I miei amici mi reputano un po' stupido

Gigi

Buongiorno a tutti, vi scrivo nella speranza che possiate darmi dei consigli riguardo a disagi che vivo da diverso tempo. Sono un ragazzo di 18 anni, a scuola vado così così perché sono uno di quelli che si impegna il minimo indispensabile per essere appena promossi. Sono sempre stato un tipo molto introverso, timido e insicuro. Fortunatamente non ho problemi familiari, i miei genitori mi vogliono bene incondizionatamente da quello che faccio idem i miei parenti. Veniamo al dunque. Al contrario dei miei coetanei di oggi, non sono uno che esce molto, ho il mio gruppo di amici stretti che mi tengo caro sin dalle medie e nonostante comunque abbia buoni rapporti con i miei compagni delle superiori, la mia classe (credo anche a causa del Covid) si divise sin dal primo anno in piccoli gruppetti, e timidone quale sono non ho fatto in tempo ad inserirmi in un gruppetto prima dell'arrivo del Covid (perché poi siamo stati 2 anni in dad bloccati e quindi non c'è stato tempo per stringere legami) e quindi sono rimasto ancorato alla mia comitiva delle medie (cosa che avrei fatto ugualmente ma forse avrei avuto un rapporto diverso da quello che ho oggi). Il problema dove sta? Sta nel fatto che la mia comitiva stretta mi reputi un po' scemo, nel senso che io qualsiasi cosa faccia la faccio male, ad esempio: giochiamo a calcio? Sono quello scarso che non corre; facciamo una partita alla PlayStation? Sono quello scarso che non vede i nemici e si fa uccidere. Parliamo di una cosa? Mi sono perso un passaggio perché ero distratto e quindi dormo in piedi. Non ho mai capito bene se il mio fosse un problema di concentrazione o proprio perché il mio cervello oltre non va, perché il fatto è che sono un cosiddetto "overthinker" come si dice adesso, uno che pensa troppo, troppi pensieri, in continuazione e quindi il pensare costantemente mi distrae magari da quello che sta succedendo in quel momento e perdo quello che stavo facendo. È sempre stato un problema che mi porto fin da piccolo, che nel corso della crescita magari si è un po' affievolito, ma è un tratto distintivo del mio carattere che non riesco a migliorare. Non è per forza una cosa cattiva, perché comunque il pensare tanto ti fa riflettere meglio su molte cose che altri ad esempio fanno ad istinto, però appunto sempre distratto sembra che dorma in piedi, e non mi piace. Ora la questione era la mia comitiva di amici perché loro magari, visto questo mio difetto, quando per esempio formavamo le squadre per il calcetto, chi veniva sorteggiato con me sembrava fosse stato condannato, e da questo punto di vista mi dispiace perché poi sembra che io sia un minorato e diverso. Sicuramente anche il fatto di essere molto insicuro non aiuta perché molte volte quando mi chiedono delle cose prima di rispondere penso a cosa può comportare rispondere in una determinata maniera, anche magari cazzate relativamente futili, io ci penso sopra. Nonostante tutto i miei amici mi vogliono bene visto il nostro legame che abbiamo ormai da 7-8 anni, però ecco non nascondo che alcune volte nel corso del tempo abbia considerato di cambiare comitiva per questo motivo qua, non mi piace essere considerato un po' stupido, o un addormentato per queste cose qua. Che poi io lo sia veramente può essere, ma non mi piace comunque essere discriminato in determinate situazioni.

1 risposta degli esperti per questa domanda

Salve Gigi, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.

Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.

Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.

Resto a disposizione, anche online.

Cordialmente, dott FDL

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Roma

Il Dott. Francesco Damiano Logiudice offre supporto psicologico anche online