Voler cambiare nome

Ermelinda

Salve a tutti e grazie per l'eventuale risposta. Sono una psicologa e devo chiedervi un consiglio. Sono stata contattata da una persona che mi ha chiesto una consulenza e relativa relazione psicologica circa la sua volontà di voler cambiare nome (premetto che il nome non è così strano o brutto).In pratica questa persona mi ha raccontato che il suo nome le crea disagio e per poter avviare la pratica deve presentare una relazione in cui si attesta che il disagio esiste. Ovviamente le ho detto che devo valutare anch'io stessa se ci sono i presupposti per tale valutazione. Come devo comportarmi?Non vorrei sbagliare, com'è la prassi?Grazie tante!

2 risposte degli esperti per questa domanda

Gentile collega,

anche se il nome non è "ridicolo, vergognoso o rivelante origine naturale", per il soggetto potrebbe avere un significato particolare o rappresentare un'eredità che non vuole accettare. Il suo lavoro consiste nel valutare il disagio e la sofferenza sperimentati dal cliente attraverso un'indagine sulle motivazioni e i vissuti che l'hanno portato a maturare la decisione di cambiare nome. Dovrà poi scrivere una relazione su quanto emerso durante la consulenza e le sue conclusioni.

Buon lavoro.

Cara collega il suo paziente le sta chiedendo una relazione psicologica in merito al suo disagio. E' chiara che il nome è esemplificativo di una relazione familiare.

Non esiste una prassi o procedura particolare in merito. Come farebbe una qualsiasi altra relazione psicologica, cvon uso o non uso di test diagnostici, può fare anche questa.

La procedura per cambiare nome, poi, è una procedura legale che il paziente, se maggiorenne può avviare col suo avvocato.

Quali sono le sue perplessità in merito?

Buon lavoro