stefania
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Buongiorno Stefania
È così sotto pressione che le manca l’aria!!
Le sue parole mi hanno fatto pensare a un pesce che vive in un acquario, ma ad un certo punto gli manca l’ossigeno disciolto nell’ acqua che estrae con le branche. L’ambiente forse è saturo di molecole di acqua e inoltre il pesce può avere qualche difficoltà nella funzionalità delle branche.
Il suo ambiente di lavoro è saturo di richieste; da quello che scrive non si comprende se sono richieste che vengono da lei, con una preoccupazione di fare tutto bene o come secondo lei andrebbe fatto o intorno a lei c’è una richiesta implicita di prestazione che l’ attiva a corrispondere a queste aspettative.
Questo ambiente/acquario saturo è espresso anche dalla sua mente che non procede più con naturalezza e fisiologicità, ma è assalita da tanti dubbi, dalla paura di sbagliare, di fare errori e la risposta che lei tende ad adottare è la tendenza a controllare …. Ma controllare cosa? Un po’ tutto … i suoi stati fisiologici, la sua ansia interna e l’ambiente che l’ attiva e la preoccupa.
Sembra poi che la mancanza d’aria in questo ambiente/acquario, dentro e fuori di lei, ceda il passo alle lacrime, come se un qualcosa di doloroso finalmente possa emergere, attraverso l’ espressione del corpo. Un dolore o una tristezza, non consapevole e non accompagnata dalle parole. Sensazioni corporee, segni del corpo, ma non pensieri e non emozioni.
Il controllo a questo punto si inceppa totalmente, perché controllare certe volte significa reprimere e non conoscere o entrare in contatto, come certe volte permettono di fare le lacrime anticipatorie di una dimensione interiore della persona.
Allora rimane l’azione. La tisana o la pastiglia che la fanno dormire e così riesce a trovare pace per questa intensa dimensione conflittuale senza parole, pensieri ed emozioni che sente con il corpo ….. ma al risveglio tutto potrebbe ripresentarsi.
Forse potrebbe essere utile per soffrire meno iniziare a dare parole ai pensieri e alle emozioni che la preoccupano oltre le dinamiche lavorative.
Un cordiale saluto
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