Non so se mia figlia debba continuare a fare ginnastica

Valerio

Buongiorno, sono il padre di una bambina di quasi 5 anni. La bambina fa già nuoto una volta a settimana, ma poiché a casa fa sempre esercizi acrobatici e ginnici abbiamo deciso ad ottobre di iscriverla a ginnastica. La prima volta ha fatto un po' di storie per non mandarci via, poi però una volta finita la lezione era contenta e voleva tornarci il giorno dopo. Nelle settimane successive però ha sempre manifestato la voglia di non andarci, già a partire dal giorno prima. Poiché mi pregava di non andare via, un paio di volte ho assistito alle lezioni dalla soglia, cosa che però non è servita a molto perché spesso mi veniva incontro mettendo in difficoltà anche le maestre, che avevano paura (fondata) di un effetto domino sugli altri bambini.
Premetto che è una bambina abbastanza socievole, ma ha difficoltà quando si trova in situazioni con tante persone, ad esempio nei giochi con gli animatori durante le feste, oppure nei balli di gruppo.
Per invogliarla abbiamo coinvolto anche una sua amica di scuola, cosa che però non sembra influenzarla in modo decisivo. Poi ho elaborato la tattica con le maestre di convincerla a fare solo gli esercizi che desidera, o anche solo guardare. In questo modo riesce effettivamente a fare tutte le lezioni senza la mia presenza (facendo tutti gli esercizi), e da come dicono le maestre anche divertendosi. Io ci scherzo con lei dicendo:"hai visto che ti piace ginnastica, te ne eri solo dimenticata che ti piaceva". Lei è contenta, ma poi puntualmente quando arriva il giovedì già dalla mattina dice che non vuole andarci. Cerco di capirne i motivi, ma ogni volta me ne dice uno diverso e non capisco. L'unica cosa ricorrente che mi dice è che preferisce giocare a casa sua. Le maestre, da quello che ho visto, sono simpatiche e tendono a scherzare molto. La bambina fa gli stessi problemi anche quando va in piscina, ma al nuoto non vorremmo rinunciare sia per questioni economiche (abbiamo pagato tutto l'anno), sia perché lo ritieniamo uno sport più primario, più formativo. Alla domanda se preferisce il nuoto o la ginnastica, lei comunque ha risposto nuoto. A questo punto, arrivati a gennaio, nonostante la situazione sia migliorata, vorremmo capire se sia il caso di continuare. La mia compagna ritiene che forzarla ulteriormente non sia una cosa giusta, io sono un po' più indeciso perché il suo comportamento mi sembra contraddittorio. E non vorrei che rinunciando adesso poi avrà difficoltà ancora maggiori in seguito. Non solo con gli sport, ma in generale con attività nuove.
Grazie,
Valerio

7 risposte degli esperti per questa domanda

Scusi la franchezza, a me sembra che lei carichi di ansia le attività che dovrebbero essere un piacere per sua figlia. Nel suo script non dice nulla di come si comporta sua figlia al di là dell'impegno sportivo, presumo frequenti una scuola dell'infanzia, come si comporta coi coetanei?

Penso che non rispettare i tempi della bambina sia controproducente nel lungo periodo. Voi fate molto bene a farle provare attività nuove, lasciate che sia lei a scegliere quelle che le sono più congeniali. Cordiali saluti

Dott.ssa Daniela Benvenuti

Dott.ssa Daniela Benvenuti

Padova

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Salve, è sempre bene comprendere i motivi che si trovano dietro ad un rifiuto o anche una semplice resistenza, se sua figlia preferisce il nuoto continuerei per un po' con questo sport, aspettando che sia lei a "scoprire" la ginnastica o altro, mentre dietro alcuni atteggiamenti descritti sembrerebbe esserci più una difficoltà a gestire la separazione e nell'essere lasciata sola in un ambiente nuovo, magari un pizzico più competitivo rispetto al nuoto che solitamente è molto gradito e visto anche come un gioco.

E' un'età particolare e forse sente ancora un po' il bisogno di stare in spazi familiari e conosciuti, può essere una fase... forse asseconderei queste sue necessità, chiedendo a voi genitori se farle fare ginnastica risponde a qualche obbligo particolare o semplicemente era un qualcosa in più. Forse si può aspettare un anno? e nel frattempo comprendere più a fondo le sue reali inclinazioni e capire anche se queste piccole ansie di separazioni sono causate da altro.

In bocca al lupo per tutto, ci tenga informati.

Cordialmente

Dott.ssa Federica Giromella

Dott.ssa Federica Giromella

Roma

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Caro papà oggi i bambini per vari motivi sono costretti a trascorrere molte ore fuori di casa quando per loro sarebbe importante poter trascorrere del tempo in casa con le loro cose, con i loro tempi senza dover rispondere a precise richieste. La bambina è piccola, per ora si limiti a farle seguire il corso di nuoto che per la sua età è già un bell’impegno. Poiché sembra divertirla molto la lasci libera di vivere la ginnastica come un gioco. Oggi il gioco creativo, che permette loro di sviluppare la fantasia, è sotto valutato ed un errore enorme. Cerchi di non avere fretta, rispetti i suoi tempi, la incoraggi quando la vede in difficoltà ma senza esagerare. Ogni bambino ha i suoi tempi, ci sta un incoraggiamento ma insistere troppo può essere veramente negativo.

 Cordiali saluti

 

Dott.ssa Maria Assunta Consalvi

Dott.ssa Maria Assunta Consalvi

Roma

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Caro Valerio,

Avvicinare i bambini al movimenro fisico è una cosa bellissima, quindi innanzitutto complimenti a voi.

Capire bene se i bimbi amano o no ciò che fanno non è sempre semplice. Non credo ci siano ricette. Però posso dirle, da mamma di una ex bimba piccola, che a volte bisogna far venire loro "fame" delle cose da fare.

E' buona norma, dopo le vacanze di Natale, ricominciare piano.

La prima settimana niente, la seconda una lezione, ogni settimana aggiungerne una, fino a regime normale. E ogni tanto vacanza!!!! Portandola a fare qualcosa di interessante.

Lor signorine si accorgono se a noi viene l'ansia sulle loro attività. A meno che non preparino le Olimpiadi, non è il caso di essere troppo martellanti.

L'importante è che i figli abbiano delle passioni, perché saranno poi sempre il loro rifugio. Ma di passioni vere si deve trattare. Ascoltarla, incoraggiarla, assecondarla, qualche volta forzarla. Adagio, allegro, largo, piano, pianissimo, con brio.

Un caro saluto.

Buongiorno Valerio, 

La prima cosa che mi viene in mente leggendo la sua richiesta è: come mai per questo papà l'attività di ginnastica della figlia sia così significativa? Qual è il suo rapporto con le passioni del suo passato?

Vede nel rapportarsi con i figli non possiamo fare a meno di fare riferimento a come eravamo noi da bambini, perciò mi chiedo se per caso lei abbia avuto, nella sua storia personale, qualche passione che non ha potuto portare avanti, o qualche rimorso per qualche attività verso la quale non si è potuto applicare come avrebbe voluto o nella quale ha avuto delle difficoltà. Probabilmente si, come forse tutti. In che rapporto è con queste attività non portate a termine come avrebbe voluto?

Sua figlia ha 5 anni, forse è troppo piccola per capire quanto le piaccia la ginnastica o per apprezzare il suo esserne portata. Lei come padre può vederlo e cercare di indirizzare sua figlia, ma è il Suo modo di rapportarsi con le questioni lasciate a metà ad essere davvero influente in questo momento.

Può accettare che sua figlia di 5 anni lasci una questione a metà anche se sembra molto portata? Come la fa sentire questa ipotesi?

Credo che sia su questo che dovrebbe lavorare. Ad un occhio esterno, fuori dalle questioni padre figlia, le potrei dire che è talmente piccola che ha tutto il tempo di scegliere cosa vorrà fare, ma il fatto che per lei, Valerio, sia così importante da scrivere qui, mi porta a spingerla a riflettere sul significato che ha questa esperienza di sua figlia con la Sua storia personale, che sicuramente, essendo un padre così presente (almeno nello sport) ha un peso non indifferente nella vita di sua figlia.

Mi faccia sapere se le mie parole le suggeriscono qualcosa. 

Buona prestazione!

Dott.ssa Michaela Mortera

Dott.ssa Michaela Mortera

Macerata

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Salve Valerio,

la sua situazione è in comune con tanti genitori e quindi la rassicuro innanzitutto che non trattasi di un grave blocco o di una condizione "anomala" considerato che trattasi di una bambina di 5 anni. A questa età non tutti i bambini sono pronti ad affrontare lo sport in modo sicuro e con una motivazione elevata e non tutti hanno chiari i desideri o gli interessi per una specifica disciplina. Perciò le consiglierei anche in accordo con la sua compagna, di non pressare troppo la bambina e di concludere il nuoto o ciò che ha già pagato per quanto possibile. Con il tempo vedrà che sarà lei stessa a manifestare intenzioni più chiare, anche in vista della socializzazione delle scuole elementari che si farà più intensa.

Le auguro un buon proseguimento. Cordiali Saluti 

Salve Valerio,

la sua situazione è in comune con tanti genitori e quindi la rassicuro innanzitutto che non trattasi di un grave blocco o di una condizione "anomala" considerato che trattasi di una bambina di 5 anni. A questa età non tutti i bambini sono pronti ad affrontare lo sport in modo sicuro e con una motivazione elevata e non tutti hanno chiari i desideri o gli interessi per una specifica disciplina. Perciò le consiglierei anche in accordo con la sua compagna, di non pressare troppo la bambina e di concludere il nuoto o ciò che ha già pagato per quanto possibile. Con il tempo vedrà che sarà lei stessa a manifestare intenzioni più chiare, anche in vista della socializzazione delle scuole elementari che si farà più intensa.

Le auguro un buon proseguimento. Cordiali Saluti