Bambina con paura di morire

Beatrice

Buonasera, sono la tata da diverso tempo di una bambina di 10 anni, è sempre stata una bambina molto sensibile, da quando ha iniziato le elementari ha iniziato a mangiarsi le unghie, ed è sempre stata ansiosa. Ha sempre avuto tante amiche, ed è molto cercata in classe. Da un anno i genitori si sono separati, lei ovviamente è rimasta dispiaciuta ma dall esterno sembrerebbe non averne risentito in modo eccessivo. I genitori sono sempre rincasati la sera alle 20,00. Mamma molto affettuosa, molto ordinata (forse troppo, attenta a cibi sani) il padre meno attento e poco organizzato,spesso non si ricorda gli impegni della figlia.
Lei dorme ancora con i genitori e da prima del lockdown ha iniziato ad avere paure prima di dormire, in special modo quella di morire. Talvolta in modo compulsivo, ad es. Se ha una bollicina comincia a guardare se ne ha altre nel corpo e chiede per ore se potrà morire. Con annessa fobia dei ragni, tanto da non sedersi in un prato, e infine la paura di rimanere sola in una stanza. È da quasi un anno che è seguita da una psicologa ma io non ho visto nessun miglioramento. Vorrei capire che tipo di approccio dobbiamo avere? Cercare di sdrammatizzare? O spiegare? Specialmente io, se posso come posso aiutarla?
È forse dovuto al fatto che durante la settimana i genitori siano sempre tornati a casa tardi?
Tra l'altro ha voluto comprare un biberon per bere il latte dice che così non si rovescia nel letto.
È una bambina molto sveglia e intelligente, non le sfugge niente. Ovviamente con me le fobie si manifestano in modo nettamente minore, con la madre invece in modo maggiore rispetto anche al padre.
Un giorno la pizzicò un ragno o una zanzara e lei non pensò ad altro per giorni chiedendomi continuamente se poteva morire. Ci sono periodi in cui le cose vanno meglio e altri come questo che la vedo cupa come su altro pianeta.
Spero di avere un vostro riscontro grazie!

1 risposta degli esperti per questa domanda

Salve Beatrice, comprendo il disagio che prova. Le cause scatenanti tali reazioni potrebbero essere molteplici per cui è difficile da queste poche informazioni poter essere esaustivi. Il fatto di essere tornata a prendere il biberon, facendo dunque un passo indietro per ciò che concerne le tappe dello sviluppo, potrebbe essere dovuto a qualche evento significativo che ha portato ad una regressione delle tappe dello sviluppo. Ritengo doveroso un lavoro di rete con la psicologa che segue la bambina estendendo il percorso anche ai genitori al fine di cogliere eventuali dinamiche disfunzionale nel rapporto stesso con i genitori.

Cordialmente, dott FDL

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Roma

Il Dott. Francesco Damiano Logiudice offre supporto psicologico anche online