Sono bloccata dalla paura

Camilla

Salve a tutti, sono una ragazza di 21 anni, ho sempre sofferto di ansia ma con gli anni questa ansia è cresciuta con me e sono arrivata ad avere una paura e un'angoscia quasi costante, inoltre piango per qualsiasi cosa, anche senza motivo, ho sempre avuto reazioni esagerate, basta che qualcuno, soprattutto un familiare, alzi la voce contro di me o faccia qualche battuta che non apprezzo che scoppio a piangere; mi chiedo se questo sia collegato a questa mia sensazione di paura. Comincio a pensare che mi serva aiuto perché la paura mi blocca e non mi permette di fare quello che vorrei dalle cose semplici, come provare un nuovo parrucchiere, iscrivermi in palestra o anche socializzare con persone nuove, a quelle più importanti, come prendere decisioni sul mio futuro. Di solito per non avere paura mi rifugiavo nelle mie fantasie ma stanno iniziando a diventare spaventose anche quelle. C'è qualcosa che posso fare per provare ad uscire da questo vortice di paure?

4 risposte degli esperti per questa domanda

Salve Camilla

Esprime di essere sempre cresciuta con ansia e paura. Ad oggi questi aspetti la sovraccaricano e la fanno sentire molto male, tanto da non riuscire a svolgere attività "banali" e "semplici", come lei descrive. Avendo questo stato di sofferenza da molto tempo, credo sia importante poter indagare, attraverso un percorso con un professionista,  le radici della sua angoscia e poter essere aiutata. Inoltre riporta di iniziare a "rifugiarsi" in fantasie, "che diventano spaventose", portandola, probabilmente a sentirsi "instabile" e ulteriormente spaventata e angosciata. Se può si faccia supportare da uno psicoterapeuta, in modo da poter avere un aiuto significativo e duraturo per il suo futuro. 

Auguro buona fortuna 

Salve Camilla, leggendo il messaggio ho notato la sua difficoltà nel riuscire a rapportarsi con l'ansia.
La paura, come la maggior parte delle cose, può essere sia funzionale che disfunzionale: nel suo caso sembra che non le permette di poter scegliere liberamente. Vorrei chiederle in che modo si rapporta con le proprie emozioni, soprattutto nei momenti di difficoltà.

D'altro canto la paura è un'emozione di base, quindi è anche giusto che ci sia, ma chiaramente entro certi limiti.

Posso comprendere quindi il suo timore.

Scrive anche che ha delle fantasie "spaventose", potrebbe gentilmente essere più chiara? Come mai sono diventate tali con il passare del tempo?

Le auguro una buona giornata.

Dott. Valeriano Fiori

Dott. Valeriano Fiori

Roma

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Posso darti solo un consiglio smettila di sentirti una merda. Forse la tua storia e le tue relazioni parentali e non, ti ha portato a pensarlo ma non lo sei, basta pensare che chiedi aiuto contro un ansia che ti prende quando sei in relazione con altri. Evidentemente non sei aggressiva ma forse un pò di cattiveria ti può fare bene. Come tutti gli umani anche tu hai i coglioniesterni o interni, usali e vedrai che l'ansia passa

Gent.ma Camilla,

La capisco profondamente riguardo ai vissuti che descrive. L'ansia purtroppo è un'amplificazione, spesso irrazionale, di un'emozione di base... la cosiddetta paura.

Vorrei provare a spiegarle.

Purtroppo la caratteristica della paura è quella di creare un circuito a rinforzo positivo, cioè essa si autoalimenta e si automantiene nel tempo.

I comportamenti che alimentano la paura - e quindi l'ansia - sono proprio quelli che descrive lei stessa, ovvero gli evitamenti: "...la paura mi blocca e non mi permette di fare quello che vorrei..." - scrive.

In pratica, evitando un numero sempre maggiore di situazioni (anche solo minimamente) ansiogene, ha la sensazione di autoproteggersi dal disagio, mentre purtroppo va solo rinforzando un circuito disfunzionale.

Invece la paura ha un enorme valore adattivo e sarebbe importante imparare a regolarla per trarne vantaggio. 

Un altro aspetto da notare è la sensazione che lei associa all' ansia. Infatti, se pur tipica, non tutti descrivono di sentirsi bloccati. Il "blocco" è una reazione dovuta all'attivazione del suo sistema d'allarme...

Cerchi di ricordare se nella sua storia ci siano stati episodi traumatici.

Io non so dove abita, ma nella sua zona potrebbe rivolgersi ad un/a professionista che la "tiri fuori" dal circolo vizioso in cui si trova... magari un/a collega formato in EMDR che sappia lavorare con le esperienze traumatiche.

Può trovare una lista di terapeuti abilitati suddivisa per città sul sito ufficiale dell'associazione: emdr.it

Resto a disposizioni per ulteriori chiarimenti e informazioni, mi può contattare col modulo "scrivimi".

Le auguro di avere molto coraggio...

Saluti cordiali.