Atteggiamento nervoso

Romina

Buongiorno, sono mamma di un bambino stupendo di 8 anni; suo padre ed io anche da separati siamo in grado di avere un rapporto sereno per il bene dell nostro figlio, ma il mio compagno ha un bambino di 12 anni con ADHD diagnosticato ed è evidente che ha un problema anche dovuto alla adolescenza.

Ultimamente ha comportamenti nervosi, aggressivi che coinvolgono la famiglia intera incapace di stare tranquillo all'arrivo del padre cerca di attirare l'attenzione in modo negativo fin che non viene sgridato e punito, ma ormai la serata è rovinata; fino ora nessuno ha voluto agire con cure più efficaci instaurare la routine, stabilire regole ed organizzare gli spazi hanno avuto poco successo il mio compagno è un padre eccellente la madre una poco di buono che vede poco nulla al figlio per via del suo vizio dell alcolismo.

La situazione mi preoccupa, perché il mio compagno vede in me una soluzione, ma io non credo di essere sufficiente per un ragazzino così violento e problematico che non ha molta educazione.
Grazie

3 risposte degli esperti per questa domanda

Gentile signora,

i bambini possono reagire con iperattività se i genitori sono depressi e anche loro di rimando. Potrebbe essere un'ipotesi, considerata anche la situazione della madre di questo pre-adolescente. Tuttavia, a quanto dice, la famiglia principale di questo bambino è la vostra e quindi è presumibilmente corretto cercare di aumentare le risorse del vostro nucleo familiare.

I bambini sono come delle spugne: assorbono gli atteggiamenti degli adulti, il clima familiare, i significati sottesi che in genere sono inconsci agli adulti stessi e vi reagiscono. Ogni terapia dei bambini perciò non può prescindere dalla collaborazione della famiglia, in particolare dei genitori.

Le consiglio pertanto, per avere una diagnosi psicologica precisa che chiarisca i perché dei comportamenti del bambino, di modo che possano trovarsi idonee soluzioni, di consultare uno psicologo/a psicoterapeuta, assieme al padre, portando anche il bambino e magari qualcuno che se ne possa prendere cura, qualora il professionista voglia parlare solo con i genitori.

Può richiedere una consulenza anche on line. Senza di essa, senza una diagnosi psicologica, si rischierebbe di procedere alla cieca e lei ha già visto che vari provvedimenti sono stati inefficaci; d'altra parte non è questa la sede per usufruire di una diagnosi accurata.

Cordiali saluti

Dott.ssa Valentina Sciubba

Dott.ssa Valentina Sciubba

Roma

La Dott.ssa Valentina Sciubba offre supporto psicologico anche online

Gentile Romina, 

la sua preoccupazione è legittima: la situazione familiare è piuttosto delicata, in quanto coinvolge da un lato un disturbo specifico del figlio del suo compagno e dall'altro dinamiche relazionali complesse che meritano di essere attentamente approfondite e osservate. Le "cure più efficaci" di cui lei giustamente parla possono essere individuate all'interno di una consultazione con uno psicologo, con cui trovare le modalità più adeguate per aiutare innanzitutto il ragazzo e strategie relazionali familiari più funzionali.

Se lo desidera rimango a sua disposizione.

Un cordiale saluto.

Gentile Utente,

Mi dispiace per la difficile situazione e capisco il suo disagio. Non è un errore ammettere che il ragazzo non è suo figlio e quindi la responsabilità di cui investita è fuoriluogo. Da quanto tempo sta insieme al suo compagno? Credo che riorganizzare i ruoli e fare chiarezza sui diversi rapporti sarebbe d'aiuto.

Avete pensato di rivolgervi ad uno psicologo per una terapia familiare? Tutti voi siete coinvolti e ognuno di voi può portare il suo contributo.

Resto a disposizione.