Da cosa nasce tutto questo?

Samuela

Salve, dire che il mio problema sono gli adp è riduttivo. Agoraphobia, insicurezza, mancanza di autostima... Infine qualche nota di depressione. Sono accaduti eventi negli ultimi 2 anni che hanno riportato alla luce tutte queste cose, in modo violento e incontrollabile. Ma già buttavano alla porta, dopo una latenza di 25 anni, epoca dell'anoressia. Ora ne ho 47. Marito meraviglioso nonostante i suoi difetti, 3 bambini fantastici, salute mediocre ma non mi lamento, i miei figli stanno bene ed è questo che conta. Ma riesco a stare serena solo in compagnia di mio marito e mia madre, con la quale però ho da sempre un complesso rapporto conflittuale. Mio padre potrebbe riempire i vuoti della mia psiche ma è più comodo far da tappezzeria e delegare gli altri. Lui c'è solo in caso di emergenza. Invece mia madre c'è, ma ad un certo punto scompare. Ha qualcosa di più urgente e importante di me. Così è stato al matrimonio, alla nascita di tutti i miei figli, nei problemi che ho avuto di recente. Lei c'è poi sparisce perché qualcos'altro è più importante. Anche se questo ti mette nei guai. Io non riesco da due anni a viaggiare, stare negli spazi aperti, entrare nei grossi supermercati, camminare a piedi. Così, da oggi a domani. Come un treno che ti stira. Sto facendo a pezzi il morale della mia famiglia, cani compresi. Nonostante EN e Daparox. Niente già fuori porta, niente museo, cinema, centro commerciali, passeggiate, viaggi. Tutto rimasto nel raggio di 5 km da casa e di 100 mt dall'auto. Non ne possiamo più. Aiutateci.

4 risposte degli esperti per questa domanda

Buongiorno Samuela 

Mi spiace molto per la sua sofferenza.

Comprendo che vivere una vita con tanti limiti sia estenuante e frustrante, e percepire che questi limiti aumentano con il passare dei giorni è ancora più frustrante.

Non so se ha già affrontato in passato, o se sta affrontando attualmente una terapia psicologica. Penso che oltre ai farmaci le potrebbe giovare un percorso psicologico .

Con l'aiuto e il sostegno di un esperto sarebbe opportuno approfondire il suo vissuto e ricercare strategie utili per superare e gestire gli attacchi di panico e le differenti fobie che le impediscono di vivere la sua quotidianità con la serenità sperata e desiderata.

Rimango a sua disposizione se desiderasse un chiarimento telefonico, e se desiderasse intraprendere un percorso di sostegno psicologico 

Un caro saluto 

Dott.ssa Tricarico Valentina 

Dott.ssa Valentina Tricarico

Dott.ssa Valentina Tricarico

Genova

La Dott.ssa Valentina Tricarico offre supporto psicologico anche online

Salve Samuela, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Roma

Il Dott. Francesco Damiano Logiudice offre supporto psicologico anche online

Cara Samuela,

leggendo le tue parole, la prima risposta che mi viene da scriverti di getto (e forse anche la più scontata) è ANSIA. Il fattore comune a tutte le tue problematiche è l'ansia, e dalla breve descrizione che tu fai dei tuoi genitori e di tuo marito, ha a che fare con l'essere "adulta" e "indipendente": tu dici che ti senti serena solo quando sei con tuo marito o con tua mamma, e quindi a me sorge una domanda istintiva: "Come mai una donna di 47 anni, con figli, non sa stare da sola?....e dalle pochissime parole che hai detto rispetto ai genitori, mi viene da ipotizzare che forse da molto piccola qualcosa ti è mancato a livello affettivo ed emotivo che ha lasciato il segno. Qualcosa nel tuo attaccamento è mancato e si sta manifestando ancora oggi....non a casa riemergono le problematiche dopo che tu diventi mamma e quindi si riattiva il legame d'attaccamento che tu hai avuto, in quanto sei chiamata a metterlo in campo con i tuoi figli nei loro primi mesi di vita.

Infine mi colpisce come inizi il racconto parlando di te e termini invece usando un plurale sul non farcela più...ma chi? Chi non ce la fa più??? (anche questo mi ricollega ad una tua difficoltà ad essere indipendente)

Penso che potrebbe esserti utile uno spazio in cui indagare ed esplorare questi aspetti di attaccamento e sperimentare un legame che ti permetta di poter stare in una relazione intima pur essendo "adulta e indipendente". 

Spero di averti lasciato qualche spunto di riflessione utile e se ti interessa sono a disposizione per ulteriori chiarimenti.

Buona giornata

Dott.ssa Alice Piccardi

Dott.ssa Alice Piccardi

Dott.ssa Alice Piccardi

Udine

La Dott.ssa Alice Piccardi offre supporto psicologico anche online

Buon giorno Samuela, mi dispiace scriverle solo ora, ma non è facile vedere in tempo tutte le domande.

Io, per aiutarla, partirei da due frasi che ha scritto: "Sono accaduti eventi negli ultimi due anni che..." e "Mia madre ad un certo punto scompare. Ha qualcosa di più urgente e di più importante di me". 

Lei non spiega quali eventi sono accaduti in questi due anni e, per aiutarla, ho bisogno di conoscere questi eventi. In più lei dice che ha sofferto in passato di anoressia, ma non si capisce se l'anoressia è una cosa che si è risolta e se si, grazie ad un lavoro di psicoterapia oppure no. Questi sono elementi molto utili, per poterla aiutare.

Riguardo alla frase che riguarda sua madre, se lei aveva questa sensazione anche quando era una bambina, deve essere stato molto difficile rapportarsi con una mamma che se ne andava, proprio quando lei avrebbe avuto più bisogno della sua presenza. Comprendere che bambina è stata, quale relazione aveva con sua mamma da bambina, come si sentiva, da bambina, nel rapporto con suo papà, sono tutti elementi importanti per comprendere la sua storia di sviluppo. L'anoressia e i sintomi di tipo ansioso, come le fobie possono avere origine nell'infanzia e derivano da una ferita psicologica, che lei ha subito in passato. La famiglia può ferire, ma è anche fonte di cura per i suoi membri, quindi io sono a disposizione per una psicoterapia individuale con un approccio familiare, che la aiuti a comprendere tutti questi aspetti.

Se lei sta meglio, grazie ad un lavoro di psicoterapia, vedrà che poi staranno meglio anche suo marito e i suoi figli.

Sono a disposizione per una psicoterapia individuale, anche on line.

Arrivederci

Chiara Moretti

Dott.ssa Chiara Moretti

Dott.ssa Chiara Moretti

Venezia

La Dott.ssa Chiara Moretti offre supporto psicologico anche online