Che cosa mi succede.

Clotilde

Ogni volta che mi trovo in una determinata situazione,vale a dire, all'interno di una struttura, grande o piccola che sia non fa differenza, senza la possibilità di aprire una finestra, inizio a stare male, il mio desiderio è solo fuggire da quel luogo..Mi è successo, all'imbarco di una nave da crociera, dalla quale sono fuggita, ovviamente, e in un grande albergo, le cui stanze erano provviste di grandi vetrate nn apribili, e dal quale pure sono scappata.

Al momento, fortunatamente nn ne soffro nè in aereo nè in treno, ma la mia preoccupazione è che questa patologia si aggravi e si estenda. Ditemi per favore, di cosa potrebbe trattarsi e cosa devo fare.

Grazie mille

4 risposte degli esperti per questa domanda

Cara Clotilde, ciò che le succede probabilmente è legata alla presenza di un disturbo d'ansia, in particolare all'agorafobia; ovvero la paura di non avere vie d'uscita da spazi chiusi e il timore di non poter chiedere aiuto all'interno di queste situazioni. Solitamente, la sensazione che accompagna questo disturbo d'ansia è il timore di diventare pazzi perchè non lo si riesce a gestire da solo. 

Ciò che le suggerisco è di chiedere un consulto ad uno psicologo- psicoterapeuta al fine di poter comprendere meglio cosa ha determinato questa attivazione ed individuare a pieno le strategie di intervento per migliorare appunto la sua qualità di vita e poter non vivere nella preoccupazione continua che la "patologia si aggravi o si estenda".

A presto

Buongiorno,

il suo è un sintomo claustrofobico. Sintomatologia analoga insorge spesso nei soggetti ansiosi in situazioni dalle quali sarebbe difficoltoso allontanarsi, come ad es. sui mezzi pubblici, nel traffico ecc.. Alla base del disturbo c'è pertanto l'ansia che va indagata e curata.

L'ansia infatti di solito ha motivazioni inconsce; chiarirle aiuta ovviamente a contrastarle, anche se ci sono approcci, come la Terapia Strategica Breve che riescono a curare i disturbi d'ansia senza troppo occuparsi della loro origine.
Personalmente preferisco agire a più largo raggio, integrando questo approccio con altri più attenti anche ai fattori scatenanti e predisponenti dell'ansia, in modo da ottenere risultati più stabili. Può trovare articoli sull'argomento, in particolare sugli attacchi di panico, disturbo in cui i sintomi claustrofobici sono frequenti, sul mio sito professionale.

Il consiglio pertanto è quello di consultare uno psicologo psicoterapeuta. La terapia Breve Strategica e quella Integrata risolvono i disturbi d'ansia solitamente in pochi colloqui.

Cordiali saluti

Dott.ssa Valentina Sciubba

Dott.ssa Valentina Sciubba

Roma

La Dott.ssa Valentina Sciubba offre supporto psicologico anche online

Buongiorno signora Clotilde,

Da ciò che descrive potrebbe trattarsi di un disturbo d'ansia con agorafobia, cioè la paura di essere intrappolato in un luogo o in una situazione dai quali la fuga può essere difficile oppure imbarazzante. Bisognerebbe capire se ci sono stati dei fattori scatenanti, dei cambiamenti importanti nella sua vita. Questi comportamenti che descrive sono anche accompagnati da sintomi fisiologici quali tachicardia, fatica a respirare, sudorazione, vertigini? Chieda aiuto ad un terapeuta; con una psicoterapia troverà sicuramente giovamento. Cordiali saluti.

Gentile Clotilde,

potrebbe trattarsi di una fobia per gli spazi chiusi (claustrofobia) ed è possibile che il disturbo possa verificarsi anche in aereo o in treno.

Pertanto è necessario che lei intraprenda quanto prima un adeguato percorso di psicoterapia preferibilmente ad orientamento cognitivo-comportamentale.

Cordiali saluti.