Penso che le altre persone mi reputino una persona strana

Antonella

Salve, mi chiamo Antonella e ho 17 anni. Frequento il quarto anno delle scuole superiori, indirizzo turistico. Penso che soprattutto i miei compagni di classe mi reputino una persona strana, nonostante sia la rappresentante di classe e una compagna molto attiva nelle vicende della classe. Posso capire che a volte posso essere introversa, ma in questo caso no. Quest'anno tutti i miei compagni di classe ed io, ovviamente, compiamo 18 anni e tutti organizziamo una festa. Nessuno mi ha invitata e, nonostante ciò, ne continuano a parlare in mia presenza anche se sono a conoscenza di quanto io stia male. In conclusione, penso che tutti mi reputino strana. Come posso capire se effettivamente è così? Spero in una risposta, grazie mille.

6 risposte degli esperti per questa domanda

Ciao Antonella, grazie per esserti aperta e aver condiviso il tuo vissuto. È evidente che questa situazione ti sta facendo soffrire, ed è assolutamente normale sentirsi esclusi e feriti quando le persone intorno a noi non mostrano la sensibilità che vorremmo.
Da quello che hai scritto, sembri essere una persona attiva, impegnata e capace di assumerti responsabilità come rappresentante di classe. Questi sono tratti che non solo dimostrano il tuo valore, ma anche una maturità che forse i tuoi compagni non sempre riescono a comprendere o apprezzare.
L'idea che ti reputino "strana" può derivare da come ti senti trattata, ma non necessariamente riflette ciò che pensano davvero. Spesso le persone agiscono con superficialità o mancanza di attenzione, senza rendersi conto di quanto le loro azioni possano ferire gli altri. Può essere utile, per quanto difficile, cercare un dialogo aperto con alcuni di loro per capire meglio cosa provano e per esprimere i tuoi sentimenti. A volte, questo può portare a una comprensione reciproca o almeno a una maggiore chiarezza.
Ma soprattutto, ricorda questo: essere “diversi” o fuori dagli schemi non è qualcosa di negativo. Al contrario, spesso è ciò che rende una persona autentica e unica. Sei in un momento della vita in cui stai costruendo la tua identità e, anche se può sembrare difficile ora, col tempo troverai persone che apprezzano e valorizzano proprio ciò che ti rende speciale.
Non lasciare che il giudizio degli altri definisca la percezione che hai di te stessa. Tu vali più di così.

Dott.ssa Antonella Bellanzon

Dott.ssa Antonella Bellanzon

Dott.ssa Antonella Bellanzon

Massa-Carrara

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Cara Antonella,

grazie per esserti aperta con noi.

Dalle tue parole si percepisce sofferenza, ma anche quanto per te sia importante relazionarti con gli altri — anche se, a volte, può essere complesso a causa del tuo essere un po’ introversa.

Provo a proporti un cambio di prospettiva. Alla domanda: “Come posso capire se davvero mi reputano strana?”, ti invito a sostituirne un’altra: che effetto ha su di te pensare che ti reputino così? E cosa fai quando lo pensi?

Hai mai sentito parlare della profezia che si autoavvera? A volte, nel timore di essere giudicati, cerchiamo segnali di conferma all’esterno… e finiamo per comportarci come se fossimo davvero ciò che temiamo di essere. Così facendo, senza volerlo, possiamo rinforzare quell’immagine.

Ti propongo un piccolo esperimento:

Per una settimana, prova a non cercare conferme. Comportati come se non ci fosse alcun problema da risolvere, come se non ci fosse nulla da dimostrare. Semplicemente, sii presente, senza pensare all’etichetta.

Alla fine della settimana, chiediti: è cambiato qualcosa nel tuo modo di sentirti con gli altri? Hai notato reazioni diverse?

Resto a tua disposizione,

Maria Giovanna Annoscia

 

Dott.ssa Maria Giovanna Annoscia

Dott.ssa Maria Giovanna Annoscia

Bari

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Ciao Antonella. Da quanto leggo la domanda che poni riguarda il capire qualcosa di te. Questo è possibile farlo. Dopo essersi compresi più approfonditamente potrai decidere come realizzare la tua vita in seguito. Quando vorrai potrai farlo nella stanza di terapia. Grazie della condivisione.

Un caro saluto

Dott. Manuel Luciani

Dott. Manuel Luciani

Roma

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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Roma

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Cara Antonella,
grazie per aver scritto e per aver condiviso una parte così personale e delicata della tua esperienza. È comprensibile sentirsi escluse in una situazione come quella che descrivi, soprattutto quando si è coinvoltə e attivə all’interno della classe. Il fatto che tu sia rappresentante dimostra che hai qualità importanti: responsabilità, partecipazione e capacità di metterti in gioco. Proprio per questo è ancora più legittimo il tuo dispiacere. Sentirsi “stranə” in certi contesti, specialmente a scuola, è una sensazione più comune di quanto si pensi. Ma spesso “stranə” non significa qualcosa di negativo: può voler dire semplicemente diversa, con un modo personale di esprimerti o di relazionarti che magari non viene subito compreso. Quello che stai vivendo non dice nulla sul tuo valore. A volte, chi ha una sensibilità profonda o un modo autentico di essere può sentirsi fuori posto, ma questo non vuol dire che stia sbagliando. Potrebbe essere utile parlarne con qualcunə di fiducia: unə insegnante, unə familiarə, oppure rivolgerti allo sportello d’ascolto scolastico, se è attivo nella tua scuola. Non per ricevere risposte assolute, ma per non restare da sola con questi pensieri.

Alle volte non è semplice trovare “la propria casa”, Ti auguro di trovare presto uno spazio in cui sentirti accolta e valorizzata. Un caro saluto.

Dott.ssa Francesca Natale

Dott.ssa Francesca Natale

Massa-Carrara

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Cara Antonella, capisco bene la situazione di sofferenza che stai vivendo rispetto alle relazioni con i tuoi coetanei. Lavoro da anni con adolescenti come te e purtroppo mi è capitato più volte di conoscere situazioni in cui ragazze e ragazzi venivano emarginati. Ognuno di noi ha delle caratteristiche di personalità differenti. Spesso alla tua età si tende a nasconderle ed omologarsi per essere accettati dal gruppo. Le tue caratteristiche non sono "strane". Possono essere magari particolari, diverse dalla media, ma questo non significa che tu debba vergognarterne o voler cambiare per gli altri. Quello che puoi fare è cercare un supporto di un'esperta per essere aiutata a conoscerti meglio e accettarti. Poi se ci fossero piccoli tratti del tuo carattere che vuoi provare a modificare, si può capire se e come provare a farlo. Parlane con i tuoi genitori e spiega che hai bisogno di avere un aiuto.  Se desideri resto a disposizione per un colloquio da remoto. Puoi scrivermi attraverso il modulo dei contatti.

Molti auguri per il tuo percorso!

Francesca Fontana

Dott.ssa Francesca Fontana

Dott.ssa Francesca Fontana

Monza e della Brianza

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