Ho intrapreso una relazione con un ragazzo affetto da bipolarismo maniacale

eleonora

Buonasera,sono Eleonora...ho una storia molto lunga e complicata da raccontare ma cerchero' di farlo nel modo piu' coinciso. ho intrapreso una relazione con un ragazzo affetto da bipolarismo maniacale 3 Tso 2 mesi di ricovero in psichiatria (non ancora dimesso) perche' sospettano pure schizofrenia paranoide..e stato trasferito in medicina d'urgenza dove è attualmente ricoverato per intossicazione da farmaco ha contratto la sindrome di Dress.Sono molto avvilita da questa situazione nonostante molto preoccupante.continuo a sperare che sia solo un brutto sogno e che prima o poi tutto torni come prima...preciso che lui in tutto questo decorso ospedaliero ha deciso solo ora di vedermi...Sembra tranquillo e risponde in modo lucido e logico alle mie domande ogni volta che lo sento oltre dimostrarmi affetto come da tanto tempo non accadeva.Mi chiedo se si sta trattando solo di un breve periodo di pace e se poi una volta dimesso dall'ospedale le cose si complicheranno nuovamente, aggiungo che in questi due mesi sto soffrendo moltissimo passo da stati euforici a depressivi nell'arco di poco tempo,non ho appetito soffro di insonnia...e la mia dottoressa di base pensa che abbia un esaurimento nervoso incorso dice che sono dimagrita troppo e non è dovuta alla tiroide nonostante io ne soffra tsh ft3 e ft4 sono tutti regolari sospetta inoltre in me che sono affetta dalla dipendenza affettiva, mi ritrovo in alcune cose ma soprattutto nella personalita' borderline..cosa devo fare sto impazzendo non ditemi di lascirlo perdere perchè al solo pensiero sto malissimo e ho pensieri suicidi... grazie

26 risposte degli esperti per questa domanda

Buongiorno Eleonora, io non credo che lei sia affetta da dipendenza affettiva, facile dirlo quando ci capita di innamorarci di una persona "scomoda". Io credo che questo ragazzo sia una persona speciale, con una personalità che l'ha incuriosita e affascinata. Non sarà un amore facile, e lei dovrà conoscere bene il nemico per poterlo affrontare. Dovrà conoscere alla perfezione questa patologia per poterla gestire e poter vivere questo amore in maniera serena. Ha bisogno di acquisire tanta forza. Non molli, per favore.
Dott.ssa Paola Gargiulo

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Torino

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Cara Eleonora, la situazione che presenti è molto complessa, una matassa difficile da districare perchè sono davvero tante le variabili psicologiche interessate, nonchè i fattori di rischio. Lasciare il tuo ragazzo avrebbe poco senso, adesso, e non ti aiuterebbe a comprendere te stessa e il vostro rapporto. La sua diagnosi è assai grave, non posso e non voglio nascondertelo, ma con un’adeguata terapia farmacologica e un supporto psicoterapico potrebbe avere una vita accettabile; nessuno, però, è in grado di prevedere come evolverà la sua situazione e quali risorse personali sarà in grado di investire in una relazione d’amore. Soprattutto, come tu stessa hai intuito, il vostro rapporto non potrà mai avere un andamento stabile e continuo, perchè i farmaci vanno periodicamente cambiati e ritarati sulla persona, in base al tempo trascorso nella somministrazione, alle stagioni dell’anno e a tante altre variabili, che rendono impossibile un contenimento totale e costante del sintomo. Ma se il pensiero di interrompere questa relazione, nonostante le difficoltà oggettive che presenta e il suo rifiuto di vederti per un lungo periodo (cosa che potrà ripetersi ogni qual volta lui attraverserà delle crisi), ti crea dolore e disagio, non concentrarti più di tanto sulla vostra relazione, per il momento, ma piuttosto pensa a te stessa, al tuo malessere fisico e psicologico e rivolgiti a qualcuno che possa aiutarti, perchè la situazione è davvero difficile e necessita del sostegno di uno specialista. Hai bisogno di mettere ordine in te stessa, di trovare il tuo equilibrio, ancor prima di cercare un equilibrio di coppia. Non trascurare questo bisogno, perchè oltre alla sofferenza nell’immediato, il rischio è di ritrovarti anche in futuro sempre in storie di questo tipo. Stai tranquilla, scrivendoci hai dimostrato di avere voglia di capire e di cambiare, è un grande punto di forza che ti aiuterà!
Buongiorno Eleonora. Nessuno certamente può dirle di lasciare questa situazione, ma altrettanto certamente bisognerebbe trovare il modo per viverla con meno sofferenza e con consapevolezza. Indipendentemente dalle possibili diagnosi che le possono avere fatto io le consiglierei di farsi seguire, se non per una psicoterapia almeno per un sostegno. Sentirsi ascoltati e capiti in certi momenti è davvero importante... Un cordiale saluto,
Salve Eleonora, visto che si è messa in una situazione un bel po' complicata e considerando che la sua dott.ssa ipotizza che lei sia una persona affettivamente dipendente e lei sospetta di essere borderline... beh le consiglierei vivamente di essere aiutata. Perché non si rivolge ad un CPS (centro psico-sociale) del suo territorio? ha bisogno dell'impegnativa del suo medico di base e lì troverà psicologi e psichiatri che potranno aiutarla. Non perda tempo! In bocca al lupo!
Cara Eleonora, non reputo saggio prendere decisioni importanti in un momento di profondo malessere, la sola cosa utile che mi sento di suggerirle è quella di iniziare un percorso personale in modo da scoprire cosa desidera dalla vita e fare dei tentativi per cercare di incamminarsi nella direzione scelta, senza forzature o stress che non riuscirebbe a tollerare. La strada è lunga, ma prima la cerca, prima farà delle scoperte che mai avrebbe pensato possibili! Distinti saluti
Cara Eleonora, non riesco a pensare a un "suggerimento" che la sollevi da questa condizione che mi pare sia molto difficile e dolorosa, se non a rivolgersi a uno psicoterapeuta esperto che sappia aiutarla ad affrontare i problemi suoi e la sua difficile relazione. Da sola può solo soffrire senza capire cosa fare, cercando soluzioni che possono creare altri problemi. Non perda tempo, chieda un aiuto e vedrà che potrà trovare la strada su cui vivere l'amore in armonia con se stessa e il suo compagno. Non sono di Milano, ma ho dei colleghi che stimo a Bergamo, se mi vuole scrivere la metterò in contatto con loro. Coraggio, ma non si fermi!
salve Eleonora, la situazione è abbastanza complessa, sia sul versante relazionale che su quello soggettivo-individuale. Innanzitutto le consiglio di informarsi bene sul disturbo bipolare da cui è purtroppo affetto il suo compagno, sembrerebbe anche in forma piuttosto grave. E'una malattia difficile, soprattutto per le continue oscillazioni dell'umore, da cui il nome clinico "bipolare", soprattutto per chi sta accanto ad una persona con una sofferenza così profonda può essere davvero drammatico. L'importante è la cura, farmacologica e psicoterapeutica, col tempo le cose possono anche stabilizzarsi, ma il lavoro deve essere continuo. Per lei personalmente cosa possiamo fare invece? lei come si vede? socuramente riconosce le sue attuali difficoltà, sia emotive sia fisiche, il parere del medico di base mi sembra significativo, per cui forse varrebbe la pena che anche lei si costruisse uno spazio di riflessione su di sé, intraprendendo una psicoterapia individuale. In bocca al lupo per tutto un caro saluto
Cara Eleonora, anzitutto la mia più sincera comprensione per questa fase di grandi turbamenti. Premesso che non é lecito da parte di un professionista porre diagnosi a distanza, proviamo a fare alcune considerazioni. Da ciò che scrive, il ragazzo ha manifestato una sintomatologia acuta clinicamente importante, sia che si tratti di un disturbo bipolare, oppure schizoaffettivo (concomitanza di sintomi bipolari e sintomi della schizofrenia), o di un'altra sindrome ancora imprecisata. Questo significa che ha bisogno di un'assistenza specialistica di cui lei non può e non deve farsi carico, circoscrivendo invece la sua presenza a quella parte affettiva e relazionale che vi ha resi una coppia. Difficile pronunciarsi in senso prognostico in assenza di una valutazione diretta. Per quanto riguarda lei, Eleonora: la tiroide è una ghiandola complessa, sulla quale frequentemente l'organismo femminile riversa fattori di stress, sovraffaticandola e generando disfunzioni. Se in più lei ritiene di avere tratti di personalità meritevoli di attenzione, presumendo che la rendano più vulnerabile al disagio e allo stress, allora non esiti a rivolgersi ad uno psicologo. È solo cercando di comprendere cosa si agita in lei, qual è il suo terreno affettivo e le sue motivazioni profonde, è solo lungo questa strada che lei può diventare davvero consapevole delle sue scelte, compiendo quelle migliori per il suo benessere psicologico. Un cordiale saluto
cara amica, comprendo la tua grande sofferenza e non ti dirò, come temi, che devi lasciare il ragazzo cui sei tanto attaccata. ti suggerisco però di prenderti urgentemente cura di te: stare con una persona con gravissimi problemi psichici richiede un equilibrio e una stabilità eccezionali. come vedi rischi di ammalarti anche tu... ti consiglio di rivolgerti con fiducia a uno psicologo esperto e farti aiutare e sostenere nel percorso che deciderai di compiere nella tua vita. coraggio e un abbraccio
Salve Eleonora, per quanto riguarda il futuro del suo ragazzo non sono in grado di risponderle. Per quanto riguarda lei, mi sembra che abbia urgente bisogno di un percorso psicoterapeutico che la aiuti a trovare un suo buon equilibrio dal punto di vista psichico e somatico.
Cara Eleonora, quella che tu descrivi è una situazione pesantissima. Parli di diagnosi di bipolarismo certa, con un forse su possibile schizofrenia. Inoltre racconti di ben 3 tso, ma non racconti nulla a proposito di ciò che ha portato al ricovero ospedaliero forzato il tuo fidanzato, come hai vissuto tu la cosa, chi c'era con lui, etc... E' inevitabile che lo stare a contatto con una persona così problematica crei dei problemi anche a te, soprattutto perchè mi sembra di capire che tu sia molto innamorata di questo ragazzo. Questo non significa che se ti senti depressa tu debba imputarti il disturbo borderline di personalità. Piuttosto credo non sia giusto pensare di poter risolvere la situazione da sola, o che tutto un giorno possa cambiare. Purtroppo diagnosi di questo tipo risultano essere definitive, il ciò significa che dureranno tutta la vita, richiederanno cure continue e una presa in carico costante dei servizi di salute mentale, oltre che la possibilità di ricadute. Prima di tutto è giusto che tu conosca a fondo il male con cui dovrai andarti a scontrare ogni giorno, se deciderai coraggiosamente di stare accanto a questa persona. Nel caso fosse questa la tua scelta sìì consapevole tuttavia che sola non potrai mai riuscire a farti carico di tutto, nonostante il tuo amore potrà aiutarlo molto, tu non devi e non puoi sacrificare la tua vita per quest'uomo rinunciando alla possibilità di essere felice, alla tua salute e al tuo equilibrio psicofisico. Quindi in ogni caso anche tu stessa dovrai trovare aiuto e sostegno psicologico per poter gestire la cosa nel migliore dei modi. La scelta sarà solo tua, ma per farla ti consiglio di rivolgerti ad uno psicologo/a che ti aiuti a ritrovare la tua stabilità prima di tutto, solo così saprai stare vicino agli altri in modo sano e portando un aiuto efficace. Io sono disponibile per un confronto se Lovere non è troppo lontana per te. In bocca al lupo!
Dott.ssa Gloria Baisini

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Brescia

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Cara Eleonora, è un ben arduo compito quello che affida a noi, nella sua lettera. Descrive infatti una situazione complessa e dolorosa, in cui è evidente la sofferenza del suo ragazzo, ma è evidente anche la sofferenza sua. Dice infatti che è dimagrita, ha sbalzi di umore, non ha appetito, e non riesce a dormire, e sembra che lei colleghi il suo malessere al suo ragazzo. Tra le righe lascia immaginare, ma non afferma, che il comportamento del suo ragazzo verso di lei è preoccupante: dice infatti che teme che le cose si complicheranno ulteriormente, una volta che sarà uscito dall'ospedale. Il suo ragazzo la picchia, o è violento, con lei? esattamente, che cosa teme? Io vorrei invitarla a riflettere su cosa desidera lei; su cosa la sta facendo soffrire tanto, e su cosa desidera dal suo futuro. Lei dice infatti che non vuole neanche pensare di lasciarlo, perchè il solo pensarlo la potrebbe spingere a farsi del male. Ha mai riflettuto sulle sue tendenze a farsi del male? perchè ha bisogno di punirsi in questo modo? cosa è che la spaventa di più? Io vorrei sinceramente invitarla a riflettere su se stessa, sulla sua situazione, i suoi desideri, piuttosto che sui problemi del suo ragazzo. Lasci che lui affronti i propri, e inizi a capire chi è lei, cosa desidera e come pensa di poter riuscire ad essere più felice. La sua mail è come un grido di aiuto, ma si legge anche tutta la sua difficoltà a farsi aiutare. Sono disponibile a continuare la riflessione, se lei vorrà. Cordialmente,
Cara Eleonora, senz'altro quella che Lei descrive è una situazione molto dolorosa, in cui è difficile pensare lucidamente e riuscire a districarsi. Purtroppo nulla può essere fatto per aiutare il Suo fidanzato, che dovrà proseguire la cura iniziata con il ricovero e che dovrà a sua volta concentrarsi sulle proprie personali difficoltà. Altra cosa invece sono i Suoi problemi: parla di dipendenza affettiva, e in generale mi sembra che questa situazione abbia portato anche a Lei una grande instabilità, al di là degli atteggiamenti del Suo fidanzato, che descrive comunque come affettuosi. Per questo il mio consiglio è quello di contattare uno psicologo esperto in difficoltà relazionali, che l'aiuti ad attraversare questo momento di forte crisi e che soprattutto la guidi nel cercare di districare le difficoltà del suo ragazzo dalle problematiche che Lei in prima persona sta vivendo, anche ovviamente a seguito di quanto accaduto. In bocca al lupo
Gentile Eleonora, spesso la relazione con persone affette da disturbi psichiatrici, di dipendenza e di personalità può determinare nel partner intensi vissuti di sofferenza e di confusione. Si oscilla dal bisogno di proteggersi al desiderio di dare aiuto alla persona a cui si è legati, nella speranza che "tutto torni come prima". E' difficile, quando si è tanto coinvolti, valutare realisticamente la situazione, ed il bisogno di "fare qualcosa" prevale su ogni altra considerazione. L'uso di Internet per auto-diagnosticarsi un disturbo di qualsiasi genere, sebbene molto diffuso, è da scoraggiare categoricamente. Si rischia di farsi sommergere da angosce e paure senza soluzioni utili. Potrebbe essere più utile consultare uno specialista che, attraverso uno o più colloqui, la aiuti a mettere un po' di ordine nei pensieri e nelle emozioni. Le auguro di trovare un buon riferimento, uscendo dall'illusione di poter fare tutto da sola.
Dott. Guido Pozzo Balbi

Dott. Guido Pozzo Balbi

Milano

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Cara Eleonora, quello che lei potrà fare per la persona che ama è moltissimo, ma solo a patto che abbia cura della sua salute. Il suo ragazzo non ha un destino facile da affrontare e le ricadute sono possibili, ma se curato e seguito nella giusta maniera,può arrivare a condurre una vita normale. Se lei lo ama così tanto ed è disposta a correre il rischio di stargli accanto durante eventuali stati di malessere, non soffochi il suo cuore, ma stia molto attenta alla sua salute perchè solo così potrà essergli d'ausilio. Inoltre sarebbe bene che anche lei si facesse seguire da uno psicologo, ciò rafforzerebbe la sua psiche e la metterebbe in grado di affronatre anche le situazioni più difficili. Le faccio tanti auguri.
Cara Eleonora, la sua richiesta è una non richiesta! Chiede un consiglio ma alla fine lascia intendere che ha già deciso cosa fare. Mi sembra più che cercare un parere, la sua è un urlo di disperazione e una ricerca di aiuto. Lei sta male è penso che non possiamo aiutarla direttamente se non consigliandole di intraprendere un percorso psicoterapeutico con una persona di fiducia per capire da sola cosa può fare per aiutarsi in questa situazione così difficile e capire cosa può fare per stare meglio..se è quello che veramente vuole. Un caro saluto
Cara Eleonora, è inevitabile dirti che stai scegliendo una persona molto problematica, stai vivendo sulla tua pelle cosa significa "provare" a stare con chi soffre di questo disturbo, dove l'alternarsi di momenti "normali" a quelli totalmente "folli" porta alla deriva anche chi gli sta vicino. Mi preoccupa molto ciò che dici di te, ciò che addirittura pensi. Credo che in questo momento ciò che conta è che ognuno di voi possa trovare la strada della cura possibile e più adatta. Dirti di lasciarlo non spetta a me, però la cosa migliore adesso è che ti rivolga ad uno psicoterapeuta affinché possa aiutarti in questa scelta, nessuno può dirti cosa fare, questo dovrai capirlo da te, inizia un percorso di psicoterapia perché anche se resterete insieme, almeno avrai le spalle più larghe per sostenere una scelta così complessa. ti lascio un augurio, quello di poterti affidare a chi ti vuole bene.
Gentile Sig.ra Eleonora, questa sede non è opportuna per la discussione di una così delicata situazione. Mi sento di consigliarLe un terapeuta, non per mollare il suo ragazzo, ma per lo meno per avere un supporto ulteriore in merito al decorso delle problematiche del suo ragazzo e delle situazioni probabili da affrontare in merito al Vostro percorso di vita. E' accertato che psicoeducazione, terapia e supporto farmacologico hanno un'azione sinergica di controllo del disturbo, molto più che il solo farmaco. Sicuramente, Lei stessa dovrà prendere atto di dinamiche particolari intercorrenti, proprie e del suo ragazzo, così come del decorso di malattia; molto utile, poi, risulta la prevenzione di eventuali ricadute, che la cura farmacologica non sempre supporta, appena si smette il farmaco stesso. In particolare, se riesce, sia per lei che per il suo ragazzo, contatti uno specialista della Schema Therapy nella sua zona, è una terapia di ultima generazione. Cordialmente Le faccio i miei migliori auguri
Dott.ssa Michela Morin

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Padova

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Gentile utente, penso anzitutto che dovrebbe chiarirsi la prognosi del suo ragazzo. Cosa dicono i medici? E' il caso che abbini al trattamento farmacologico una psicoterapia? Come si prevede evolva il disturbo nel futuro? Io sono dell'idea che è sempre bene nei disturbi psichiatrici sentire anche il parere di uno psicoterapeuta e il più precocemente possibile per evitare che si cronicizzi una situazione che venga tenuta a bada solo con i farmaci. Probabilmente il suo stato psichico è strettamente connesso al problema del suo ragazzo; in ogni caso può comumque cercare il sostegno di uno psicoterapeuta.
Dott.ssa Valentina Sciubba

Dott.ssa Valentina Sciubba

Roma

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"Donne che amano troppo" (Robin Norwood): gentile Eleonora, cui va tutta la mia simpatia per la difficilissima situazione in cui si trova, lei mi ha fatto venire in mente le tante donne che "generosamente" si cacciano in storie piene di sofferenza, quasi se le andassero a cercare, di cui la Norwood racconta. Ma regolarmente questi tipi di donne hanno seri problemi personali per conto loro (come infatti lei stessa riconosce di avere): si illudono di risolverli trovando un amore per tanti versi complementare alla loro patologia, ma così facendo non fanno che riconfermarla. Come per chi cerca rifugio nella droga il rimedio è peggio del male, col risultato di avvilupparsi in un circolo vizioso di crescenti sofferenze. Suvvia un colpo di reni: si affidi a un buon psicoterapeuta o psicoanalista (se vuole le do nomi di Bergamo) mettendo per ora tra parentesi la sua relazione col ragazzo.
sicuramente la situazione non è molto semplice, è naturale che i disturbi del suo compagno in qualche modo creino seri problemi anche a lei! la cosa che credo fondamentale è che lei non ceda perchè il disturbo di cui a parlato è molto serio ed ha decorsi lunghissimi pertanto io le consiglierei di intraprendere lei un percorso che le dia la possibilità di rafforzare la sua struttura per poter affrontare al meglio questo duro percorso.
Salve Eleonora, comprendo la dificilissima situazione emotiva ed affettiva che si trova ad affrontare ma espressamente le consiglio di parlare con i medici che seguono il suo ragazzo per capire lo stato di salute spsicofisica e mentale in cui realmente si trova nonché la invito ad affrontare seriamente la propria dipendenza affettiva mediante un percorso di psicoterapia al fine fare una scelta consapevole che le permetta di stare bene con se stessa. Cordiali saluti
Dott.ssa Maria Zampiron

Dott.ssa Maria Zampiron

Padova

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Gentile Eleonora,condivido quanto scritto dai colleghi:per portare avanti una relazione con una persona così sofferente come il suo compagno è necessario che si prepari ad affrontare un lungo periodo di difficoltà e di incertezze,se questa è la sua decisione è importante che si attrezzi di strumenti e di paracaduti validi.. a mio avviso può farlo solo con l'aiuto di un professionista che la possa supportare e condividere con lei il dolore che prova. A Bergamo si può rivolgere al servizio pubblico,ci sono i Centri Psico Sociali presenti sul territorio, oppure ai numerosi professionisti privati presenti in ogni paese. In bocca al lupo.
Cara Eleonora, da ciò che descrivi, si evince una situazione difficile e complessa, sia per quello che attiene alla relazione col tuo ragazzo, sia per il tuo stato psicofisico. Non è certo facile gestire un rapporto amoroso con una persona affetta da bipolarismo maniacale, come tu affermi, o schizofrenia. Si potrebbero verificare, nella relazione, comportamenti nella sfera affettiva-emotiva simili a quelli che già hai verificato, e che pertanto richiedono qualità e risorse importanti che tu puoi avere, ma di cui devi essere consapevole. Questo periodo di degenza ospedaliera del tuo ragazzo ti ha messo a dura prova, evidenziando l’attuale tua fragilità psichica. Io credo che per poter gestire in maniera consapevole la tua relazione di coppia , hai bisogno di capire bene cosa ti sta succedendo, e di riacquistare il tuo equilibrio psico-fisico. Ciò ti consentirà di comprendere meglio la tua dinamica di coppia, e di utilizzare proficuamente le tue risorse per affrontare eventualmente i rischi, le gioie e le sofferenze che una relazione può comportare. Pertanto ti consiglio di rivolgerti ad un psicoterapeuta, che ti potrà aiutare in questo percorso. Un caro saluto
L'amore sa aspettare. Se lo ami per davvero devi lasciargli il tempo di reagire a questo momento di crisi e stargli vicino. Le diagnosi nella vita possono rivelar si spesso una trappola dalla quale difficilmente si riesce a svincolarsi. Non voglio sminuire il problema del tuo fidanzato ma dirti solo che purtroppo per quello che dipende da te puoi cercare di amarlo e stargli vicino. La malattia farà' il suo decorso se evidentemente e'quella di cui tu hai paura ma questo non vi impedirà' di volervi bene. Auguri
Salve Eleonora capisco la sua situazione credo però sia necessario che lei intraprenda subito una psicoterapia. Si rivolga al servizio locale oppure ad un terapeuta privato che forse potrebbe avere più disponibilità!Se non ha persone di fiducia posso provare ad indicarle io qualcuno. Mi faccia sapere! Auguri