Bimba di 10 anni prima di addormentarsi ha paura

Ida

Ho una bambina di 10 anni che da circa due settimane, appena si mette a letto per addormentarsi si agita. Da premettere che fino ad ora è sempre stata una bambina tranquilla che non ha mai avuto problemi di sonno o agitazioni. Ma in questi giorni appena si mette a letto e chiude gli occhi per addormentarsi si agita, come se avesse ansia, vedo che alcune volte arriccia la fronte, altre volte fa degli gesti con la mano. Ho provato a parlare con lei e mi ha detto che a scuola di danza, dove lei sta preparando un saggio di fine anno, c'è una bambina che la tratta male, e che un giorno hanno parlato con delle amiche della morte prematura di un giovane ragazzo e lei da allora pensa alla morte.

Io ho chiarito la questione di questa ragazza a scuola e ho cercato di rassicurare mia figlia dicendole di non preoccuparsi. Nonostante queste mie rassicurazioni vedo che lei ha difficoltà ad addormentarsi e si agita prima di dormire.
Come posso comportarmi?

Ultimamente, alcune volte, vedo che lei mi osserva e non vuole farsi vedere, altre volte mi cerca per addormentarsi che vuole compagnia.
Come mi posso muovere, non so se farle compagnia la sera può essere dannoso, se devo lasciarla da sola, cosa dirle?

La mia paura è che più parlo di questo problema e più si agita, allora faccio finta di nulla, ma non so se sia corretto. Per cortesia mi potete consigliare?

2 risposte degli esperti per questa domanda

Gentile utente,

è verosimile che la sua bambina abbia sviluppato una sindrome ansiosa dovuta a come ha percepito emotivamente la morte prematura del giovane ragazzo ed inevitabilmente ora ricerca rassicurazioni che le possano placare l’ansia. La tensione che lei nota sul viso di sua figlia e i movimenti che agisce con le mani potrebbero essi stessi essere comportamenti che evidenziano ansia (“arriccia la fronte e gesti con la mano”).

Lei, da buona madre, cerca di rassicurarla ma se la bambina vive in uno stato ansioso, le rassicurazioni fungono da palliativo e non sono curative. Il fatto che la cerchi è probabilmente (online non conoscendo la bambina altro non possiamo fare che ipotizzare) un modo di cercare rassicurazioni e protezione.

Ora. Che fare? Occorre avere, per ora un po di pazienza aspettando 10/15gg e monitorare l’evolvere della situazione che potrebbe rientrare da se.

A 10 anni non è facile avere consapevolezza delle emozioni che si sperimentano e riuscire a gestirle in modo funzionale.

Per tanto, se nei prossimi giorni dovesse avvertire un incremento della frequenza dell’ansia da parte di sua figlia prima dell’addormentamento, le suggerisco di contattare un/una collega psicologo psicoterapeuta specialista in psicoterapia cognitivo comportamentale e perfezionato/a in psicologia dell’eta evolutiva e di avvalervi (VOI GENITORI SENZA COINVOLGERE SUA FIGLIA) di una consulenza specialistica in modo da prendere in disamina quali strategie opportune adottare per decrementare il livello di ansia della bambina.

Questo sarà possibile attraverso due modalità che verranno concordate con il/la collega:

1) avvalervi voi genitori di tecniche mirate ad abbassare l’ansia della bambina;

2) coinvolgere la bambina stessa in un breve percorso terapeutico.

È UNA SITUAZIONE RISOLVIBILISSIMA!

segua le indicazioni ricevute e ne trarrà beneficio

 

Cordiali saluti.

Cara Signora Mamma,
come si sarà accorta i bambini esprimono i loro sentimenti ( sia quelli buoni che meno piacevoli) attraverso diversi canali tra cui molto spesso proprio quello del sonno. Le sue alterazioni ci parlano di qualcosa che non è stato digerito agli occhi del bambino.
E’ importante allora ascoltare cosa hanno da dire e senza calcare troppo la mano permettere al nostro bambino di metabolizzare l’informazione che li ha resi inquieti o ansiosi.
Sulle modalità e tempistiche circa il superamento dipende molto da chi sta loro intorno. I bambini sono le nostre spugne per cui imparano in fretta, a volte intuiscono senza alcun addestramento, su come affrontare i problemi o semplicemente la quotidianità osservando il volto e il linguaggio paraverbale di chi gli sta accanto.
In questa prima fase dove sua figlia sembra essere infastidita da qualcosa, devono entrare in gioco sia le modalità di ascolto e interazione della famiglia ma sopratutto permettere al bambino di esprimersi, perché niente svanisce senza prima essere stato attraversato. Come avrà notato quando si nasconde qualcosa si tende ad ingigantire ciò che stiamo nascondendo. Niente è giusto o sbagliato, a volte anche gli adulti per superare un momento difficile hanno bisogno che qualcuno gli tenga la mano per poter tornare a camminare con le proprie gambe. Ecco, anche la sua bambina probabilmente ha bisogno di un appoggio momentaneo, di una spiegazione suffragata da prove che può testare all’interno del nucleo familiare, per tornare domani a dormire e giocare serena.