Piango tutte le notti, e quando sono solo anche durante il giorno

simona

Salve a tutti, scrivo perché nell'ultimo anno non sono stata proprio bene. Ormai piango tutte le notti, e quando sono solo anche durante il giorno. La notte non dormo bene, mi sveglio spesso. Mesi fa ho sofferto di attacchi di panico, ma questi sembrano essere passati. Mi sento sempre giù di morale, dopo ogni sorriso o risata mi sembra di ricevere una pugnalata al cuore, quasi come se volessi ricordare a me stessa che non sto bene. Non ho più voglia di uscire, ho allontanato da me tutti i miei amici perché quello che desidero veramente adesso e starmene per conto mio. A volte mi é capitato di pensare al suicidio, non che voglia suicidarmi, ma a volte mi metto a pensare ai vari modi in cui ci si potrebbe uccidere. Mi sembra di impazzire e non so cosa fare. Ero una persona piena di vita e mi manca, qualcuno dice che probabilmente sono una persona ansiosa, ma come può l'ansia farti smettere di “vivere“ ? Mi sembra di essere morta, spiritualmente intendo, mi sento costantemente come se fossi in un sogno. Secondo voi é ansia?

7 risposte degli esperti per questa domanda

Gentile Simona,

i sintomi da lei descritti fanno ipotizzare uno stato depressivo. Le consiglio di rivolgersi a uno psicologo psicoterapeuta per cercare di definire il periodo precedente a quello degli attacchi di panico, che a mio parere sono stati un primo segnale di squilibrio emotivo. Se non si dà ascolto ai primo segnali e non si cerca di modificare ciò che nella propria vita non va , il cosiddetto stile di vita, i sintomi possono ripresentarsi sotto altro aspetto, sostituendosi ai primi. I sintomi se non curati e capiti, non spariscono a caso, spesso invece possono trasformarsi in altra sintomatologia. Se non se la sente di affrontare un percorso psicoterapeutico, perchè è già troppo debilitata, moralmente giù e triste di notte e di giorno, apatica, parlandone con lo psicologo, potrebbe aiutarsi con una cura farmacologica previa visita da uno psichiatra.

Non aspetti troppo, le consiglio di farsi accompagnare e aiutare se non ce la fa da sola e si faccia sostenere da qualcuno che la aiuti. 

I miei cordiali saluti.

Buonasera Simona,

dalla sua descrizione sembrano proprio sintomi d'ansia ma a cui si associano pensieri davvero terrorizzanti. La paura di impazzire, il non riuscire a dormire, il pianto costante e il ricordo di se che non sta bene anche quando appare più tranquilla. 

Lei in questa lettera descrive una sintomatologia che fa anche pensare ad un quadro depressivo seguente ad un disturbo dell'umore che dura da tempo. Non dà informazioni sul come è cominciato. Ha avuto qualche episodio, lutto, trauma antecedente a tutto questo? E' comparso improvvisamente? A volte ci sono degli eventi non particolari ma che causano dei vissuti di paura molto forte. Cos'è che l'ha spaventata così tanto?

Il fatto che lei si pone queste domande è sano e protettivo. E' importante contattare un professionista che possa aiutarla a gestire questi vissuti e a fare ordine sulle sue sensazioni e le sue emozioni. Per il sonno e per questa sorta di apatia accompagnata da pensieri suicidari può pensare in concomitanza di chiedere un parere psichiatrico in modo che possa darle dei regolatori dell'umore. Psicoterapia e una buona terapia farmacologica possono davvero aiutarla.

Si prenda del tempo ma cominci davvero a prendere in considerazione questa possibilità.

Resto a disposizione

Gentile Simona, la risposta è del tutto evidente: propriamente il pianto frequente è non un disturbo, ma il sintomo di un disturbo, che riguarda chiaramente tutta la personalità, nel presente come nella sua storia personale:  diciamo, presumibilmente, secondo le classificazioni nosografiche del DSM5, che alla base c’è un Disturbo d’Ansia Generalizzato, però con un marcato effetto depressivante. Ciò mette in dubbio la diagnosi, suggerendo l’opzione (da verificare in terapia) di pensare a un disturbo depressivo.  È possibile che, con un approccio specifico – ovvero con un ‘lavoro sulle emozioni’ -, si potrebbe ottenere in tempi non lunghi un miglioramento (se non una risoluzione) dello stato generale d’ansia e di tristezza ed accidia (per dirla petrarchescamente). In tal senso, una focalizzazione strategica sui sintomi e una sorta di rieducazione emozionale appaiono senz’altro adeguati. In alternativa, una soluzione più radicale sarebbe – su tempi più lunghi - affrontare una terapia del ‘profondo’, che risolva le radici dell’ansia e, di conseguenza, anche i suoi sintomi. L’approccio terapeutico A Distanza (online, ovvero via chat), previo consulto telefonico gratuito, potrebbe essere appropriato al caso in questione. Cordiali saluti.

Cara Simona, ho letto attentamente la tua lettera e da ciò che descrivi sicuramente emerge un vissuto estremamente doloroso. Più che di ansia, mi pare che la tua sintomatologia sia di tipo depressivo. Credo in tutta sincerità, tu abbia bisogno di aiuto, per chiarire le cause di tutto questo malessere e per venirne fuori. Se vuoi contattarmi, sarò lieta di poterti aiutare.

 

Salve Simona, le sue parole sono cariche di inquietudine e tristezza, ma sono compensate dalla sua volontà di riprendersi la vita in mano e ritornare a vivere, un po' come lo avrebbe fatto la Simona di qualche tempo fa. Il fatto di reagire a questo suo disagio, attraverso la sua richiesta di aiuto, è già un primo passo importante e decisivo verso un processo di "guarigione" e risoluzione di quella parte di lei che la tormenta e che non le permette di essere felice. Le consiglio quindi di cominciare a prendere in considerazione il fatto di intraprendere un percorso terapeutico e quindi parlarne da "vicino" con uno specialista psicologo. Le assicuro che già dai primi colloqui avrà tutto più chiaro e questo le può essere molto d'aiuto. 

Le auguro una buona giornata e spero di esserle stata d'aiuto.

Dott. Gennaro Rinaldi

Dott. Gennaro Rinaldi

Napoli

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Gentile ragazza, 

può capitare in alcune fasi della vita di poter avvertire ciò che lei descrive. Potrà sembrarle paradossale ma la mente esprime, nella sua complessità e talvolta in un modo che ci sembra strano, ciò che ci riguarda anche se non ne siamo completamente consapevoli. Per tale ragione talvolta si rende necessario una psicoterapia. Se ne ravvede l'esigenza può tranquillamente chiamarmi per ulteriori info o per un appuntamento.

Direi piuttosto che si tratta di depressione ansiosa curabile sintomatologicamente con un buon farmaco da far prescrivere da uno psichiatra competente, soprattutto per limitare idee suicidarie, dopodiché indispensabile qualche colloquio psicologico per comprendere il contesto della depressione e cambiare qualcosa della sua vita eventualmente. Si può assolutamente risalire la china con aiuto specializzato ma anche con la vicinanza di un amico o familiare, con sforzo. Auguri