Conflittualità con mio figlio

Rosa

Salve sono una mamma di due bambini 10 anni e 1 anno. Mio figlio di 10 anni mi sta facendo impazzire. È sempre stato refrattario alle regole ma da un anno a questa parte usa parole offensive del tipo che devo morire, che faccio schifo, che mi odia e usa gesti volgari. È sempre stato al centro delle nostre attenzioni e ha sempre avuto tutto o almeno mio marito gli ha sempre concesso tutto nonostante la mia contrarietà e ora non accetta i "no". La situazione è diventata insostenibile. Mio marito ignora le parole offensive che gli rivolge ma io non riesco ad adottare lo stesso atteggiamento perché sono molto sensibile e ci soffro. Non so più cosa fare

5 risposte degli esperti per questa domanda

Gentilissima Rosa,

da come scrive, sembrerebbe emergere una difficoltà a tutto tondo. Da parte di voi adulti a farvi rispettare e da parte di vostro figlio ad accettare anche i "no" più "noiosi". 

Sicuramente non è facile per nessuno, come si legge e si percepisce anche dalle sue poche righe: tristezza, non saper cosa fare ma anche un gran bene verso suo marito e il figlio.

Come si potrebbe fare a  ripartire tutti insieme? Si potrebbe provare a parlare tutti e 3 e mettere a tutti regole più o meno belle? 

es. iniziamo dai cellulari, nessuno a cena lo usa mentre siamo a tavola e ci raccontiamo le nostre giornate

Non sarà facile essendo un comportamento che persiste da tempo ma pian piano e se tutti vi mettete in gioco è possibile fare un piccolo passetto alla volta

Un'altra opzione, altrimenti, potrebbe essere quella di rivolgervi a un esperto di età evolutiva e di genitorialità per essere tutti aiutati e supportati in questo momento difficile e pesante. Sarebbe inoltre anche una "terza" persona, fuori dal contesto e che starebbe nella neutralità e che cercherebbe solamente il bene "migliore" per tutti.

Resto disponibile per informazioni, richieste aggiuntive e/o per una eventuale consulenza.

Le auguro di trovare presto una soluzione al suo problema.

Cordialmente

Dott.ssa Federica Ciocca

Psicologa e psicoterapeuta

Ricevo a Torino, provincia e online

Dott.ssa Federica Ciocca

Dott.ssa Federica Ciocca

Torino

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Gentile Rosa,

comprendo bene la fatica nel dover sostenere due bambini di cui uno in tenera età ma quando parliamo dei bambini dobbiamo prima rivolgere lo sguardo agli adulti: 

Come stiamo noi? Cosa stiamo facendo? Di cosa abbiamo bisogno?

Per poter affrontare la problematica descritta occorrerebbe ampliare lo spazio visivo su tutta la famiglia, in che modo il bambino vive le esperienze passate e non ultima quella dell'arrivo del fratellino.

Un'analisi condivisa con un terapeuta potrebbe orientare un lavoro verso i genitori e se necessario uno più specifico per il bambino.

Le suggerisco di condividere al più presto le sue preoccupazioni con un professionista al fine di dare un nome a ciò che sente

Dott.ssa Aida Faraone

Dott.ssa Aida Faraone

Dott.ssa Aida Faraone

Palermo

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Gentile Rosa,

solo una terapia la può aiutare a capire cosa fare.

Sono disponibile a seguirla.

Saluti

Dott.ssa Arianna D'Acuti

Dott.ssa Arianna D'Acuti

Avellino

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Salve Rosa, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio e il dispiacere che questa situazione può comportare. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarvi ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che vi impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto.

Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Roma

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Buona sera Rosa, suo figlio sta dimostrando una forte gelosia verso il fratellino. Potrebbe essere che faccia fatica ad essere spodestato dal suo ruolo di "figlio unico", poichè non è facile perdere le attenzioni dei genitori e, soprattutto, della mamma (come è normale che sia, visto che è la mamma che allatta il piccolo e che si prende cura di lui per più tempo, nel corso della giornata).

Il figlio più grande è stato reso partecipe della nascita del fratellino? Avete cercato di trasmettergli emozioni positive quando, durante la gravidanza, gli parlavate dell'arrivo del fratello? Che rapporti ha con il fratellino, si prende cura di lui oppure lo ignora?

Il figlio maggiore si arrabbia con lei perchè sa che non può fare del male al fratello, perchè capisce che è indifeso e non vuole farlo soffrire, allora attacca lei, visto che la rabbia la prova anche nei suoi confronti. Tutti i bambini provano gelosia, all'inizio, nei confronti di un fratellino, ma hanno bisogno dell'aiuto dei genitori per ridurre la gelosia ed essere più sereni.

Provi a cambiare la visione delle dinamiche familiari, provi a sintonizzarsi sui sentimenti del suo figlio maggiore. Ad es. provi a chiedersi quanto difficile può essere stato per lui non avere più tutte le attenzioni che gli dava prima, gli parli, gli chieda come si sente quando lei si occupa del piccolo, come si sente quando si sente messo da parte. Lo renda partecipe del cambio del pannolino, lo faccia sentire importante nel suo ruolo di fratello maggiore, gli dica che il fratellino avrà sempre un'adorazione per lui, che lo vedrà come un modello da cui imparare tante cose e che gli vorrà sempre tanto bene. Suo figlio maggiore, secondo me, sente di aver perso un ruolo importante all'interno della famiglia e questo lo fa sentire tanto triste, perso ed arrabbiato. Gli parli di questo, gli dica che lo capisce e che d'ora in poi, se non lo ha già fatto, cercherà di renderlo più partecipe e di farlo sentire amato. (Lei sicuramente gli vuole tanto bene, ma forse dietro alla rabbia di suo figlio, non è riuscita a leggere la sua sofferenza e, per questo motivo, il bambino continua ad essere arrabbiato con lei).

Non le sto dicendo queste cose per farla sentire in colpa, perchè so bene che lei sta facendo tutto il possibile per suo figlio, ma, forse, lei ha bisogno di vedere le cose dal punto di vista del bambino e io sto cercando di aiutarla a fare questo.

Sono d'accordo sul fatto che non è giusto accontentare il maggiore in tutto, perchè un figlio ha bisogno di coccole e amore, ma ha anche un bisogno enorme di ricevere i no e i limiti, perchè lo fanno sentire amato, contenuto e al sicuro. Potrebbe essere che suo marito abbia ricevuto un'educazione rigida in famiglia e questo lo abbia fatto soffrire e che, di conseguenza, abbia paura di essere rigido sulle regole con il bambino, ma io sto parlando della presenza delle regole e dei no, insieme alle coccole, alle carezze e agli abbracci. E questa è un'educazione positiva e costruttiva. Provi a parlarne con suo marito e a comprendere il suo punto di vista.

Provi a riflettere su questi aspetti, ne parli con suo marito, cercate di trovare insieme un modello educativo da utilizzare con i vostri figli. I figli hanno bisogno di due genitori che siano d'accordo sui modelli educativi. A volte, si entra in conflitto per potersi accordare e a volte, non ci si riesce, ma è importante cercare di fare il possibile per confrontarsi ed arrivare a dei compromessi, perchè i figli hanno bisogno che i genitori siano uniti sui messaggi importanti da trasmettere loro.

Io sono a disposizione per aiutarvi in questo percorso. Se ne sentite il bisogno, mi piacerebbe fare un colloquio con entrambi i genitori, perchè per aiutare vostro figlio, ho bisogno di sentire il punto di vista di entrambi.

Sono a disposizione per una consulenza, anche on line.

Arrivderci

Chiara Moretti

Dott.ssa Chiara Moretti

Dott.ssa Chiara Moretti

Venezia

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