Ho deciso di separarmi da mio marito. Nostro figlio di 8 anni, ha percepito questi cambiamenti e vorrei parlargli

cinzia

Buongiorno, ho deciso di separarmi da mio marito perchè mi sono accorta di non esserne più innamorata, ovviamente non improvvisamente, ma è una condizione maturata nel tempo e dovuta a molte incomprensioni tra di noi. Ora, nostro figlio di 8 anni, ha percepito questi cambiamenti e vorrei parlargli, mentre mio marito non è d'accordo. Io vorrei sapere qual'è il modo migliore per metterlo al corrente della situazione che comporterà inevitabilmente cambiamenti per tutti e tre. E, soprattutto, posso parlargli da sola se lui non è d'accordo a farlo insieme? per me aspettare non è buona cosa perchè il bambino fa domande e, secondo me, ha già elaborato la situazione. Grazie.

8 risposte degli esperti per questa domanda

Carissima sig.ra Cinzia, sono d'accordo con Lei che Suo figlio (8 aa.) ha già 'intuito' che c'è qualcosa di strano nelle relazioni affettive in famiglia!! ... e ha bisogno di chiarimenti ma anche di rassicurazioni!!! Se Lei é assolutamente convinta di doversi separare da Suo marito (ritengo che abbia già valutato e rivalutato la sitazione ed abbia anche fatto i tentativi possibili per salvaguardare il suo matrimonio) certamente dovete mettere al corrente della Vostra decisione anche il bambino. La comunicazione deve essere data da entrambi i genitori ma spesso uno dei due non é d'accordo anche perche uno dei due (a volte) non vuole la separazione. Veniamo a ciò che si può dire - e come dire - a un bambino di 8 aa. Suo figlio quando fa delle domande a cui Lei non sa cosa rispondere può prendere tempo e dirgli che 'ci voglio pensare e poi ne riparliamo'. Quindi aggiornarsi con il padre del piccolo ed insieme decidere cosa rispondere. Di solito si può iniziare con una favola (inventata) parlando di una famiglia che per motivi di scelte e caratteri diversi i due genitori decidono di vivere in case diverse. Questo tipo di favola inventata non va raccontata di sera prima che il bimbo si addormenti, é preferibile farlo di giorno durante un momento di relax. Durante le comunicazioni ed i giorni futuri, deve essere mantenuto sempre alto il livello affettivo verso il piccolo da parte di entrambi i genitori. Precisare più volte che anche se la coppia coniugale (ribadire al bambino che trattasi di coppia marito e moglie) si separa, quella genitoriale (papà e mamma) - invece - non si separerà mai!! Perché entrambi - il padre e la madre - rimarranno per sempre i genitori del loro piccolino a cui vorranno sempre tanto, tanto bene tutti e due!! Precisare che continuerà a vedere entrambi i genitori (parenti -amici) ma con modalità diverse (secondo i vari impegni lavorativi - scolastici etc..). Questi sono soprattutto gli argomenti che vanno precisati e ribaditi più volte al piccolo affinchè lui si 'adatti' a questo nuovo sistema. Naturalmente il bimbo all'inizio manifesterà qualche disappunto più o meno manifesto ma in questo il bambino andrà monitorato, sostenuto/affiancato anche nei momenti di tristezza e di nervosismo che potranno esserci!! il bimbo si abituerà facilmente se é messo in grado di capire la situazione (che dovrebbe essere meno ansiogena possibile) e se riesce a percepire tutto l'affetto che i genitori comunque dovranno dargli!!! Ripeto tali conversazioni andrebbero affrontate da entrambi i genitori ma, se Suo marito non vorrà, dovrà farlo da sola ma già questo potrebbe essere motivo di ansia per il piccolo che vedrà anche in questo caso il vostro disaccordo. Le consiglio di convinvcere Suo marito a darLe una mano per il bene soprattuto di Vostro figlio!!! A disposizione per ulteriori chiarimenti Le faccio i miei più sinceri auguri.
Buon giorno Cinzia, dato che lei ha già maturato la decisione di separarsi, ritengo che abbia già tentato tutte le strade possibili, prima di prendere questa difficile decisione. Purtroppo i bambini subiscono spesso le scelte dei genitori e si trovano a doverle accettare nonostante non siano daccordo, per questo è importante essere sinceri con loro ed evitare di coinvolgerli nel problema. Ciò che a loro serve è un ammbiente chiaro e sereno e se lei a suo marito non siete daccordo sul modo con cui comunicare a vostro figlio la separazione, è probabile che questo sia un sintomo del vostro malessere di coppia. E' importante evitare triangolazioni e schieramamenti con la finalità di utilizzare i figli per colpire il proprio partner. Se da soli non riuscite a trovare un accordo condiviso, rispetto alle comunicazioni a vostro figlio, chiedete aiuto a un professionista che si occupi di psicoterapia familiare, così che possa aiutarvi a trovare il modo meno doloroso per separarvi. Anche se la coppia coniugale non ci sarà più, quella genitoriale continuerà ad esistere ed è bene che riesca a funzionare, nonostante la separazione. Buon tutto,
Gent. Cinzia sicuramente, come Lei ha intuito, vostro figlio ha percepito la situazione. E' fondamentale spiegargli cio' che sta succedendo fra di voi, che a volte agli adulti succede che non vadano più d'accordo e che quindi avete deciso di separarvi e che vivrete in case diverse ecc. L'importante è far presente al bambino che la cosa che non cambierà e quella che voi siete i suoi genitori. Qualunque decisione prenderete su di lui dovrete farla in accordo. Se non riesce a convincere il padre a parlare della situazione insieme a Lei con vostro figlio lo faccia pure da sola. Aspettare non serve,anzi, aumenta l'angoscia del bambino.
sono d'accordo con te: parlare chiaramente con il bambino è molto importante ed è importante farlo il più presto possibile, si può benissimo presentargli la divergenza di opinioni fra te e tuo marito perchè possa fer esperienza delle differenze. Credo essenziale non fare tragedie ma neanche trattare l'argomento come una cosa da nulla.
Gent.Cinzia le dico intanto che è sempre bene informare i bambini su cio' che accade intorno a loro,poichè si accorgono comunque e sono come delle spugne ma poi sentono solo disagio senza capirne il motivo.Inoltre è bene che lo facciate insieme a suo marito cercando di spiegare che le cose cambieranno a livello di organizzazione ma che il padre e la madre rimarranno comunque presenti nella loro vita.Se poi vorrà questo è il mio cell 339.7779868 attuamente ho aperto lo studio a Fano (PU).Spero di esserle stata utile. arrivederci
Il bambino non ha senz'altro già elaborato la situazione tant'è che fa domande, è curioso. ciò significa che "sospetta2 qualcosa ma non sa bene cosa. Uno psicoanalista fece la distinzione fra paura e terrore e disse che il terrore è la paura senza nome. Ora per non far provare a vostro figlio il terrore la cosa migliore è sempre dire cosa stia succedendo per quanto difficile potrà essere. Gli parli dunque e gli parli a modo suo, non si preoccupi che suo marito non sia d'accordo, tanto non avrete mai, ovviamente, lo stesso modo di vivere la separazione e quindi di raccontare i perchè a vostro figlio e quindi di farla vivere a lui. La paura è gestibile perchè si conosce la causa, il terrore no, scelga il primo per suo figlio.
Gentile signora Cinzia, credo che suo figlio abbia il diritto di sapere come stanno stanno le cose soprattutto se ha già intuito qualcosa. Nella chiarezza anche vostro figlio avrà l'opportunità di essere chiaro con voi genitori: parlare del suo dispiacere e delle sue paure e così voi avrete l'opportunità di rassicurarlo che la mamma ed il papà rimarranno tali anche dopo la separazione. Credo che sia meglio se riusciste a parlarci insieme, ma se non riuscite a mettervi d'accordo su tale opportunità, parli lei a suo figlio.
Cara Cinzia, sono psicologa esperta in Relazioni Familiari ed anche Mediatrice familiare e sono perfettamente d’accordo con tutte le colleghe che hanno già indicato l’opportunità di far intendere al Bambino --“ ma aggiungo soprattutto anche a Voi stessi --“ la Differenza tra “Coppia Coniugale” e “Coppia Genitoriale”. Potreste anche decidere di “farvi la guerra” come Coppia Coniugale … MA, nell’interesse del minore diventa obbligatorio che facciate uno sforzo in più per riuscire a NON infrangere una sana relazione di Genitorialità. Proprio per questo motivo, però, non sono d’accordo con le colleghe che suggeriscono di parlare al bambino “anche in disaccordo” con il coniuge. Proprio per mantenere bene in essere la “Coppia Genitoriale” è necessario che entrambi facciate quello sforzo in più per “accordarvi bene” su come affrontare “insieme” la Genitorialità anche in caso di separazione coniugale ed iniziare fin da ora a definire “come” parlare a lui di questa Vs. decisione ( o forse, soprattutto tua … e questo forse potrebbe motivare il procrastinare mostrato da tuo marito ... ? ...). D’altra parte è vero che il Bambino ha diritto a sapere ciò che sta accadendo, tuttavia, è opportuno scegliere adeguatamente il momento e se i due Genitori al momento non sono ancora capaci di distinguere tra Conflitto Coniugale e Armonia Genitoriale è opportuno che la fretta si riponga proprio su questo aspetto tra Voi Adulti e nell’interesse del bimbo. Non credo che Comunicare “in ogni caso” per diritto-dovere sia il modo meno doloroso di far vivere questa Separazione ad un bimbo di 8 anni ma piuttosto ci si dovrà affrettare a “saper comunicare” con serenità ed accordo: inutile “raccontare” al Bimbo che la Coppia Genitoriale ci sarà sempre per lui se nei fatti constata che nemmeno per parlargli di ciò riuscite a farlo serenamente senza litigare o comunque che lo fate separatamente. Iniziando a parlare da sola al bambino inoltre rischi di acuire ulteriormente il Vs. disaccordo coniugale pregiudicando, nell’iter che seguirà, la Genitorialità, a danno del minore ed inoltre creeresti già una maggiore alleanza tra Te e Vs. figlio con i danni che ne conseguirebbero per tutti e tre. Non so se abbiate già intrapreso l’iter legale della Separazione ma suggerisco in ogni caso [sia se non ancora intrapreso e sia se già in atto] di contattare uno psicologo per un sostegno alla Coppia (Famiglia) esperto in mediazione familiare e che possa guidarvi nell’abbassamento della Conflittualità in modo da salvaguardare la Vs. stessa condizione di “separandi” per poter meglio mantenere il ruolo di Genitori e rendere meno doloroso il percorso a Voi stessi ma soprattutto al figliolo. Rispetto alle richieste implicite o esplicite del bambino, per il momento, potresti prendere un po’ di tempo iniziando magari --“ come suggerito da una collega --“ a raccontargli (durante il giorno) dei Racconti che parlino anche di “Separazioni di genitori”, non necessariamente “separazioni legali” ma ad esempio dovute a motivi economico-lavorativi che vedono i Genitori vivere in città diverse o addirittura in Stati diversi. Raccontargli come, in queste circostanze, avere due diverse case possa avere dei vantaggi per tutti … e garantendo come quei bambini riescono a mantenere l’affetto dei propri genitori pur essendo lontani … Se racconti del genere vengono fatti in presenza del padre --“ anche senza coinvolgerlo direttamente --“ è un modo implicito di far capire al tuo partner attuale che hai iniziato a porre le basi per un discorso più diretto ed esplicito che potrete invece fare insieme. Gli dimostreresti così che comunque accogli la sua richiesta di “procrastinare un po’” ma solo in modo funzionale alle esigenze del bambino che gradatamente viene così preparato e guidato verso un cambiamento che possa essere per lui il meno doloroso possibile. Ciò facendo avrai già Tu stessa intrapreso il cammino di abbassamento di Conflittualità nella Coppia Genitoriale e la guida di uno psicologo Mediatore familiare potrà ulteriormente essere di supporto ad entrambi i coniugi e quindi al bambino. Per eventuali dubbi non esitare anche a contattarmi telefonicamente per ulteriori possibili indicazioni. Un caro saluto.