attraverso la gestione dei pensieri e delle emozioni, diminuiamo la nostra reattività e permettiamo al nostro comportamento di essere dettato da più azioni che da reazioni.

“Dobbiamo essere consapevoli che ciò che ci provoca disagio o ansia non sono gli eventi, ma come colleghiamo le emozioni a questi”
(Jonathan García-Allen)

 

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