Dopo sei anni dal divorzio dei miei genitori ancora non riesco a stare bene

Giorgia

È ormai qualche anno che ho dei problemi con il sonno dormo un massimo di 5/7 ore.
Trovo difficoltà allo stare con molte persone e come già capitato molte volte non riesco a dimostrare i miei sentimenti.
Inoltre non mi sento mai al 100% e spesso ho attacchi di ansia/rabbia e leggere tachicardie, pensavo che tutto fosse dovuto al divorzio dei miei genitori avvenuto ormai 6 anni fa o al fatto che provo veramente odio nei confronti dei miei genitori (con mia madre non parlo da mesi) Ed a varie cose successe nei messi a seguirsi ma continuo ancora a non stare bene e questa cosa mi stressa soprattutto perché abito con i miei nonni paterni e mio padre quindi mi sento “in dovere” di mantenere la mente salda vista la loro età e salute e so che non dovrei ma non riesco mai a sfogarmi con qualcuno e molte volte mi ritrovo chiusa in qualche stanza a piangere.
Come potrei fare per sentire meno il peso di tutto questo?

8 risposte degli esperti per questa domanda

Buongiorno Giorgia 

Penso che per riuscire a superare questo periodo, che dura ormai da troppo tempo, sia indispensabile poter affrontare ciò che prova. Descrive alcuni sentimenti verso i suoi genitori, e immagino che ciò provochi in lei malessere e sofferenza. Vorrebbe sfogarsi e poter parlare con qualcuno che l'aiuti a comprendere cosa fare, ma credo che, prima di tutto, debba essere compresa la relazione che lei ha con suoi genitori. Solo potendo elaborare i suoi vissuti, potrà sentirsi meglio e sicuramente meno oppressa. Si faccia aiutare da uno specialista che possa dar voce a ciò che prova ed elaborarlo.

Non si senta, inoltre, troppo responsabile, per i suoi nonni o suo papà. Cerchi di essere un sostegno per loro, ma non si sovraccarichi di responsabilità che non le spettano. 

Auguro buona fortuna 

Cara Giorgia, 

Ho letto con interesse la tua storia e provo a dirti qualcosa che spero possa aiutarti a fare un po' di ordine nei tuoi pensieri.

Vedo che hai 19 anni, quindi hai vissuto la separazione dei tuoi genitori nel periodo dell'adolescenza, già di per se momento turbolento e difficile, in cui le nuove esigenze fisiche, cognitive e sociali ci spingono ad abbandonare l'equilibrio dell'infanzia per approdare ad un nuovo mondo, quello degli adulti. 

Tutto è nuovo ed è difficile avere punti di riferimento in generale, le occasioni di identificazione si moltiplicano e si sperimenta per capire chi si vuole diventare. L'esempio degli altri fornisce le basi sulle quali strutturiamo le nostre identificazioni, la tua situazione denota elementi di difficoltà aggiuntivi che possono aver reso più complicato un passaggio fondamentale nella vita.

Da quello che scrivi, mi pare di capire che imputi il tuo malessere per gran parte alla separazione dei genitori, anche in virtù del cattivo rapporto con tua madre. Non accenni ad amici, interessi, un fidanzato... Sarebbe utile avere informazioni maggiori su altri aspetti della tua quotidianità, così da poter capire quali possano essere elementi protettivi sui quali fare leva per migliorare il tuo benessere e come affrontare la situazione in maniera funzionale, per raggiungere una consapevolezza utile al tuo sviluppo e al tuo benessere e per evitare che gli irrisolti possano costituire un copione negativo sul quale sviluppare il tuo piano di vita. 

Ti faccio i miei migliori auguri, spero di esserti stata d'aiuto. Ti consiglio comunque di valutare un percorso, di persona o on-line, con un professionista, per dedicarti un atto d'amore e tutelare il tuo benessere.

Saluti,

Dr.ssa Debora Riva

Gentile Giorgia,

i sintomi che lei descrive sono la risposta disfunzionale allo stress a cui è sottoposta da tempo. La difficoltà ad avere una buona qualità del sonno, l’ansia, la tachicardia di sottofondo possono essere tranquillamente trattati con la tecnica dell’EMDR, può cercare uno psicoterapeuta abilitato nella sua zona, utilizzando il web. Un aiuto psicoterapeutico, possibilmente di orientamento sistemico relazionale, ossia familiare può aiutarla a fare ordine nei suoi vissuti verso le persone significative, che protegge o con le quali è in conflitto. Sono certo che risolverà l’attuale situazione, affidandosi a mani esperte.

Mi auguro di esserle stato di aiuto, se ha bisogno di chiarimenti resto a disposizione.

Dott. Carlo Enrico Livraghi

Dott. Carlo Enrico Livraghi

Lecce

Il Dott. Carlo Enrico Livraghi offre supporto psicologico anche online

Gentilissima, alla base del suo disagio porrebbero esserci dei vissuti di tipo abbandonico, ma è necessario saperne di più per poter rispondere in modo esauriente.

Mi sento pertanto di consigliarle di contattare uno psicologo psicoterapeuta della sua zona in modo da intraprendere con lui/lei un percorso volto ad indagare le cause all'origine del suo problema, che lei in parte ha già riscontrato, e lavorare su quelle per tornare a stare meglio.

Resto a disposizione per eventuali chiarimenti.

Un caro saluto


Dott.ssa Elisa Paterlini

Salve, sento mi arriva tanta sofferenza dalle poche parole che hai scritto per questo mi viene da dirti di provare ad ascoltare questo sentimento non solo a pretendere che passi, forse ci sono altre cose che non ti fanno stare bene ed è difficile vederle in questo momento. Ripercorrere la tua storia e la tua vita attuale attraverso il tuo racconto in psicoterapia potrà aiutarti a dare un senso a tutto questo e mettere insieme cose che già sai di te e nuove consapevolezze per raggiungere il benessere che desideri ed a cui hai diritto.

Un caro saluto.

Dott.ssa Elena Palatresi

Dott.ssa Elena Palatresi

Perugia

La Dott.ssa Elena Palatresi offre supporto psicologico anche online

Cara Giorgia

Quello che scrivi fa capire chiaramente il tuo stato d’animo e la sensazione di grande fatica nel far fronte quotidianamente a quelli che percepisci come “doveri” nei confronti di tuo padre e dei nonni. Fai cenno ad alcuni eventi importanti e negativi della tua vita, come il divorzio dei tuoi genitori, l’”odio” che provi per loro e le “varie cose successe”, ma mancano molte informazioni che definiscano un po’ meglio ciò che descrivi e quali potrebbero essere le risorse a cui potresti attingere: es. se puoi contare su qualche amica/o pur avendo difficoltà a sfogarti, se lavori oppure studi, se vivi in un piccolo centro abitato o in città, ecc., perciò è molto difficile darti un consiglio mirato a “sentire meno il peso di tutto questo”.

L’unico consiglio che mi sento di darti è di non cercare di reprimere il peso che senti, ma, al contrario, di prenderlo in grande considerazione. I sintomi che tu descrivi (ansia, rabbia, difficoltà ad addormentarti, tachicardia, pianto) fanno pensare che sarebbe quanto mai opportuno un percorso psicologico che possa fare chiarezza su quali possono essere le fonti di tanta sofferenza e quali le modalità per gestirla e superarla per avviarti verso un futuro più sereno. Io te lo auguro con tutto il cuore.

Dott.ssa Loredana Volpi

Dott.ssa Loredana Volpi

Dott.ssa Loredana Volpi

Bergamo

La Dott.ssa Loredana Volpi offre supporto psicologico anche online

Cara Giorgia, quello che posso gone è darti un consiglio perchè, ahimè, riporti diverse problematiche e necessiti di intraprendere un percorso psicologico che ti aiuti a gestire la rabbia che provi.
Per quanto riguarda il sonno dovresti tenere un diario quotidiano del sonno dove ogni giorno segni la qualità del tuo sonno, il tempo effettivo delle ore di sonno, le tue abitudini prima di coricarti, i vari risvegli nella notte. Tenendo sotto controllo l'andamento del tuo sonno potresti capire se nelle notti in cui dormi meno svolgi delle attività "eccitatanti" prima di coricarti, come fumare, bere alcolici o fare attività fisica. Per quanto riguarda l'ansia e gli attacchi di panico esistono molte tecniche che un terapeuta
ti potrebbe insegnare. Se vuoi provare a fa da sola ti consiglio di eseguire esercizi di MINDFULNESS. Esistono video o Postcast con voci registrate da seguire. Sono esercizi che si basano sulla consapevolezza del qui ed ora. Li uso spesso intesapia come tecnica di rilassamento.
Per una vera risoluzione dei tuoi problemi ti consiglio di intraprendere un pescoso di terapia cognitivo comportamentale.

Cara Giorgia,

È naturale soffrire della separazione dei propri genitori ed è chiaro che la situazione che descrive grava moltissimo sul suo stato psicologico. Inoltre essersi allontanata dalla sua mamma... è un ulteriore aggravante... 

Tutto questo può aver assunto nel tempo la forma di un lutto complicato. Infatti, là dove un'elaborazione, per così dire fisiologica, di un evento "luttuoso" non sia potuta avvenire, nella psiche della persona si protrae una condizione di sofferenza tipica... fatta proprio di stati emotivi e di disagio come quelli che lei descrive.

Potersi esprimere è un diritto dell'anima. Le sue emozioni sono energie bloccate e ha bisogno di canalizzarle perché possano fluire. Esprimere le servirà per poter elaborare. E poi raccontare, per avere la possibilità di ricollocare nella sua memoria/storia di vita gli eventi che l'hanno turbata.

Può scrivere. Scriva la sua storia, quello che prova. Traduca le sue emozioni in parole, oppure disegni o trovi il modo di fare un'attività espressivo-creativa (recitare, ballare). 

Cerchi un/a psicoterapeuta che l'aiuti in questo. Lei è giovanissima! Si riprenda la gioia di vivere, anche quella è un diritto della sua anima.

Se ha bisogno mi può scrivere.

La saluto e le auguro di essere felice.

Dott.ssa Verusca Giuntini