Paura di essere lesbica e confusione

Alice

Salve, sono Alice e ho 21 anni. Scrivo su questo forum per un dubbio che mi assilla da qualche settimana ormai. Premetto che sto vivendo una situazione molto stressante, in quanto a marzo ho concluso una storia di 4 anni( mi sono fidanzata con 17 anni e questo ragazzo è sempre stato una bussola per me é faceva parte ormai della mia famiglia) nel frattempo ho conosciuto un altro ragazzo che mi faceva provare le stesse cose che provavo all"inizio con lui ma purtroppo ho frequentato poco questo ragazzo( solo incontri occasionali) per via delle restrizioni covid e anche per via di tutti gli impegni che entrambi abbiamo. Ci sentivamo telefonicamente e per messaggio e io mi sono fatta delle aspettative troppo alte che alla fine si sono rivelate molto diverse nella realtà. Ho cominciato a vivere un periodo di ansia e sono anche dimagrita per questo. Premetto che sono una persona molto ansiosa( ho sofferto già in precedenza di attacchi di panico e anche di alcune fissazioni come quella di avere determinate malattie), molto insicura di sé stessa e con autostima molto bassa. Questa situazione di ansia è iniziata quando questo ragazzo mi disse che aveva un'idea di relazione molto diversa dalla mia, all'inizio ho avuto paura che lui mi avesse preso ingiro, poi il tutto si é spostato verso di me; ho iniziato a domandarmi come mai provavo delle cose meno forti rispetto all'inizio della conoscenza, cosa che con la prima relazione non era avvenuta; era stato un crescendo di emozioni. Non riesco a darmi una risposta a tutto questo e mi sento molto spaesata come se avessi perso ogni certezza. Qualche settimana fá ha iniziato a venirmi questo pallino:" se non riesci a provare più niente, non é che sei lesbica???" Da lí ho iniziato a fare ricerche trovando anche come risultato il DOC dell'omosessualità, ho iniziato a fare mente locale sui miei passati fin da bambina e mi ricordo che nell'etá infantile con una mia amichetta simulavamo un rapporto sessuale, ho iniziato a guardare foto di uomini e donne per fare un confronto su quale dei due mi eccitava, ma nessuno dei due, in quanto io considero anche altri elementi importanti come il carattere e alcune altre caratteristiche. Poi ho cominciato a leggere di storie anche di adulti che hanno scoperto la propria omosessualità anche dopo matrimoni e figli, e mi sono iniziata a chiedere:" e se fossi proprio io???" , "se mi innamorarsi di una donna???" Oppure " se non mi fossi mai guardata dentro e ora che lo faccio scopro questo?" Tutti questi pensieri mi generano una forte ansia, e mi autoconvinco che sia così. Oppure penso" se non voglio semplicemente accettare la cosa????" Premetto che quando sono distratta questo pensiero svanisce, ma non appena sono sola ritorna e io inizio a fare mille test!!!! Purtroppo sono una persona molto riflessiva e mi fissò davvero su alcuni pensieri e non riesco a schiacciarli via! Sará solo un periodo di crescita???? In cui mi sto magari staccando anche dalla dipendenza dei miei genitori e iniziando a trovare una mia???? Grazie!!!

3 risposte degli esperti per questa domanda

Gentile Alice,

dalla sua richiesta si osserva confusione, forte importanza nel trovare delle risposte ma anche molta paura.

In realtà sembra emergere attenta riflessione personale e valutazione mirata (es. guardare le foto ma già sapere che oltre all'aspetto fisico lei ricerca altro come il carattere).

Il vissuto da bambina e la conoscenza di un corpo sia maschile sia femminile non sono aspetti da considerare come campanelli di allarme perchè può essere una curiosità dovuta dall'età di conoscere le differenze corporee, nel capire se siamo tutti uguali, ecc.

Lei si sta facendo molte domande ed è un buon aspetto, forse però le consiglierei anche di capire come fare a non entrare in questo loop per una sua maggiore serenità e per non arrivare esausta alla sera. Anche se uno pensa e resta fermo su un divano comodo comunque la nostra mente e i nostri nervi accusano "il colpo" e la stanchezza sono certa che sarà particolarmente percepita.

Provo a darle dei consigli generali perchè da uno scritto, giustamente breve essendo su un portale visibile da google è giusto che lei non sia entrata troppo nei particolari:

-Accettare il pensiero e il dubbio cercando di non controllarlo nel vero senso della parola ma cercando di vederlo come "spettatore esterno" cioè osservarlo e riconoscerlo (capire cosa accade prima, durante e dopo come pensieri, emozioni, gesti che vengono da mettere in atto o che proprio si “agiscono”). da li cercare una propria strategia per superarlo.

- Rimandare il pensiero magari ad un momento della giornata meno "impegnativo" o senza doveri di orari (es. andare a scuola, uscire con amici, fare una commissione) o darsi proprio uno spazio dedicato nel corso della giornata (es. alle ore 19.00 per 1 ora se è una ossessione o compulsione che interferisce dalle 2 ore in su, se inferiore darsi una tempistica minore e pian piano “concedere meno tempo a questo aspetto” fino arrivare a pochi minuti o magari zero!

- Meditare o fare yoga per agire sui pensieri disfunzionali e per imparare a "liberarsi" pian piano dal pensiero intrusivo o anche per imparare a gestire meglio la propria attenzione. Io spesso consiglio anche la lettura di questo articolo scritto da me, in riferimento a questo ultimo aspetto: https://www.psicoterapiacioccatorino.it/imparare-a-comprendere-i-propri-pensieri/

Potrebbe anche valutare di richiedere una consulenza psicologica dove accogliere i suoi dubbi, accettarli eventualmente nel tempo, poterne parlare, conoscere maggiormente se stessa e valutare dopo attenta osservazione quale strada percorrere per il suo futuro.

Il terapeuta può guidare la persona nel differenziare il suo malessere facendo riferimento alle emozioni, a come reagisce il corpo e cercare di conoscere, pian piano, per eventualmente “bloccare”, i pensieri considerati intrusivi.

Il vero protagonista in questo percorso sarebbe comunque lei perchè lei è il primo attore, l’esperta di se stessa e la luce su cui si fonda il focus della terapia.

Resto disponibile per informazioni, richieste aggiuntive o se volesse rispondere in privato alle domande poste per poterle dare un rimando più dettagliato e/o per una eventuale consulenza online.

Cordialmente

Dott.ssa Federica Ciocca

Psicologa e psicoterapeuta

Ricevo a Torino, provincia (Collegno) e online

Dott.ssa Federica Ciocca

Dott.ssa Federica Ciocca

Torino

La Dott.ssa Federica Ciocca offre supporto psicologico anche online

Cara Alice,

la situazione che lei sta vivendo, pur non avendo in apparenza aspetti particolarmente gravi, può essere molto disturbante per la sua vita. Infatti un pensiero ricorrente e  fastidioso, difficile da allontanare, può diventare davvero una presenza ingombrante.

Quindi capisco la sua situazione e mi dispiace per lei.

Sappia che il suo interrogarsi su emozioni e sentimenti, alla ricerca di una spiegazione che sappia placare l’inquietudine che vive è comprensibile e apprezzabile, per una persona come lei con notevoli doti di introspezione.

Purtroppo però, può succedere che il tentativo di comprendere eventi  e relazioni passate e presenti, anziché lenire il disagio, in realtà scavi un solco nella mente in cui il pensiero assillante naviga sempre più vigoroso.

Consideri che questa ‘soluzione’ che senza averlo deciso ha raggiunto, è il miglior punto di equilibrio tra richieste contraddittorie di cui lei può non avere piena conoscenza.

Capire bene quali bisogni si nascondono dietro questo pensiero martellante può essere la via per una soluzione efficace e durevole, che le consenta scelte in linea con il sua personalità e con una serenità che merita.

Si affidi con fiducia ad un professionista.

Un augurio

Giordana Milani

Biella

Dott.ssa Giordana Milani

Dott.ssa Giordana Milani

Biella

La Dott.ssa Giordana Milani offre supporto psicologico anche online

Buongiorno Alice. Si trova ancora in una fascia d’età dove si esplora il proprio corpo e ci si sta ancora conoscendo a fondo, anche più di quanto non si faccia negli anni precedenti.
Il consiglio che posso darle in questa sede, se lo ritiene necessario, è di rivolgersi a un esperto con il quale indagare i significati che lei attribuisce alle relazioni e indagare come lei viva la sua sessualità.
Inoltre cercando in internet lei ha trovato quella definizione, ma vorrei scaricarla dell’ansia di essere un paziente DOC e di rimandare la diagnosi in una sede appropriata.
In ogni caso, un percorso con un esperto potrebbe aiutarla a ricostruire l’insieme di significati ed esperienze che la hanno portata alla situazione attuale.
Mi rendo disponibile per un consulto più approfondito ed adeguato alla sua specifica situazione, anche online.
Cordialmente,
dott. Alfonso Panella.