La maestra di mio figlio mi ha detto che secondo lei è un bambino iperattivo

Anna

Cari dottori,sono Anna e sono la mamma di un bimbo di 5anni,si chiama Vincenzo e lui non ha mai frequentato il nido e quindi sono 2 anni che frequenta la materna e la sua maestra da quando ha cominciato la scuola l'anno scorso mi ha sempre detto che secondo lei e un bambino iperattivo e quest'anno ha aggiunto che ha difficoltà nella didattica perché il bimbo non disegna molto bene e non presta tanta attenzione quando bisogna fare queste attività perché è in continuo movimento. E sostiene che dovrei portarlo da uno specialista. D'altro canto il dottore di Vincenzo non lo ritiene opportuno perché dice che è un bimbo normale ed una normale vivacità! E sono molto confusa io non mi sono mai posta questo problema perché stando tutto il giorno con lui ho sempre visto una evoluzione brillante ma questo lo lasciò decidere a voi. Vi descrivo Vincenzo e le sue giornate tipo quando è con me: Vincenzo e un bambino molto vivace no sa stare fermo,gli piace continuamente giocare,ama vedere i film e romantico protettivo e gentile e sempre solare e non gli piacciono le persone che non sorridono ,io dico sempre che lui sorride alla vita perché la sua felicità continuamente la vuole esprimere a tutti a cominciare dalla mattina quando apre gli occhi ,con un grade sorriso da il buongiorno con baci e carezze e quando esce di casa saluta tutti e se qualcuno non lo fa torna indietro e si fa restituire il saluto,e molto bravo nelle attività sportive sa giocare a pallavolo,a canestro,a calcio e molto coordinato ,sa nuotare e lo ha imparato esercitandosi a più non posso e molto determinato nelle cose che gli piacciono e inoltre lo sport attuale e il judo ed anche li è molto portato concentrato e atletico. Impara le poesie a memoria e siccome gli piace stare al centro dell'attenzione(forse anche troppo)le dice accompagnato da gesti teatrali e con una buona espressione,impara le canzoni che impara a scuola e i suoi mostruosi disegni rappresentano clown e case sul mare con tanto di cielo e sole,certo non sono fatti molto bene ma ci prova quando riesco a tenerlo un po' seduto,però vuole sempre la mia presenza e spesso mi chiede di farglielo io,perché dice che lui si stanca a stare fermo,infatti anche quando guarda la tv non sempre ma molto spesso lo fa muovendosi però alla fine del film riproduce con tanto di battute le scene che più lo hanno colpito. E un bambino molto autonomo fa praticamente tutto da solo ,doccia,si veste solo e con i suoi gusti personali ,mangia e qualche volta si vuole rendere utile in cucina e quindi gli piace cucinare,sa piegare i suoi indumenti e quando è in vena li rimette in ordine nel suo armadio ma tutto questo lo fa perché lui è così perché io non sono affatto amante della perfezione anzi lui è più bravo di me è molto attento nelle piccole regole dette in casa del tipo come si sta a tavola ,il posto del bicchiere l'ora del silenzio insomma delle piccole regole da rispettare e lui le fa con piacere e senza problemi. A lui non piace stare in casa gli piace stare all'aria aperta a giocare in squadra ,infatti a lui non piacciono i giochi dove deve stare da solo è seduto ed io pensando di fare bene lo porto a sfogare e a vivere la sua infanzia nei grandi giardini armata di pallone e lui finisce sempre per giocare con tanti bambini molto spesso più grandi di lui e loro non se ne rendono conto perché lui si mette al loro pari e molto spesso è quello che forma le squadre,non è affatto timido ed molto bravo nell'approccio con i bimbi e se sono femminucce le rispetta giocando con loro con molta delicatezza e non mettendole mai da parte anche se nel gioco prevalgono i maschietti. Ha una buona dialettica ed è molto attento ad usare i tempi dei verbi giusti infatti se sbaglia si ferma per un'attimo come se non le suonasse bene.insomma cosa devo dire io non pensavo a queste cose ma la maestra continua anche se ho detto a lei che il pediatra lo sconsigliava lei mi ha risposto che i dottori le fanno un baffo!!! E che la scuola non è un parco giochi ma secondo me lei non sa neanche che Vincenzo sa tutte le poesie e le canzoni che lei stessa insegna ai bimbi,ma mi domando, se il bimbo fosse continuamente distratto dal movimento( e ci credo,) come fa a immagazzinare tutto ciò che avviene in classe?Secondo voi devo approfondire con Vincenzo?? Consigliatemi. Grazie.

12 risposte degli esperti per questa domanda

Signora Anna, purtroppo capita molto spesso che le insegnanti non si limitino a svolgere il lavoro per il quale hanno studiato e formulino in piena libertà diagnosi preconfezionate ai loro alunni generando facili allarmismi ma è altrettanto vero che possono rivelarsi utili nel segnalare tempestivamente caratteristiche del comportamento o dell'umore dei bambini che andrebbero meglio approfondite per una tutela del minore. Oggigiorno si sente parlare frequentemente di iperattività ma per poter essere certi che si tratti di un disturbo è necessario rivolgersi ad uno psicologo presso il Servizio Sanitario Nazionale o anche privato esperto nelle problematiche dell'età evolutiva il quale attraverso un primo colloquio raccoglierà le informazioni più importanti ai fini diagnostici e somministrerà dei test specifici utili ad evidenziare l'eventuale presenza di un disturbo. In questo modo potrà rassicurarsi che lo sviluppo di suo figlio procede nella norma e laddove invece emergano problematiche di iperattività verrà supportata dallo psicologo nella sua funzione genitoriale individuando strategie comportamentali efficaci per ottimizzare l'apprendimento di Vincenzo. Dalla dettagliata descrizione che ha fatto di suo figlio si coglie l'attenzione che lei gli dedica e l'entusiasmo del suo essere madre di un bambino dinamico, socievole e pieno di interessi per questo le consiglio di rivolgersi ad uno professionista cosicchè possa continuare a vivere con serenità il suo compito di genitore. I migliori Auguri.

Carissima Anna, 

premetto che non sono un'esperta del tema, ma le scrivo perchè prima che psicoterapeuta sono stata per 20 anni insegnante di ed. fisica e allenatrice sposrtiva; posso offrirle un punto di osservazione diverso da quello puramente scolastico o psicologico.  La mia esperienza di anni in palestra forse può esserle utile perchè ragazzi così sono molto bravi nello sport, hanno successo, un po' come suo figlio in tutte le attività motorie, e quindi con i coetanei, ma poi fanno fatica a scuola, soffrono terribilmente le ore di costrizione nel banco e a volte non rispettano le regole necessarie all'interno di una istituzione come la scuola.

Osservo che gli adulti in questa situazione dimostrano scarsa capacità di collaborazione: il pediatra non tiene conto delle osservazioni della maestra (che passa ore ogni giorno con il bambino! ); la maestra "se ne fa un baffo" del medico; lei osserva suo figlio che "è sempre in movimento", ma è in grado di imparare e ... non sa più che fare!

Chissà come si sente Vincenzo in questa confusione che gli ruota intorno!

Suo figlio è sicuramete un bambino intelligente, capace, attento, mi pare che dimostri buone capacità di apprendimento e di relazione con gli altri. Questo non è scontato, a volte il bisogno di muoversi impedisce di concentrarsi sul compito in modo adeguato.   Vincenzo ci riesce e questo è un ottimo segnale.

Tuttavia tutto questo avviene a condizione di potersi continuamente muovere, sfogarsi, ecc.  Lui stesso dice che fa fatica a stare fermo. E questo è un problema di cui tenere conto: come può disegnare se non sta fermo? Come farà a scuola?   Soprattutto perchè mai non deve imparare anche a stare fermo, ad apprezzare le pause, i momenti di attività tranquilla e di relax?  Disegno, musica, coccole, lettura, si fanno stando .... fermi!

Non amo le etichette, quella di iperattività si presta spesso a definire un bambino identificandolo con un problema sul quale si interviene - a volte bene altre decisamente no! (e forse è il motivo per ci il medico diffida...)

Lei dice che lo porta a sfogarsi ai giardinetti, ottimo!  Perchè poi non lo aiuta a rilassarsi, a fermarsi, a provare piacere nel disegno, nell'ascolto di una storia, ecc.   Lo aiuti ad imparare come fare a stare seduto, ad ascoltare, a rispettare le regole del posto in cui si trova: ai giardinetti libertà e autonomia, ma a scuola adesione a compiti proposti dalla maestra, a casa anche saper stare seduto a fare un gioco, a tavola, ecc.

La sua domanda è  "devo approfondire con Vincenzo?"  Lei pensa di sì: lo ha già fatto scrivendo qui. E ha fatto bene, raccolga le nostre risposte ci rifletta, ne parli con chi le è vicino (padre di Vincenzo, la maestra, il medico).  Approfondire non vuol dire dichiarare Vincenzo un bambino diverso o sbagliato, ma capire cosa per Vincenzo è difficile.

Vincenzo ha diritto ad imparare quello che non sa fare: stare fermo, ascoltare, disegnare, che poi sarà leggere, scrivere, studiare... come farà a imparare a scrivere se non ha imparato a stare fermo?

La strada credo sia quella di cercare uno psicologio esperto a cui spiegare la situazione (partendo da quello che ha scritto qui) che valuti la situazione generale: risorse e difficoltà in un quadro più chiaro e completo possibile. 

Potrà darle suggerimenti per aiutare lei ad insegnare a Vincenzo queste cose, aiutare il bambino ad apprezzare la calma, la tranquillità, ... magari collaborando con la scuola e non in conflitto!

Sì, approfondisca, affrontare queste piccole difficoltà oggi è abbastanza semplice, più avanti potrebbe essere molto più faticoso e difficile, soprattutto per Vincenzo! 

E complimenti per la chiarezza con cui ha descritto la situazione!  

Cordialmente

Gentile Signora, la scuola rappresenta per i bambini un primo campo dove mettersi alla prova sia per le capacità personali che di relazione con gli altri. Mi sembra di capire che l'insegnate non riesca a far rispettare le regole scolastiche come per esempio il tempo di gioco e quello di lavoro. Probabilmente la stessa non ha mostrato un atteggiamento collaborativo verso di lei genitore che si è sentita accusata e giudicata. Ora, aldilà di questa modalità, sarebbe meglio cogliere i segnali inviati dagli educatori esterni al contesto familiare, perchè ci aiutano a capire meglio i nostri figli. Senza sentirsi giudicata è preferibile approfondire questa cosiddetta iperattività attraverso la consulenza con uno speciliata psicologo, psicoterapeuta o neuropsichiatra infantile che si occupi di bambini. Cordiali Saluti

 

Cara signora Anna l'unico modo di essere certa riguardo le sue perplessità è valutare il bambino con strumenti specialistici, non è detto che l'insegnante abbia ragione, magari scoprite  nuove potenzialità del piccolo Vincenzo,ma Lei, da mamma, se la sente di rischiare sulla salute del suo bambino? Distinti saluti

Sig.raggiungerti Anna, da quello che lei dice sembra tutto nella norma, potrebbe rappresentare un problema all' inserimento nella scuola primaria ma non è detto! Le consiglio di aspettare .....

Gentile signora, credo sia molto utile fare delle premessecon il comportamento del bambino, per esempio c'è una differenza di comportamento con il papà e con la mamma? ci sono momenti particolari in cui attiva questo comportamento? il sonno e l'alimentazione sono regolari? ha fratellini? dorme da solo? insomma credo che una visita diagnostica potrebbe aiutarla a proseguire meglio nel suo ruolo di genitore per lo sviluppo normale psicologico di Vincenzo:

siamo a sua disposizione per ulteriori informazioni.

 

Gentile sig.a Anna, per quanto riguarda l’ipotesi di un disturbo dell’attenzione ed iperattività  (noto come ADHD/DDA  acrononimo derivante dalla definizione inglese) Le preciso che può manifestarsi già verso i 3/5 anni e diventa più evidente all’inizio delle scuole elementari. Ora, al di là del fatto che il bambino riesca o no a disegnare bene (questa può essere una particolare attitudine che non tutti gli individui hanno) mi sembra, però,  che in Vincenzo possa esistere di un’eccessiva vivacità.. Tenendo presente quanto da Lei descritto di Suo figlio ed in particolare:  relativamente alle attività sportive  “lo ha imparato esercitandosi a più non posso ed é molto determinato”  ed ancora a casa quando disegna  “lui si stanca a stare fermo”  (questi possono essere piccoli sintomi premonitori),  Le consiglio dunque di  non sottovalutare quanto affermato dall’insegnante. Tenga presente che l’apprendimento e un adeguato comportamento scolastico dipendono dalla capacità dei  bambini ad orientarsi negli ambienti che frequentano e - di conseguenza - a mantenere sia l’attenzione sia i movimenti e/o attività corporee entro certi limiti e per un determinato periodo di tempo. Il fatto che il bambino possa essere un po’ iperattivo non significa che la parte cognitiva sia per ora compromessa, quindi le capacità di memorizzare, di imparare a recitare, essere ordinato, essere gentile ed altro rimangono integre però se l’iperattività dovesse essere lasciata libera e non precocemente valutata, potrebbe in futuro creare delle difficoltà anche nella parte cognitiva. Tenendo anche conto che il piccolo l’anno prossimo inizierà la scuola elementare, ritengo  senz’altro utile che Lei  – insieme al padre di Vincenzo – consultiate  uno specialista (psicologo dell’età evolutiva  - cerchi presso la Sua ASL territoriale) che possa fare una diagnosi precisa e vi dia le giuste indicazioni di comportamento da tenere con il bambino e se lo riterrà opportuno programmare un periodo di consultazioni  con il bambino stesso. Signora Anna tenga presente che è meglio affrontare subito questo tipo di problematiche poiché è anche più semplice la loro risoluzione.  Le faccio i miei migliori auguri ed a disposizione per qualsiasi chiarimento La saluto cordialmente

Gentile Sig.a, credo che lei stia compiendo un errore, sta cercando a tutti i costi di comprendere se suo figlio ha qualche problema, partendo dal capire se la Prof.ssa ha o meno ragione. Ascoltare se stessa e si fidi di più di quello che le suggeriscono le sue intuizioni. Se crede di essere in dubbio, chiedere una consulenza ad uno Psicoterapeuta non comporta niente di terribile, lo faccia senza paure.

Cordialmente

Carissima mamma, intanto la ringrazio della sua generosa descrizione alla quale dovrebbe seguire un serie di incontri familiari o cmq almeno una visitata con il bambino e le persone familiari che si prendono cura di lui. Qualora desiderasse un colloquio non esiti a chiamarmi .

Gentile Anna

fornire un parere clinico sulla base della sua mail sarebbe scorretto perchè comunque, nel bene o nel male, le informazioni fornite sono filtrate dagli occhi preoccupati di una madre premurosa che, si vede, adora suo figlio. D'altro canto neanche le osservazioni della maestra vanno prese come oro colato perchè comunque influenzate da eventuali simpatie o antipatie della stessa, il pediatra, unico osservatore imparziale, non ha osservato a lungo il comportamento del bambino nei diversi contesti della sua vita, come il gioco o attività più complesse. Partendo dal presupposto che ciascuno degli attori citati va comunque ascoltato, come professionista e come madre mi sento di dirle di eliminare ogni dubbio e portarlo da uno specialista, almeno anche lei potrà tranquillizzarsi.

Cordiali saluti

Salve Anna, un bambino è veramente iperattivo quando inizia molte “cose” ma non le termina, quando un bambino non possiede la concentrazione per realizzare i propri obiettivi.

Invece, un bambino si distrae quando non è motivato a fare quello che gli viene proposto, quando le attività non sono interessanti, quando non riesce a interagire con i coetanei.

Dalle attività che Vincenzo svolge nel corso della giornata al di fuori della scuola, posso pensare che è un bambino veramente ricco di vivacità, un bambino  che ha bisogno di  realizzarsi attraverso il movimento del corpo, una modalità che non gli  impedisce tuttavia  di concentrarsi nel vivere le situazioni che lo fanno stare bene.

Ciò nonostante, anche per  Vincenzo  la scuola da ora in poi richiede di apprendere abilità strumentali come leggere, scrivere, fare di conto, esperienze che iniziano con l’uso del disegno.

Quindi, quello di cui necessita nel presente il bambino, è iniziare a contenere gradualmente il movimento del corpo quando svolge attività sedentarie quale il disegno oppure ascoltare le indicazioni dell’insegnante.

In questo senso, l’aiuto che può dare lo specialista è quello di sostenere Vincenzo,  la sua famiglia e la scuola a realizzare un percorso psicopedagogico ed educativo che permetta al bambino di incanalare le proprie energie e le proprie capacità anche all’interno di attività che richiedono autocontrollo, ascolto e tranquillità.

Cordiali saluti

Dott.ssa Maria Zampiron

Dott.ssa Maria Zampiron

Padova

La Dott.ssa Maria Zampiron offre supporto psicologico anche online

Buona sera signora Anna,

come altre colleghe hanno già detto, non è possibile fornite una diagnosi senza effettivamente conoscere il bambino e approfondire il funzionamento dei vari ambiti della sua vita. 

Ci possono sicuramente essere alcuni aspetti da lei descritti che possono far pensare ad un disturbo  da deficit di attenzione e iperattività, questo però per essere effettuata una diagnosi deve comprendere un insieme di sintomi presenti di una certa intensità e che siano pervasivi, ovvero che Influisca sul funzionamento di almeno due ambiti della vita del bambino come ad esempio la scuola e la famiglia oppure le relazioni con i coetanei. 

Alcuni aspetti da lei descritti però potrebbero far pensare ad un bambino ad alto potenziale cognitivo che spesso viene scambiato per iperattività, per via del fatto che si annoiano di fronte a compiti per loro noioso o semplici o che non li stimolino abbastanza. Personalmente consiglierei quindi eventualmente una valutazione cognitiva del bambino. 

Spero di esserle stata utile.