Vorrei aiutare mia sorella

Roberta

Salve, la mia richiesta di "aiuto" è per mia sorella..
È una ragazza di 26 anni con un figlio di 5 anni che ha bisogno di maggior attenzioni rispetto al solito.
Non so come aiutarla.
Ho saputo che "fuma" troppo e troppe volte anche davanti al bambino. È dimagrita e sta frequentando una persona che peggiora il suo stato d'animo. Una volta mi ha detto che vorrebbe un aiuto da uno psicologo ma poi non ha avuto il coraggio.
Mi rendo conto di non esserle stata vicina e ns madre ha chiesto aiuto a me. Qualcuno può consigliarmi qualcosa? Non vorrei che la situazioni peggiori ulteriormente.
Grazie mille in anticipo
Saluti

2 risposte degli esperti per questa domanda

Gentile Roberta,

lei dice che sua sorella "vorrebbe un aiuto da uno psicologo", ma che, poi, "non ha avuto il coraggio": ha provato a parlare con lei di questo? Come mai non è riuscita ad andare fino in fondo? Problemi economici? Timori verso uno specialista che non conosce? Paura del giudizio di qualcuno?

Spesso le persone hanno difficoltà a fare il primo passo, a cercare un aiuto per sé, innanzitutto perché si sentono confuse e sopraffatte dai problemi, poi perché non sanno a chi rivolgersi, ancora, perché cercare aiuto costa tempo e fatica, infine per timore di non avere la disponibilità economica sufficiente.

In questi casi può essere d'aiuto un semplice incoraggiamento, un confronto al riguardo e, magari, l'offerta di andare insieme, la prima volta, se sua sorella lo accetta e se lei è disponibile.

Dal momento che sua sorella ha un figlio ancora piccolo, un primo passo potrebbe essere quello di rivolgersi al consultorio di zona, gratuito, dove vengono offerti colloqui individuali o attività di gruppo (Covid permettendo) proprio alle mamme e alle famiglie con bambini, oppure a centri convenzionati che si occupino di sostegno alla genitorialità. 

Se, invece, la questione economica non fosse un problema, potrebbe rivolgersi a svariati specialisti o centri privati per effettuare almeno una consultazione, utile a capire l'origine del problema.

Nella sua lettera accenna al fatto che suo nipote ha bisogno "di maggiori attenzioni rispetto al solito": se si riferisce a problemi specifici di salute o altro, che determinano ansie e paure nella mamma, o particolari difficoltà in famiglia, sarebbe importante confrontarsi col pediatra e iniziare comunque un percorso psicologico, per evitare che il malessere di mamma e bambino raggiunga livelli più intensi e difficili da gestire.

Un caro saluto e ci riscriva, se ha altre domande o desidera dare informazioni aggiuntive.

Gentile Roberta,

il suggerimento è di tornare a parlare con sua sorella sottolineando l'importanza di una psicoterapia sia per il benessere personale che per quello indiretto del bambino.

In particolare cerchi di capire cosa l'ha spaventata e frenata in modo da poter allontanare questi impedimenti e assicurare il suo sostegno in maniera anche concreta, se necessario.

Cordiali saluti.

Dr. Gennaro Fiore

medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).