Da due mesi soffro di attacchi di ansia/panico

Mattia

Buon pomeriggio a tutti,
Sono un ragazzo di 22 anni e vi descrivo il più dettagliatamente possibile quello che provo.
Circa 2 mesi fa, mi è capitato di dover andare a parlare ad un mio superiore per un lavoro eseguito male da una persona a me subordinata (il superiore è una persona molto autoritaria con cui però non ho mai avuto brutte esperienze) e non appena mi sono ritrovato di fronte a lui nel suo ufficio, non riuscivo a parlargli e mi sono bloccato, con un respiro faticoso, come se stessi per piangere e difatti mi ha mandato via capendo la mia situazione.
Da quel giorno, entrato ormai in paranoia, anche in occasioni molto più blande, anche semplicemente nel parlare con ragazze o miei pari colleghi, mi succede di sentirmi sempre “sotto osservazione” e mi succede di agitarmi come allora.
Siccome sono giovane e non voglio che questo implichi una vita tormentata (mi tormenta questa cosa da due mesi), vorrei avere un parere su cosa potrebbe essere e come potrei affrontarla.

Grazie in anticipo.
Saluti

9 risposte degli esperti per questa domanda

Caro Mattia, quello che hai sperimentato è un attacco di panico. L’attacco di panico fa parte dei disturbi d’ansia, un’emozione primordiale e, per questo, molto potente; è il retaggio di un sistema di allarme che permetteva all’uomo primitivo di essere sempre allerta per potersi mettere in salvo in caso di necessità, un sistema di difesa. Alla luce di questa interpretazione, l’ansia diventa un disturbo solo quando l’intensità è sproporzionata rispetto allo stimolo che l’ha generata. Al giorni nostri i fattori scatenanti l’attacco possono essere correlati allo stress; periodi di particolare tensione, fatica psicologica, preoccupazione, responsabilità possono contribuire a scatenarlo.  Il primo attacco è dirompente, arriva come un fulmine a ciel sereno e non può essere in alcun modo interrotto, sfugge al controllo e la persona si sente vulnerabile, il che non fa altro che acuire l’ansia già presente. Il vissuto di incomprensibilità e l’impossibilità di attribuire all’evento una spiegazione logica, sono causa di forte inquietudine, talora anche di rabbia. L’intensità degli attacchi di panico e la loro imprevedibilità sono tali da indurre una sorta di “paura della paura”, la cosiddetta ansia anticipatoria. Il terrore che si verifichi un nuovo episodio limita l’autonomia e la libertà della persona che ne soffre innescando, dunque, un circolo vizioso che può trasformare il singolo attacco di panico in un vero e proprio disturbo di panico.

Benissimo quindi che tu abbia trovato il coraggio di parlarne fin da subito e la motivazione per affrontare il tuo problema. Quello che ti consiglio, in base alla mia esperienza, è la Terapia Cognitivo Comportamentale. In 8-12 sedute imparerai a scoprire le tue fonti di stress; aumentare la tolleranza all’ansia e ristabilire un senso di sicurezza; indebolire la sensibilità e l’interpretazione catastrofica errata di fronte alle sensazioni fisiche (respiro corto, tachicardia, tremore, …); incrementare le capacità di adozione di spiegazioni alternative realistiche dei sintomi; eliminare eventuali comportamenti di evitamento disfunzionali.

Resto a disposizione nel caso tu ritenga utile un supporto di questo tipo.

Mattia, secondo il mio parere  è un problema di ansia che va considerato attraverso un percorso psicologico. A volte i fattori che influenzano una situazione possono essere tanti e vanno affrontati in una sede di valutazione specifica.  Anche adesso puoi rivolgerti ad un esperto che utilizza le modalità on line. Se vuoi puoi contattarmi via whats app e ne parliamo con calma.

Dott.ssa Roberta Fumagalli

Dott.ssa Roberta Fumagalli

Ancona

La Dott.ssa Roberta Fumagalli offre supporto psicologico anche online

Gentilissimo

la tua sensibilità e il timore di rimproveri ti hanno giocato un brutto scherzo. Difronte al dissenso o al rimprovero perdi la fiducia e la stima di te stesso e soccombi alle minacce o anche semplicemente a coloro che vogliono magari involontariamente competere o dimostrarti il loro valore. In pratica ti stai centrando troppo sugli altri e poco su te stesso. Si tratta d'invertire la rotta.  Chiediti sempre cosa vuoi difronte alle situazioni o alle persone  e poi decidi cosa puoi fare per ottenere quello che hai deciso. Stai centrato su te stesso e accetta anche di fare la brutta figura o di perdere ma sempre coerente con quanto hai deciso. Non delegare il tuo potere agli altri ma sentiti sempre te stesso anche se apparentemente ti sembra di non essere "vincente".

Non avere fretta nel ricercare risultati positivi ma coltiva la tenacia e la voglia di riuscire .

Buonasera. È il timore che le ricapiti che la mette in tensione, la irrigidisce e le rende difficile focalizzarsi sul qui ed ora. Potrebbe considerare di fare qualche incontro di terapia con uno psicoterapeuta per risolvere, imparare dalla sua esperienza e capire meglio come funzioniamo. Si ricordi che la sua mente non sbaglia mai. Probabilmente nel l'incontro con il suo capo la sua mente ha riconosciuto qualche stimolo che è collegato a un esperienza fatta nel passato in cui si è trovato in difficoltà e anche se lei non si ricorda la sua mente si. Sono problemi abbastanza semplici da risolvere con un buon professionista

Buongiorno, se quello che lei ha provato fosse un attacco di panico (ma bisogna vedere) le direi che alla sua età è abbastanza frequente. Non mi fascerei la testa prima di romperla. Giusto che verifichi con qualche professionista. Se crede, sono a sua disposizione per approfondire l'argomento perché, lei capisce, con questa modalità non è possibile entrare nello specifico. 
Trova i miei riferimenti in questa scheda e comunque mi può contattare anche online. 
In attesa, la saluto cordialmente

Buongiorno da quello che descrive sembrano essere i primi segnali dell’instaurazione della struttura ansiosa, che si manifesta nei casi estremi con attacchi di panico (tachicardia a riposo, difficoltà nel respirare con senso di oppressione generalmente al petto, frequenti mal di testa, difficoltà nell’addormentarsi e frequenti interruzioni del sonno).

Per potersi liberare della struttura ansiosa è necessario mettere in pratica con costanza e quotidianamente alcune tecniche di gestione psicologica e portare così il proprio organismo verso un assetto diverso da quello attuale.

Tenga presente che il percorso standard per liberarsi dalla struttura ansiosa che attualmente ho in uso è di circa 8 incontri, tempo necessario perché io possa passarle le tecniche di base e monitorarne la messa in pratica costante; gradualmente ne sarà sempre più “padrone” potendo proseguire in piena autonomia.

Pertanto le consiglio di contattarmi all’indirizzo info@igorguidotti.it e fissare il primo appuntamento online su Skype.

Un saluto  

Salve Mattia, sono situazioni in cui è possibile ritrovarsi quando si cerca di controllare troppo. Ed è proprio il troppo controllo che fa perdere il controllo. In effetti chi ti osserva sei tu, e mentre fai questo non puoi essere completamente sul pezzo, perchè una parte di te è impegnata a controllare se sei controllato.

Un gatto che si morde la coda insomma.

Il modello di Merapia Breve Strategica ha buoni protocolli per risolvere in tempi relativamente brevi il tuo problema.

Un buon percorso Psicologico potrà esserti di grande aiuto.

 Fausto Zecchetti

Fausto Zecchetti

Reggio nell'Emilia

Fausto Zecchetti offre supporto psicologico anche online

Buonasera Mattia,

premettendo che è difficile darti una risposta esaustiva visto che non ci conosciamo ma da quello che descrivi in quella situazione potresti aver avuto dei sintomi di attacco d'ansia; non parlerei di attacco di panico in quanto i sintomi sono ad esempio: tachicardia, sudorazione, respiro affannoso e la sensazione che riportano le persone è quella di "come se stessi per morire".

Probabilmente ora la tua ansia scaturisce in situazioni di confronto sociale o in cui ti senti "sotto giudizio-osservazione", tematica a cui potresti essere sensibile.

Non escludo anche che il fatto di dover riportare ad un superiore un lavoro eseguito male da un tuo collega possa aver influito in questo "attacco d'ansia".

Ti consiglio di parlarne con uno specialista che ti aiuti ad affrontare questo momento di difficoltà.

Se vorrai sono a disposizione per un primo colloquio conoscitivo. 

Dott.ssa Martina Pergoli Campanelli

Dott.ssa Martina Pergoli Campanelli

Ancona

La Dott.ssa Martina Pergoli Campanelli offre supporto psicologico anche online

Buongiorno Mattia, 

Quello che ha descritto in occasione del suo incontro con il Capo sembra essere riconducibile ad una forte esperienza ansiogena ed il fatto di averla vissuta così intensamente ha segnato sicuramente un prima e un dopo nelle sue esperienze quotidiane.

Quello su cui mi piacerebbe mettere l’accento è che dopo aver sperimentato un’esperienza negativa di questo tipo (di cui andrebbe indagata nello specifico la sintomatologia), si presenta l’ansia secondaria.  È uno stato in cui finiamo per sviluppare una paura intensa di trovarci di nuovo a vivere quell’esperienza negativa, di dover provare nuovamente quelle sensazioni, e questo ovviamente ci spaventa portando ad ad una paura che si autoalimenta, detta la paura della paura, cosa che genera un circolo vizioso e intensifica la situazione (e come riferisce si presenta anche in altri contesti interpersonali).

A mio avviso sarebbe molto utile affrontare queste dinamiche iniziando con l’intraprendere un percorso psicologico individuale.

La Terapia Cognitivo Comportamentale offre strategie molto efficaci per affrontare questi aspetti.

Se volesse approfondire con altre domande o chiarimenti sono a disposizione.

Dott.ssa Irene Borsella Psicologa Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale

Ricevo a Castelfidardo