Come poter usufruire di almeno una seduta da under 18

Davide

Buonasera, chiedo scusa a tutti per una domanda che ho visto molto nel web (ma con risposte sempre diverse tra loro, motivo per cui scrivo direttamente qui).
Ho 16 anni e da un po' di tempo i miei genitori vorrebbero portarmi da uno psicologo, solo che io mi sono sempre rifiutato di fare una terapia famigliare, perché il problema non sono assolutamente loro, ma io. Volevo provare, senza terapia famigliare, a fare almeno una seduta prima di decidere eventualmente di fare intervenire anche i miei genitori nella cura. Dove potrei recarmi per una seduta, e con quali prezzi (vivo a Genova, quindi ho a disposizione una zona non molto vasta). Vi ringrazio, scusate ancora il disturbo, buona giornata/serata a tutti.

4 risposte degli esperti per questa domanda

Buonasera Davide, dica ai suoi genitori che vuol provare una terapia individuale. Nessun terapeuta può prescindere dal consenso esplicito di entrambi i genitori per poter lavorare con un minore. Sara' poi il terapeuta a valutare se, come, quando convocare i suoi genitori, con o senza la sua presenza. Spero che i suoi genitori comprenderanno che, se ritengono utile per lei l'intervento dello psicologo, è utile optare per le condizioni in cui lei si sente più  a suo agio e in cui si sente di poter lavorare su di sé. Un caro saluto. Dott.ssa Maria Cristina Zunino 

Gentile Davide,

I genitori, quando presenti, devono sempre dare entrambe il consenso perché i figli minorenni possano fare colloqui psicologici.

Si tratta di prestazioni sanitarie e fino ai 18 anni la responsabilità per esse è dei genitori o tutori.

In alcune città ci sono però consultori o "centri adolescenti" dove i ragazzi minorenni vengono accolti e si richiede il consenso informato dei genitori senza necessariamente fare un colloquio con loro.

Un'altra soluzione potrebbe essere rivolgerti alla psicologa della scuola (anche qui, se i tuoi genitori all'inizio hanno dato il consenso ai colloqui) per avere dei suggerimenti sulle realtà della tua zona.

Che poi scegliate per una terapia familiare o meno, però, tieni presente che un paio di colloqui conoscitivi con i tuoi genitori possono essere utili allo/a psicologo/a per avere un quadro più completo della tua storia e situazione.

Buona ricerca!

Dott.ssa Francesca Fontana

Dott.ssa Francesca Fontana

Monza e della Brianza

La Dott.ssa Francesca Fontana offre supporto psicologico anche online

Buonasera,

Dal momento che i tuoi genitori sono d'accordo sul chiedere un aiuto ad uno psicologo credo tu possa chiedere loro di poter effettuare una seduta prima di una eventuale terapia familiare. Tra l'altro lo stesso specialista potrebbe proprio aiutare a comprendere sia te che i tuoi genitori cosa è opportuno fare in tal senso. Potrebbe quindi accadere che la collega o il collega consideri di lavorare con te e di vedere i tuoi genitori in un secondo tempo.

Affinchè tu possa fare un colloquio da uno psicologo occorre comunque il consenso dei tuoi genitori. Successivamente puoi consultare la lista di psicologi presenti nel sito e vedere quale può essere più agevole per te. Puoi quindi chiamare e fissare un appuntamento, sempre ripeto, con il consenso dei tuoi. Tieni presente che a volte sono i genitori che chiamano per un appuntamento quando un figlio è minorenne e a volte la psicologo/lo psicologo può decidere di vedere prima loro e poi te in un secondo appuntamento. 

Spero di esserti stata d'aiuto. In bocca al lupo.

Dott.ssa Anna Scelzo

Dott.ssa Anna Scelzo

Genova

La Dott.ssa Anna Scelzo offre supporto psicologico anche online

Buongiorno Davide. Un primo confronto, nella maggior parte dei casi gratuito, può averlo tramite i consultori della sua zona, che sono strutture adibite al supporto a breve termine del cittadino. Per quanto riguarda la scelta di una terapia famigliare piuttosto che di una individuale, deve sapere che un percorso può presentare fasi alterne se si rendono necessari diversi punti di vista (sempre su accordo del paziente). Anche in un percorso principalmente individuale può essere utile qualche colloquio famigliare in modo da esplorare con altri occhi il disagio del singolo e raccogliere informazioni ulteriori su come anche i famigliari vivono il malessere.
In ogni caso la rimando al consiglio dato in apertura, aggiungendo che potete anche contattare l’ASL o ATS locale per chiedere informazioni precise ed eventualmente un colloquio a prezzo ridotto.
Se decideste poi di intraprendere un percorso più duraturo, mi rendo disponibile anche online.
Cordialmente,
dott. Alfonso Panella.