Viaggio di nozze 18 giorni senza figlio di 2 anni e mezzo

Cecilia

Buongiorno, il prossimo giugno vorrei fare il viaggio di nozze assentandomi 18 giorni per poter andare in Australia, e avevo pensato di lasciare mio figlio che avrà 2 anni e mezzo che mia madre (sua nonna) lasciando la routine del nido. Attualmente lui si trova molto bene con lei e alcune notti ha dormito con lei. Però immagino che tra 1 anno sarà una fase diversa per lui, per questo sono molto combattuta (per non dire abbattuta) dalla paura che la cosa possa generargli un trauma , e dall'altra il desiderio di fare questo viaggio perché nostro figlio è nato 1 anno e mezzo dopo esserci conosciuti quindi non abbiamo potuto fare molte cose insieme prima. Secondo voi come dovrei comportarmi? Grazie per il supporto

5 risposte degli esperti per questa domanda

Cara Cecilia, grazie per aver condiviso una riflessione così profonda e personale. È del tutto naturale provare emozioni contrastanti davanti a una scelta importante come quella di un viaggio di nozze lontano e prolungato, soprattutto quando si è genitori di un bambino piccolo. Da quello che racconti, tuo figlio ha già un buon legame con tua madre e si sente sicuro con lei, un aspetto fondamentale che riduce moltissimo i rischi di disagio. A due anni e mezzo, i bambini sono senz’altro più consapevoli delle separazioni, ma con una figura di riferimento amorevole, una buona preparazione prima della partenza e una routine stabile, possono affrontare serenamente anche periodi più lunghi senza i genitori. Il tuo timore che questa esperienza possa lasciargli un “trauma” è comprensibile, ma va contestualizzato. Un’assenza ben gestita raramente genera effetti negativi duraturi. Anzi, può rafforzare la sua sicurezza emotiva se percepisce che viene lasciato in mani affettuose e affidabili, e se mamma e papà tornano con amore e stabilità. I bambini piccoli non misurano l’amore in base alla presenza continua, ma alla qualità della cura e del legame. Inoltre, il desiderio tuo e del tuo partner di vivere un’esperienza speciale insieme è altrettanto importante. Coltivare la vostra relazione, anche come coppia, fa bene non solo a voi, ma anche a vostro figlio: crescere in un ambiente in cui mamma e papà sono uniti e felici è un dono prezioso.

  • Preparate gradualmente la convivenza con la nonna aumentando i giorni insieme nei mesi precedenti.

  • Create dei rituali: magari una filastrocca, un peluche con il vostro profumo, o un piccolo video messaggio da guardare ogni sera.

  • Restate in contatto con videochiamate a orari fissi (ma senza insistere se a volte lui è distratto o non vuole parlare).

  • Spiegate con parole semplici cosa accadrà, dicendo sempre che tornerete, e che sarà una vacanza anche per lui con la nonna.

In definitiva, non c’è una scelta giusta in assoluto, ma ci sono modi amorevoli per affrontarla. Se sentite che questo viaggio potrà rafforzare il vostro legame di coppia e se lo organizzate con cura per lui, può essere un’esperienza positiva per tutti.

Un caro augurio per il vostro viaggio e per questa fase preziosa della vostra famiglia.

Dott.ssa Antonella Bellanzon

Dott.ssa Antonella Bellanzon

Dott.ssa Antonella Bellanzon

Massa-Carrara

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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Roma

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Gent.ma Cecilia

Il bambino ha due anni e mezzo, ha difficoltà a distinguere tra realtà e fantasia per cui create un racconto dove sarà lui ad andare in vacanza dalla nonna, una bella avventura, la nonna è contenta di stare con il nipote dite al bambino che dalla nonna ci si diverte sempre e che siccome lui sarà in vacanza dalla nonna voi sarete impegnati fuori casa ma che vi sentirete ogni giorno in modo che lui vi possa raccontare tutte le sue avventure.

L'assenza è molto lungo ed effettivamente non si esclude che si possa creare un sentimento di abbandono.

Comunicare al bambino in maniera concorde tra tutti che lui andrà in vacanza dalla nonna e non voi in vacanza all'estero. Che la nonna ha chiesto di poter stare con lui per tutto quel tempo e che lui andrà a passare un periodo di gioco con la nonna.

Farei video chiamate giornaliere in cui si chiede quali giochi fa e quanto è contenta la nonna e lui di passare delle belle giornate insieme.

Se chiede di voi dite che siete lontani da casa, che siete impegnati, che state bene. Eviterei di utilizzare parole come vacanze e divertimento.

 

Spero che vi possa aiutare.

 

Dott. Adriano Grandi

Dott. Adriano Grandi

Modena

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Cara Cecilia, intanto grazie per aver condiviso con tanta sincerità i suoi pensieri e sentimenti. È comprensibile sentirsi combattuta tra il desiderio di vivere un’esperienza significativa come il viaggio di nozze e la preoccupazione per il benessere del proprio bambino. Quello che sta vivendo è una forma molto comune — e umana — di ambivalenza che molte mamme sperimentano, soprattutto quando si tratta di prendersi del tempo per sé.

Prendersi cura della propria relazione di coppia e ritagliarsi uno spazio personale non è in contraddizione con l’essere una “brava mamma”: al contrario, può essere un modo per rigenerarsi, tornare più presente, più centrata, e dare un esempio di equilibrio tra i bisogni propri e quelli degli altri.

La sua preoccupazione per il possibile impatto di questa separazione sul suo bambino mostra quanto lei sia attenta e amorevole. Proprio per questo, ci sono strategie che possono aiutare a rendere questo distacco più gestibile per entrambi. A 2 anni e mezzo i bambini iniziano ad avere una prima idea del tempo, ma resta ancora molto astratta. Potrebbe aiutarlo usare strumenti visivi e concreti, come un calendario con immagini o simboli (sole/luna, giorni della settimana, foto sue e della nonna) per “contare i giorni” fino al ritorno, lasciargli una "scorta di bacini" con il tuo profumo. Da valutare anche una videochiamata ogni tanto, se possibile, può sostenere il senso di continuità e vicinanza. 

Infine, vorrei dirle che è normale sentire senso di colpa o tristezza in questi momenti. Ma il fatto che lei si stia ponendo così tante domande è già un segno della cura e del rispetto con cui sta costruendo questo legame. Non c’è una risposta giusta “in assoluto”, ma c’è sicuramente un modo per preparare suo figlio con gradualità e sensibilità, affidandolo a una figura affettiva sicura come la nonna.

Se ha piacere, possiamo approfondire insieme come costruire questa transizione in modo sereno e calibrato per entrambi.

Un caro saluto, dott.ssa FLS

Dott.ssa Fernanda Lascala de Senna

Dott.ssa Fernanda Lascala de Senna

Bologna

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Buonasera Cecilia, assicurare al bambino l'accudimento in sua assenza, con la nonna persona di fiducia è in parte rassicurante, la lontananza è l'altro aspetto che attiva dubbi che probabilmente possono anche attivare ansia e preoccupazione. L' esigenza di creare uno spazio per la coppia, in un luogo diverso per un tempo che regala il massimo della libertà, senza impegni di alcun genere, apre ad una domanda: può essere un riappropriarsi di una libertà perduta? È certo, consultando studi a nostra disposizione che il bambino intorno ai 2 anni ha una limitata capacità di elaborare l'assenza della figura materna. Il bambino non ha ancora un pensiero logico strutturato, quindi fatica a comprendere le motivazioni complesse legate all' assenza di questa figura cosi importante. Consultare un professionista esperto dell'età evolutiva, potrebbe essere utile a far luce su alcune tematiche, qui nel racconto, non emerse. Considerare ipotetiche ripercussioni anche fortemente impattanti derivanti da scelte del genitore, organizzando inoltre risposte attive da mettere in atto, a fronte di bisogni urgenti che potrebbero verificarsi durante la sua lontananza.

La saluto e spero di esserle stata utile.