Insonnia, ansia, attacchi di panico

Ginevra

Salve a tutti. So che quello che sto per scrivere sarà un completo disastro, ma per favore perdonatemi. Ho 18 anni, mi chiamo Ginevra e so che potrei sembrare solo una stupida ragazzina alle prese con una crisi esistenziale, ma credo che si tratti qualcosa di più serio.

Tutto comincia nel 2015 quando a mio padre diagnosticano un cancro allo stomaco. Si viene poi a scoprire che si trattava di un caso raro, infatti la massa era cresciuta al di fuori dello stomaco. Comunque, una volta tornato a casa dall’ospedale sono iniziati i problemi in famiglia. Mia madre non sopportava il comportamento di mio padre dopo l’operazione. Litigi su litigi, urla su urla, tutti i giorni, mattina e sera.

Avevo quindici anni. I miei divorziano. Credevo sarei riuscita ad affrontare bene la situazione, ho cercato di auto convincermi che avrei superato il trauma, di poter essere abbastanza grande da capire. Ma in realtà era solo l’inizio dei miei problemi.

Fin da allora soffro di insonnia, qualche volta non chiudo occhio o se sono fortunata dormo tre/quattro ore. Questo mi ha portato ad un basso livello di concentrazione, il mio rendimento scolastico è calato e da qui inizia il mio secondo problema. L’ansia di non poter prendere voti alti o almeno sufficienze mi perseguita. Non so più neanche cosa significhi essere concentrati su qualcosa, sono perennemente stanca, ma anche se provo a dormire non ci riesco. Qualche volta i miei attacchi d’ansia mi portano a piangere anche senza un apparente motivo.

Poi sono iniziati gli attacchi di panico. Sento come un macigno sullo sterno che non riesco a togliere. Provo a pensare ad altre cose, ma non ci riesco, mi tornano in mente tutti i problemi che ho. Durante questi attacchi mi manca il respiro, mi sento malissimo, mi è capitato anche di svenire diverse volte.

Ho provato a parlare con mia madre di come mi sento ma lei non sembra preoccuparsi, mi dice che è solo una fase adolescenziale. Qualche volta devo ammettere che riesce a convincermi, ma poi mi rendo conto che vado avanti così da quasi quattro anni.

Non penso siano cose comuni per una diciottenne. Posso uscirne da sola? Dovrei rivolgermi a qualcuno? Non so seriamente cosa fare.

6 risposte degli esperti per questa domanda

Buona sera, cara Ginevra sicuramente la malattia di tuo padre ha segnato tutta la famiglia ma sono felice che tu non sottovaluti i tuoi sintomi, e il tuo dolore.

Credo che il primo passo per volersi bene e fermarsi guardarsi allo specchio e dirsi ce cosa voglio io , come mi sento, poi cerca un terapeuta che ti aiuti negli attacchi di panico, nel regolarizzare il sono ai bisogno di riposare bene, per riprendere i tuoi ritmi sono, veglia svolgere la tua vita. Poi insieme al terapeuta affronti il resto.

Dott.ssa Filomena Lopez

Dott.ssa Filomena Lopez

Roma

La Dott.ssa Filomena Lopez offre supporto psicologico anche online

Buongiorno Ginevra.

Non si svaluti, Lei è una persona che ha sofferto e soffre per un cambiamento radicale della sua vita: prima la malattia del papà, poi la separazione dei suoi genitori dopo anni di litigi quotidiani. Per quanto riguarda i sintomi da Lei descritti si può tranquillamente usare l'ipnosi. Mi contatti se risiede dalle parti di Roma oppure contatti qualche collega Specialista in ipnosi della sua zona.

Un caro abbraccio

Dott.ssa Anna Maria Rita Masin

Dott.ssa Anna Maria Rita Masin

Roma

La Dott.ssa Anna Maria Rita Masin offre supporto psicologico anche online

Ciao Ginevra,

sicuramente hai vissuto delle esperienze forti nella tua vita e dunque non sottovaluterei il tuo malessere psico-fisico. Anzi, il fatto che cerchi un aiuto è un segnale che indica la voglia di toglierti questo peso che non ti fà respirare e non ti permette di sentirti bene, come una "18enne comune". Hai l'età per rivolgerti al consultorio della ASL e tua madre comprenderà che non si tratta di una "crisi adolescenziale". In alternativa ci sono ovviamente tanti psicologi-psicoterapeuti a cui potresti rivolgerti. Io ricevo sia a Roma che in provincia di VIterbo. Se hai altri dubbi o domande sono disponibile a risponderti. 

Un saluto!

Gentile Ginevra,

i sintomi che ci hai così ben descritto è assai probabile che siano da ricondurre alle esperienze molto difficili che hai dovuto affrontare in questi ultimi anni (malattia del papà, separazione dei genitori)  che avranno richiesto un grande impegno di risorse personali ed emotive sia a te che alla tua famiglia.

Tu stessa hai individuato queste esperienze come possibile origine delle tue difficoltà attuali ma ricondurre un sintomo o una patologia a dei possibili eventi scatenanti, se da un lato ci può aiutare a capire qualcosa di più di noi stessi, dall'altro spesso non basta di per sè  per giungere alla soluzione dei problemi. Per questo ti consiglio di chiedere una consulenza ad uno psicoterapeuta della tua zona (puoi farlo attraverso il Consultorio della tua città; la scuola se sei una studentessa e nel tuo istituto è presente uno sportello di ascolto oppure rivolgerti ad un libero professionista) che ti aiuti, prima di tutto, a ridurre l'impatto della sintomatologia ansiosa sulla tua quotidianità per poi, successivamente, consolidare i risultati ottenuti anche affrontando gli altri temi personali e familiari connessi alle tue problematiche attuali.

Spero di esserti stata di aiuto.

Un caro saluto e un grande in bocca al lupo!

Dott.ssa Monia Biondi

Dott.ssa Monia Biondi

Ravenna

La Dott.ssa Monia Biondi offre supporto psicologico anche online

Cara Ginevra,

mi dispiace per quello che sta passando e per come si sente. La sua reazione non ha nulla di strano o anomalo, semplicemente è la soluzione migliore che la sua mente è riuscita a trovare in questo momento. L'ansia non ha sempre connotati negativi, la invito a dare agli attacchi di panico una valenza positiva, a guardare la situazione da un punto di vista diverso: tutto quello che le sta accadendo è qui per aiutarla a comprendere qualcosa di importante e non la definirei solo una 'fase adolescenziale'. Per cui la invito a prendersi cura di sé e a rivolgersi ad uno psicologo che saprà condurla verso quel benessere di cui è alla ricerca e che merita.

Resto a sua disposizione, un caro saluto. 

Cara Ginevra,

mi dispiace per quello che sta passando e per come si sente. La sua reazione non ha nulla di strano o anomalo, semplicemente è la soluzione migliore che la sua mente è riuscita a trovare in questo momento. L'ansia non ha sempre connotati negativi, la invito a dare agli attacchi di panico una valenza positiva, a guardare la situazione da un punto di vista diverso: tutto quello che le sta accadendo è qui per aiutarla a comprendere qualcosa di importante e non la definirei solo una 'fase adolescenziale'. Per cui la invito a prendersi cura di sé e a rivolgersi ad uno psicologo che saprà condurla verso quel benessere di cui è alla ricerca e che merita.

Resto a sua disposizione, un caro saluto.