Dire parole al posto di altre

Giovanni

Egregi Dottori,un eccessivo stato ansioso dovuto alla mia ipocondria,potrebbe provocare disturbi della lettura e del linguaggio?Finora non ho mai avvertito problemi del genere,ma da quando ho iniziato a temere una neoplasia cerebrale,sono apparsi questi disturbi.Da un paio di mesi,infatti,avverto un disturbo che mi preoccupa abbastanza,e cioè quello che si manifesta durante la lettura in quanto mi capita di scambiare parole per altre (ad esempio cellulosa al posto di cellula,instabile al posto di installabile,genitori al posto di guaritori ecc).Ciò non accade tutte le volte che leggo qualcosa,ma abbastanza spesso,e negli ultimi giorni avverto anche qualche leggero problema mentre parlo.Mi è capitato,poche volte,anche di dire parole al posto di altre senza un legame o un'assonanza.Questa situazione non fa altro che procurarmi ulteriore preoccupazione.Cordialità

5 risposte degli esperti per questa domanda

Gentile Giovanni,

la richiesta che lei espone merita un trattamento psicoterapeutico, anche di poche sedute, ma sempre un percorso terapeutico occorre fare. La risposta infatti è si, è possibile che ci sia l'influenza che lei evince. Inutile dire che dobbiamo liberarci di tali difese ipocondriache nonché dell'angoscia sottostante. Attualmente con la regolamentazione del CNOP è possibile e consentito per legge di effettuare anche sedute tramite skype comodamente da casa sua e con ottimi risultati clinici.  Non abbia paura, talvolta bastano pochissime sedute.

Cordialmente

Stati ansiosi molto elevati, soprattutto se associati a pensieri ipocondriaci, possono effettivamente accentuare o evidenziare tratti dislessici latenti. I disturbi del linguaggio e della lettura possono inoltre comparire quando si è in uno stato di grave preoccupazione, angoscia, inquietudine, nervosismo e turbamento. In ogni caso è consigliabile una visita neurologica per dirimere eventuali incidenze di ordine somatico.

Gentile utente,

lei è troppo giovane per soffrire di arteriosclerosi, demenza senile o altri disturbi legati all'età. Benchè i disturbi che riferisce non siano i classici dell'ansia, è possibile a mio avviso che risentano però delle sue più recenti paure, focalizzate appunto sul tumore cerebrale. In altre parole la mente costruisce ciò di cui si preoccupa. Ha mai curato la sua ipocondria con la psicoterapia? E' la terapia elettiva e l'approccio Strategico Breve è probabilmente il più indicato.

Cordiali saluti

Dott.ssa Valentina Sciubba

Dott.ssa Valentina Sciubba

Roma

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Gentile Giovanni,

è stato molto esauriente nella sua domanda ma ovviamente solo l'incontro con un professionista (tramite colloqui individuali  di persona o tramite skype) potrebbe fornirle una maggiore certezza sulla possibile diagnosi e cura.

Personalmente nella mia casistica ho incontrato persone che manifestavano un'elevato stato di ansia, agitazione e preoccupazione e che, di conseguenza, sviluppavano confusione mentale, e problematiche  a livello di concentrazione e attenzione. Questo succede perchè stati di ansia esageratamente elevati possono manomettere alcune funzioni cognitive, generando una sorta di circolo vizioso: elevata ansia e preoccupazione di avere una grave malattia (fattore scatenante), fa percepire alla persona un senso di minaccia, questo senso di minaccia produce ansia con conseguente sviluppo di sintomi somatici e cognitivi, portando la persona a un'interpretazione erronea di ciò che gli sta succedendo e quindi, infine, ad accentuare il proprio stato di ansia...qui il circolo vizioso si chiude e riparte nuovamente.

L'approccio di trattamento dell'ansia connessa allo stato di salute (ipocondria e altri disturbi somatoformi) è molto simile a quello dell'attacco di panico, per il quale l'approccio cognitivo-comportamentale è quello più efficace e breve in base alle evidenze scientifiche.

Per qualsiasi altro dubbio non esiti a ricontattarci

Cordiali saluti

Salve Giovanni

la prima cosa è escludere compromissioni neurologiche, lo ha già fatto? Se non lo avesse fatto si faccia indirizzare dal medico di base. Se non ci fossero cause neurologiche allora subentra l'angoscia legata a quella che definisce ipocondria. In tal caso ha già consultato uno psicoterapeuta? alla sua domanda in modo più banale rispondo che in senso stretto l'ansia non provoca disturbi del linguaggio o della memoria.