Ansia e crisi di pianto

Fede

Buongiorno, scrivo perché vorrei riuscire ad affrontare un problema che ho da qualche mese. Ho 21 anni e sono una studentessa di medicina, più o meno da cinque mesi ho un’ ansia che non mi permette di vivere serenamente e la riconduco allo studio universitario, ma vorrei raccontare la vicenda dall’inizio così che si possa capire meglio.
Ho sempre avuto un buon rapporto con lo studio, al liceo non mi pesava studiare nè andare a lezione, avevo voti alti e un buon rapporto con i compagni e riuscivo sempre a vedere gli amici e il mio ragazzo nel weekend. Dopo la maturità ho tentato per la prima volta il test di medicina dopo un’ estate in cui ho alternato studio e relax, ma, purtroppo, non l’ho superato. Da lì è iniziata una crisi terribile, credo di aver perso la mia autostima, non sapevo cosa fare del mio futuro, mi sono buttata giù e non sapevo come affrontare la cosa. Ho deciso di iscrivermi a Scienze Biologiche facendo solo gli esami convalidabili per poi riprovare. È stato un anno bruttissimo, avevo perso la voglia di studiare, ho dato 3 dei quattro esami che potevo convalidare, uno dei quali, chimica, con un voto basso dopo essere stata bocciata una volta. Durante l’anno sono iniziate le crisi di painto, alcune legate agli esami. L’ estate successiva mi sono letteralmente chiusa in casa a studiare, non sono mai uscita, ho passato tre mesi con la testa sui libri e alla fine ho superato il test, ero felice, ma penso che il modo in cui ho studiato quell’estate mi abbia condizionata. Alla sessione invernale sono iniziati di nuovo gli attacchi d’ansia con crisi di pianto prima di ogni esame, ho dato anatomia, fisica e storia della medicina dopo essermi chiusa in casa per altri mesi, senza vedere i miei amici e due volte il mio ragazzo (che per motivi di lavoro vive lontano), pensavo che fosse questo l’unico modo per superare gli esami. Poi è tornato l’incubo di Chimica perché dopo aver rifiutato il voto preso a biologia sono stata bocciata di nuovo dovendo rimandare l’esame a settembre. Ora è aprile, ovviamente non ho avuto modo di uscire a causa del virus, quindi sono entrata di nuovo in questo circolo e già sono iniziate le crisi di pianto, l’agitazione e l’ansia che non mi fa respirare nè vivere bene, affronto ogni giorno come se fosse una tortura, non so come fare, scusate se mi sono dilungata troppo, ma ho pensato che potesse essere utile. Vorrei superare questa situazione perché mi porta a non riuscire neanche a stare da sola in una stanza, cerco sempre il sostegno di qualcuno e questo condiziona anche la vita della mia famiglia, che sta male per me.

10 risposte degli esperti per questa domanda

Buongiorno Fede

Ciò che lei descrive è invalidante, e la porta ad avere un estremo disagio. Con molta fatica riesce a superare, comunque, gli "ostacoli" che si presentano, a discapito, però, della sua serenità. Dovrebbe poter vivere questo periodo della sua vita (covid a parte) con maggiore serenità e consapevolezza. Inizi a porre l'accento sui successi ottenuti, senza considerare ciò che "non è andato bene" e a valorizzare i suoi traguardi, per poter affrontare le altre questioni più spinose e difficili con uno spirito differente. Ciò comunque non è sufficiente. Esprime insicurezza e fragilità, componenti che possono essere "trattate" e "comprese" attraverso un percorso personale, che possa permetterle di conoscere i veri motivi che la portano ad avere alcuni atteggiamenti. La "chiusura" e la paura che lei descrive potrebbero, a lungo andare, poter essere invalidanti per il suo futuro (già il presente è piuttosto faticoso, da ciò che dice). Trovi il coraggio di "indagare" più a fondo su queste problematiche, per poterle poi affrontare. Dimostra di essere una ragazza in gamba e intelligente. Non sminuisca questi suoi aspetti molto importanti.

Auguro buona fortuna 

Ciao Fede mi sembra che la tua tenacia, il tuo coraggio e persistenza ti abbiano premiato! Magari ora ci sarebbe da inquadrare meglio questo progetto di vita, studiare medicina e diventare medico. Chiediti che medico vorrai essere, prova ad immaginare che cosa potresti fare.
Dovrai mettere in conto di trovarti davanti qualche difficoltà... che vanno affrontate, elaborate e superate, magari trovandoti delle strategie meno faticose... Se senti di non poter superare da sola questa impasse non esitare a chiedere un aiuto ad un professionista.

Buone cose

Buongiorno, se la condizione di malessere che descrive è caratterizzata anche da tachicardia a riposo, sensazione di pressione al petto con difficoltà a respirare, frequenti mal di testa e disturbi del sonno (difficoltà nell’addormentarsi o nel mantenere costante il sonno con risvegli frequenti), siamo in presenza della cosiddetta struttura ansiosa, che in genere non trova origine da situazioni specifiche ed eventi vissuti, bensì si manifesta come effetto di uno specifico modo di gestire il proprio “assetto”.

Per potersene liberare è necessario mettere in pratica quotidianamente e con costanza alcune tecniche specifiche che modificano il rapporto tra mente (in genere iper-pensante) ed il corpo (in genere “annullato”).

La invito pertanto a contattarmi all’indirizzo info@igorguidotti.it per fissare un primo appuntamento online (Skype o WhatsApp) affinché possa passargliele e monitorarne la corretta messa in pratica in pochi incontri.

Un saluto

Ciao Fede, come ti capisco! Quando sostenevo gli esami avevo anche io ansia, arrivando al momento e pensando di non riuscire a farcela. L' ansia può essere una nostra alleata perché ci permette di prepararci ad un pericolo  (vedi gli animali in uno stato di pericolo  che si preparano a scappare). A volte, però, diviene una nemica quando ci offusca ogni pensiero e ci causa emozioni contrastanti. Non riusciamo perciò a comprendere qual è il reale motivo è a porvi una soluzione. Ci sono varie tecniche per farne fronte. Hai mai provato tecniche di respirazione? Anche la terapia cognitivo comportamentale in questi casi aiuta molto nella gestione, focalizzandosi suo pensieri ed emozioni  che causano la reazione, in questo caso il pianto. Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti, a presto.

Buongiorno, è sempre difficile spiegare lo stato d'animo in cui ci si trova anche perché tendiamo a cercare, senza trovarle, delle spiegazioni per cui ci sentiamo come ci sentiamo. 
Ovvio che è legittimo e normale, ma forse l'approccio non è corretto (mi riferisco al cercare spiegazioni). 
E' necessario partire da un altro punto di vista, non si causa-effetto, quindi logico, ma "analogico". 
Al di là dei fatti concreti esterni a sé qual è la strada, interiore ovviamente, che ha percorso che l'ha  fatta arrivare dov'è adesso? La dignità, il rispetto, il valore. Appunto lei parla di aver perso l'autostima, ma cos'è? Il giudizio che si dà o il valore?

Sono cose complesse da affrontare in questa modalità, se vuole può contattarmi anche online attraverso il mio sito web.

In attesa, la saluto cordialmente  

 

 

 

 

Buongiorno Fede,

leggendo la tua storia ho cercato di comprendere qual'è la situazione di ansia e di panico che arrivi a sperimentare quando cerchi di affrontare un esame. Queste potrebbero essere le emozioni che sperimenti ad es. paura di essere valutata, giudicata, di non essere all'altezza di ciò che fai, paura di non adempiere alle tue aspettative o di chi coloro che ami, desiderio di mostrare a te stessa ed agli altri un perfezionismo, che sai benissimo di non poter del tutto raggiungere per dei limiti esistenti, non delle capacità che sicuramente hai ma per delle circostanze in cui può capitare a tutti di non sapere "tutto", può capitare a tutti di non ottenere sempre il voto "30" in ogni materia. Come vivi questo? come vivi il fallimento o un errore? quante volte stai a pensare agli errori che commetti dopo, sei flessibile con te stessa o molto rigida?

Suggerimenti:

1- evitare prima di un esame di chiuderti esclusivamente a casa a studiare;

2- inserire delle attività che ti distraggono per evitare di essere eccessivamente concentrata sul compito che dovresti eseguire;

3- evitare di affrontare il compito con atteggiamento ossessivo

4- tecniche di rilassamento ( training autogeno)

5- iniziare un percorso di psicoterapia che ti aiuti a superare le tue insicurezze e le tue paure .

6. innamorati del contenuto di ciò che studi e vivi la relazione con il tuo studiare come " apprendimento" che arricchisce la tua persona.

Ti auguro di cominciare a vivere questa esperienza con leggerezza, non dico superficialità, vedrai quanto sarà bello poter studiare e superare ogni sfida del tuo percorso di vita, sapendo di aver superato ogni tua paura.

Cordiali saluti

Dott.ssa Iolanda Lo Bue

Dott.ssa Iolanda Lo Bue

Roma

La Dott.ssa Iolanda Lo Bue offre supporto psicologico anche online

Gentile Fede,

Provo a ricostruire. si è trovata ad affrontare due tipi di corsi di studio utilizzando gli stessi metodi (alternanza di studio e svago) che fino a tutto il percorso delle superiori le avevano garantito ottimi risultati. L'impatto con lo studio universitario - inizialmente in Scienze Biologiche, poi in Medicina e Chirurgia, la facoltà da lei agognata ed attesa attivamente - le ha mostrato che lo stesso schema non funzionava, ma al contempo era l'unico che conosceva. Così ne ha provato un altro: ha diminuito drasticamente le relazioni sociali ed ha investito la maggior parte delle energie fisiche e psichiche e del tempo cronologico e mentale per lo studio. Questo le ha consentito di superare alcuni esami, ma soprattutto le ha aumentato notevolmente il carico di stress emotivo che riversa sulle persone fisicamente più vicine, la sua famiglia.

Le chiedo e si chieda: Quale significato e valore ha per me l'università di Medicina e Chirurgia ed ogni singolo esame? Quale significato e valore hanno per me il fidanzato, la famiglia e gli amici? E' possibile rivalutare una nuova metodica di studio che comprenda un maggiore investimento nello studio rispetto alle superiori, ma un po' allentato rispetto ad ora in modo che possa includervi le relazioni sociali?

Se crede, sono disponibile attraverso il modulo contatti.

Cari saluti.

Salve Fede, la tua testimonianza di stato d'ansia con crisi di pianto, rappresenta un cambiamento dell'immagine interna di te stessa, cioè dell'idea che hai di te stessa, opinione e convinzione sulle tue capacità, della tua intelligenza. Non vi sono dubbi a mio avviso sulla tua intelligenza, ma quel test fatto per medicina, dopo l'estate, ha determinato questo cambiamento nel rapporto con te stessa. Perchè? Perché hai dato così tanta importanza ad un test di ingresso, tanto da mettere così in discussione le tue capacità (giudicarti tu in fondo), ed entrare di conseguenza in quella che in psicologia clinica viene chiamata "regressione emotiva psicologica". Il tuo tentativo di oggi di recuperare le tue sicurezze è diventato lo studiare compulsivo, che purtroppo toglie piacere allo studio stesso,  confondendo i metodi di studio. Ti suggerisco di fare qualche consulto con uno psicoterapeuta per superare il tuo "trauma all'autostima". Avvalendoti anche della consulenza on line. Tanti auguri! 

Carissima Fede,

da una prima lettura ritengo che questi attacchi di ansia siano riconducibili allo studio universitario, come anche tu hai giustamente ipotizzato, aggiungerei (azzardando un'ipotesi) che questa esperienza universitaria ti ha portato a sperimentare probabilmente un senso di fallimento e impotenza dai quali non sei riuscita a uscire serenamente ma che anzi si ripropongono ogni volta che sei di fronte una prova. E' come se questa esperienza molto stressante dell'esame di ammissione di medicina ti abbia catapultato in un senso di sfiducia e assenza di speranza verso te stessa. Sembra tu abbia perso la visione di te come efficacie e questo abbia intaccato la tua identità. Sarebbe molto utile approfondire ulteriormente i motivi che ti hanno portato a non vedere più le tue numerose risorse (sei riuscita nel tuo intento!) ma a vedere solo la paura dell'insuccesso. Se vorrai approfondire l'argomento sono disponibile anche online. Un saluto

Dott.ssa Francesca Mastrantonio

Dott.ssa Francesca Mastrantonio

Roma

La Dott.ssa Francesca Mastrantonio offre supporto psicologico anche online

Cara Fede,

La situazione che racconta mi fa pensare ad una ragazza che si aspetta molto da se stessa e che per realizzare gli standard che si è posta è pronta a sacrificare tutto il resto: amici, fidanzato, svago. Questo sacrificio aumenta la probabilità di superare gli esami, ma a che prezzo? Forse questa chiusura forzate dovuta al covid è un altro sacrificio necessario ma difficile da accettare, proprio come quelli che lei si impone in vista degli esami.

Visto il disagio che racconta potrebbe esserle utile fare un lavoro su di sé attraverso un percorso psicologico che la aiuti a fare maggiore chiarezza.

Un grosso in bocca al lupo