Come riprendersi dal fallimento

Luigi

Salve, sono un ragazzo di 39 anni che vive ancora con i suoi, con un lavoro precario, senza relazioni e ancora vergine. Credo di essere riuscito a fallire in tutto in questa vita. Come si può uscire da tutto questo, quando passi notti insonne ad immaginare un cappio al collo?

5 risposte degli esperti per questa domanda

Buongiorno Luigi

mi spiace molto leggere la sua sofferenza. Ciò che scrive, in poche righe, è uno stato di disperazione, dal quale in autonomia, penso non possa riuscire ad uscirne. Non accenna al rapporto che ha coi suoi familiari, o ad amici che possano sostenerla. Se esprime così tanta sofferenza, provi a rivolgersi ad un professionista, che possa ascoltarla e aiutarla. Rifletta sulle mie parole, e non lasci che questo senso di oppressione la porti ad avere una sofferenza maggiore. 

Auguro con tutto il cuore buona fortuna

Salve Luigi nella sua lettera ci dice di come si sente e vive la sua vita in questo momento. Mi ha molto colpita la sua presentazione: "Come riprendersi dal fallimento" e da questo si puó dedurre la sua volontà di uscire dalle difficoltà che vive, migliorando la sua vita affettiva, relazionale, lavorativa. Io le consiglio di rivolgersi ad uno psicologo della sua zona per essere aiutato a lavorare sul modo in cui si vive e si percepisce e a rafforzare questa parte di lei che vuole farcela, che vuole migliorarsi, che vuole crescere.

Un grande in bocca al lupo

Dott. ssa Giovanna Cappello

Psicologa Psicoterapeuta Roma

Dott.ssa Giovanna Cappello

Dott.ssa Giovanna Cappello

Roma

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Buongiorno signor Luigi.

Io non conosco le sue vicende, i suoi vissuti, per cui mi è difficile valutare, ma quello che posso dirle è che le relazioni possiamo imparare a migliorarle, e l’umore anche. Magari avvalendosi dell'aiuto di un professionista.
È giovane, è tutto in divenire, tutto ancora da farsi!            

Le auguro ogni bene, 
Cordiali saluti

Dott.ssa Falco Teresa 

Dott.ssa Teresa Falco

Dott.ssa Teresa Falco

Napoli

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Buonasera Luigi,

si presenta come fallito in ogni ambito di vita. Ha oramai una visione "nera" e pessimistica in cui sembra che non ci sia nulla di buono che possa avere dalla vita. 

Sentire di non esser riuscito a costruire molto sino a questo punto non significa che "tutto è perduto" e per lei non ci possano essere altre possibilità. E' necessario però provare innanzitutto a capovolgere il punto di vista e - con un aiuto specialistico - imparare a guardare a tutto quello che ancora può realizzare. 

 

Carissimo Luigi,

capisco come deve sentirsi in questa fase della sua vita in cui si comincia a fare qualche bilancio. Nella sua lettera però ci sono pochi elementi per poterla aiutare. Occorrerebbe conoscere qualcosa del suo passato, come andamento scolastico, esperienze lavorative, relazioni familiari, ecc.. Quello che attualmente posso dirle è che non si riesce molto a capire perchè lei sente di essere un fallito, pur avendo comunque un lavoro sia pure precario (ovviamente non so se lei è soddisfatto di tale lavoro), mentre molte altre persone della sua stessa età non hanno alcun lavoro. Probabilmente lei sente di essere stato penalizzato dalla vita e potrebbero non mancare delle cause che hanno determinato questa sua sensazione. La vita spesso ci fa passare durante la crescita da una percezione positiva ad una negativa, ad esempio, quando avevamo dei "sogni" che non si sono realizzati e ci confrontiamo quindi con quelli che stanno meglio di noi. Difficile confrontarsi con quelli che stanno peggio, perchè la nostra natura ci spinge ad ottenere sempre di più ed il meglio per noi stessi. Sono pochi quelli disposti ad accontentarsi. Aggiungo a tutto ciò che alcune persone stranamente riescono a reagire anche davanti alle esperienze negative e si sforzano di andare comunque avanti, mentre altre nelle stesse condizioni provano una difficoltà insormontabile ed una riduzione di energia vitale che non gli permette di procedere. Non siamo tutti uguali. Ci può essere una predisposizione naturale diversa per ogni individuo.

Mi auguro vivamente che queste poche note possano risultare utili a stimolare una riflessione utile a trovare una via d'uscita. Forse ha bisogno di fare un piccolo sforzo per fidarsi di qualcuno (un amico, una persona cara, il suo medico curante per farsi consigliare). Indubbiamente la strada è in salita, ma non è detto che per lei le cose non possano cambiare. Le faccio tanti auguri di cuore.

Dott. Venanzio Clarizio

Dott. Venanzio Clarizio

Bari

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