Da 10 anni mio figlio vive con me, ma adesso, a 14 anni vuole lasciare città, amici, attività, amici, per vivere col padre. Sono vittima di alienazione genitoriale che non so se riuscirei a dimostrare. Pensavo inizialmente di acconsentire ma sono combattuta. Forse per il bene di mio figlio e del nostro rapporto dovrei oppormi e chiedere un comitato tecnico/psicologo per mio figlio e per noi genitori. Sto chiedendo consiglio ad alcuni avvocati ma non so com'è giusto pormi nei confronti di mio figlio. Da un lato non voglio mettermi contro di lui, dall'altro capisco che abbiamo bisogno di aiuto
Alessia, capisco quanto questa situazione sia dolorosa e delicata per te. Da una parte, vuoi rispettare il desiderio di tuo figlio senza compromettere il vostro rapporto; dall’altra, temi che la sua scelta sia influenzata da fattori esterni, come un possibile plagio da parte del padre. Evita di metterti in una posizione di scontro con lui. Piuttosto, chiedigli con calma e senza giudizio cosa lo spinge a voler cambiare vita. Dimostragli che il tuo obiettivo è solo il suo benessere, non il controllo. Anche se sospetti che l'altro genitore lo abbia plagiato, evita di parlarne negativamente. Questo potrebbe farlo chiudere ancora di più nei tuoi confronti. Piuttosto, prova a fargli capire che una decisione così importante merita tempo e riflessione. Proponi un supporto neutrale come un mediatore familiare che potrebbe aiutare a capire se questa sia una scelta consapevole o influenzata. Se tuo figlio fosse davvero convinto e consapevole della sua scelta, accettarla potrebbe aiutarvi a mantenere un buon rapporto. Ma se sospetti una manipolazione, tutelarlo potrebbe significare chiedere un intervento professionale. Una via di mezzo potrebbe essere quella di dirgli che capisci il suo desiderio, ma che una decisione così importante va presa con il giusto supporto, perché riguarda il suo futuro e il suo benessere emotivo. Se vuoi, possiamo approfondire
Dott.ssa Antonella Bellanzon
Massa-Carrara
La Dott.ssa Antonella Bellanzon offre supporto psicologico anche online
Salve Sig.ra Alessia,
ho letto il suo messaggio e capisco la complessità della situazione familiare che sta affrontando e quanto è difficile per lei capire quale sia la decisione più giusta.
In primis le chiedo da cosa è dovuta la scelta di suo figlio di voler vivere col padre e perché ritene che suo ex marito possa aver plagiato vostro figlio. Inoltre è importante prima di richiedere una valutazione genitoriale e per suo figlio valutare se con suo ex marito abbiate un affidamento condiviso o esclusivo ad un solo genitore e il rapporto che entrambi genitori avete costruito con vostro figlio. Suo figlio è in un'età particolare ovvero adolescenza dove facilmente i ragazzi si sentono smarriti, non si riconoscono, possono essere molto conflittuali verso entrambi o un genitore e ciò è dovuto ai diversi cambiamenti fisici, emotivi, psicologici che si trovano ad affrontare ma soprattutto dovuto al fatto che devono costruire la propria identità da adulti e ciò genera molta irritabilità, smarrimento e difficoltà in loro. Per tale ragione prima di richiedere una consulenza e valutazione genitoriale io da psicologa le consiglio di far fare una consulenza a suo figlio da uno psicologo/a che possa valutare se il cambiamento di tale scelta è dovuto a dei problemi circoscritti al vostro rapporto influenzati dal periodo di crescita che sta vivendo o è dovuto a qualcos'altro come appunto la sua sensazione di plagio da parte del padre.
Ci tengo a dirle che se il principale strumento e il più efficace per dimostrare l'alienazione parentale è la perizia psicologica, richiesta dal tribunale tramite la nomina di un Consulente Tecnico d'Ufficio (CTU) che a sua volta tramite il suo avvocato e quello del suo ex marito collaborerà con i vostri Consulenti tecnici di Parte (CTP) scelti dai voi e vostri avvocati. iL CTU insieme ai CTP hanno il compito di: Analizzare il comportamento del bambino nei confronti di entrambi i genitori e riportare poi i dati ottenuti al giudice il quale prenderà poi la sua decisione. Come vede è un percorso un pò complesso dove sarebbe coinvolto anche suo figlio e per tutela di suo figlio le consiglio prima di capire quale sia il reale problema di suo figlio. Le dico questo perché io svolgo anche prestazione da Ctp.
Per qualsiasi informazione resto a sua completa disposizione, Io lavoro a Roma presso lo studio ma lavoro anche tramite modalità online sia con pazienti e clienti della mia città sia di altre città. Se vuole maggiori informazioni e/o suggerimenti o eventuali domande che vorrebbe pormi io offro sempre la prima consulenza gratuita senza alcun vincolo di rapporto successivo.
Spero di poterle essere stata d'aiuto.
Un caro saluto,
Dott.ssa Ilardi Chiara
Roma
La Dott.ssa Chiara Ilardi offre supporto psicologico anche online
Buonasera, per quel poco che ho letto suo figlio sta chiedendo un qualcosa che può essere per curiosità, per provare una vita diversa etc le motivazioni possono essere infinite ma quello importante è che lei possa parlargli e chiedergli apertamente cosa vuole e di che cosa necessità dal papà che lei non gli può dare. Ovviamente avere i genitori separati non è mai facile per un figlio.
Detto ciò mi prenderei dei momenti con lui per capire ed esplicitare che vuoi sapere cosa pensa per capirlo meglio e aiutarlo anche se fosse aiutarlo nel fare le valigie.
Inizia ad essere grande e penso possa essere utile per lui provare e nel caso sbagliare sapendo però che lei rimarrà sempre aperta a riaccoglierlo. Si potrebbe provare a fare una prova di tot giorni o mesi e lasciarlo libero di capire cosa vuole.
Se ha bisogno di altri colloqui rimango a disposizione,
Dott.ssa Casumaro Giada
Modena
La Dott.ssa Giada Casumaro offre supporto psicologico anche online
Gentile Alessia la "alienazione parentale" è un costrutto che è stato rigettato per non avere validità scientifica. Questo non significa che un minore di età non possa essere influenzato da un adulto per i più disparati motivi. La situazione che descrive è sicuramente dolorosa e complessa. Credo qui il punto fondamentale sia tutelare in primis l'interesse di suo figlio, che se privato della relazione con un genitore, ne avrebbe un danno, a meno che non venga dimostrato il contrario. In genere si dovrebbe tentare sempre una mediazione familiare in queste situazioni, proprio per aiutare i genitori a capire l'importanza, per i figli, di non recidere legami e anche abitudini di vita che costituiscono una base sicura, specialmente per affrontare il periodo dell'adolescenza. Se questa strada fosse già stata percorsa o non fosse attuabile per un rifiuto, temo che le vie legali siano una possibile forma di tutela. Nel frattempo cerchi di rendere meno ansiogeno possibile e più nutriente il rapporto con suo figlio. Cerchi di non avere una posizione svalutante o giudicante, ma provi ad ascoltarlo. Le consiglierei comunque una consulenza per sé, in questo difficile momento. Se lo desidera sono a disposizione, tramite il modulo dei contatti e da remoto.
Auguri per il suo percorso
Dr.ssa Francesca Fontana