Richiesta di aiuto

Mariella

Ciao sono Mariella ho 33 anni, ho un lavoro ma ho un problema che mi tiene in gabbia da un po di tempo. Non riesco a crearmi delle occasioni di svago. Mi risulta difficile creare dei legami, non sono in grado. Il fine settimana vorrei sempre divertirmi ma poi mi passa la voglia di fare tutto. Vorrei andare a concerti, fare qualche viaggio. Non riesco ad avere passioni.

10 risposte degli esperti per questa domanda

Buongiorno Mariella sarebbe fondamentale comprendere come mai si verifica un blocco di questa natura per poter lavorare sulle cause e risolverlo in modo da vivere una vita più corrispondente a se stessa.

Salve Sig.ra Mariella,

ho letto il suo messaggio e dalle sue parole colgo sia una forte sofferenza per il fatto di non riuscire a creare legami interpersonali sia anche una forte sensazione di inadeguatezza, bassa autostima e uno stato di anedonia che molto probabilmente potrebbe essere scaturito dalle prime due.

Per tale ragione le suggerisco di iniziare un percorso di crescita personale che la possa aiutare ad affrontare ed uscire da questa gabbia che lei avverte intorno a sè, esprimere la sua sfera emotiva, sviluppare ed accrescere la sua autostima, affrontare questo stato di anedonia che non le consente di vivere occasioni di svago o di conseguire nuove passioni ed ancora un percorso di crescita personale la può aiutare a migliorare le sue capacità e modalità relazionali imparando a sviluppare nuove modalità comportamentali e sociali che la possono aiutare a stringere legami sociali più costruttivi.

Per qualsiasi cosa resto a sua completa disposizione, io se vuole lavoro a Roma ogni mercoledì e venerdì in studio ma lavoro anche tramite modalità Online tutti i giorni dal lunedì al venerdì e la prima consulenza è sempre gratuita e senza alcun vincolo successivo. 

Un carissimo saluto,

Dott.ssa Chiara Ilardi

Psicologa dell'Ordine degli Psicologi

della Regione Lazio

Dott.ssa Chiara Ilardi

Dott.ssa Chiara Ilardi

Roma

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Buon pomeriggio Mariella,

Molti dicono che riusciamo a stare veramente bene con gli altri quando siamo in grado di stare soli, in realtà non è proprio così perchè la socializzazione è un lavoro e nessun mestiere si impara senza un'applicazione costante. 
Anche se, nonostante questo, riprenderci la mano è un gioco da ragazzi.

Tenendo conto che l'occasione è che il crearsi di una situazione che inneschiamo noi; generalmente quando arriviamo alla consapevolezza di meritarci qualcosa di diverso, ci differenziamo e di lì a poco, possiamo trovare "l'occasione" dietro l'angolo.
Per cui, sta a te capire fin dove arrivare il tuo volere e fin dove vuoi provare a differenziarti.

Un caro saluto.

Dottoressa Margherita Silei

Dott.ssa Margherita Silei

Dott.ssa Margherita Silei

Perugia

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Cara Mariella,

Mi ha colpito la descrizione di sentirsi in gabbia nonostante abbia delle possibilità e delle risorse nel suo bagaglio che le potrebbero permettere di ascoltare e dare seguito ai suoi bisogni e desideri. Mi sorge allora una domanda spontanea: cosa le impedisce di farlo? È certamente questa una risposta complessa da trovare e, probabilmente, potrebbe significare prendersi del tempo e uno spazio per rifletterci, resto quindi a disposizione qualora decidesse di intraprendere questo percorso o se avesse ulteriori dubbi.

Un saluto,

Dott.ssa Alessandra Pace 

Salve Mariella, quello che descrive non significa che “non è in grado di creare legami” o che “non riesce ad avere passioni”. È più probabile che stia attraversando un momento in cui dentro di lei ci sia una parte che desidera vivere di più, fare esperienze, divertirsi, ma al tempo stesso emerge una voce più severa che la blocca e la fa rinunciare ancora prima di iniziare. È una situazione molto comune e spesso nasce da un conflitto interno: una parte di noi vuole aprirsi, un’altra ci frena per paura o per abitudine.

Per iniziare a sciogliere questo blocco, può essere utile:

  • Ascoltare di più la parte che ha voglia di vivere. Si chieda ogni tanto: “Cosa mi farebbe stare bene oggi?” Anche una piccola cosa.
  • Riconoscere la voce che la frena e provare a risponderle con gentilezza: “Oggi scelgo di provare lo stesso.”
  • Fare piccoli passi concreti. Non servono grandi imprese: partecipare a un evento, fare una gita, uscire da sola in un posto nuovo può già fare la differenza.
  • Darsi piccoli obiettivi settimanali. Anche solo una nuova esperienza alla volta può aiutare a ritrovare energia.

Rimango a disposizione per un dialogo più approfondito.

Dott.ssa Ilaria Santonico

Dott.ssa Ilaria Santonico

Roma

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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Roma

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Salve Mariella,

quando si fa fatica a creare legami o a lasciarsi andare, non è per mancanza di volontà: spesso c’è dietro qualcosa di più profondo, magari vissuti che hanno reso difficile fidarsi o lasciarsi coinvolgere davvero.

A volte, più che forzarsi a “fare di più”, è utile fermarsi ad ascoltare cosa c’è dietro questo blocco. Un percorso con un professionista potrebbe aiutarla proprio a rimettere in circolo desideri, curiosità e possibilità — a piccoli passi, senza pressioni.

Il fatto che lei stia scrivendo e mettendo a fuoco ciò che sente è già un primo movimento. 

Resto a disposizione

Saluti

Dott.ssa Elisabetta Petrini

Dott.ssa Elisabetta Petrini

Dott.ssa Elisabetta Petrini

Macerata

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Ciao Mariella, spesso la mancanza di entusiasmo e di relazioni non dipende solo da te, ma può nascere anche da un lavoro avvilente o da dinamiche familiari e private che ti pesano sullo stato d’animo. In uno spazio protetto potremo esplorare insieme come il tuo contesto professionale o gli eventi personali abbiano influenzato il desiderio di divertirti, individuare le tensioni che ti bloccano e costruire strategie concrete, dal ripensamento dei tuoi ritmi di lavoro all’inserimento graduale in attività sociali. Se ti fa piacere possiamo fissare un incontro conoscitivo per mettere a fuoco i tuoi obiettivi e avviare un percorso di supporto su misura.

Dott. Nicola Nacca

Dott. Nicola Nacca

Caserta

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Ciao Mariella, Il fatto che tu abbia un lavoro e stia riflettendo su questo malessere è già un punto importante: significa che hai una base solida, e che c’è dentro di te una parte viva che desidera cambiamento, piacere, connessione. Anche se adesso ti sembra lontana o bloccata, non è scomparsa. Quello che descrivi ha un nome: apatia emotiva o ritiro sociale parziale. Non è per forza una malattia, ma può essere un segnale che qualcosa dentro di te ha bisogno di più ascolto, spazio, magari anche di essere curato con più gentilezza.

Voler fare cose e poi sentire che “passa la voglia” è una trappola mentale molto diffusa, soprattutto quando si è soli. Il desiderio ha bisogno di essere condiviso, nutrito da altri. Non è colpa tua: la mancanza di stimoli esterni o di connessioni autentiche può far morire l’entusiasmo sul nascere. Cosa puoi fare: Inizia con piccolissime uscite che non richiedano coinvolgimento emotivo. Vai da sola in un posto nuovo solo per osservare. Oppure trova eventi dove non serve socializzare per forza (mostre, mercatini, concerti piccoli).

Non esiste un modo “giusto” per creare legami. A volte il problema non è che non sei capace, ma che non hai incontrato ancora le situazioni o le persone giuste, o forse ti sei trovata troppo spesso in contesti dove ti sei sentita fuori posto. Cosa puoi fare: Prova a partire da luoghi o attività tematiche (non “sociali” in sé), come corsi brevi, letture condivise, camminate di gruppo. Non devi essere estroversa, solo presente. Da lì, lentamente, i legami nascono in modo naturale.

Le passioni non si trovano, si coltivano- Molti pensano che una passione debba apparire come un colpo di fulmine. In realtà, le passioni crescono da semi piccoli, seminati con costanza. Cosa puoi fare: Dai un’occhiata alle cose che ti incuriosiscono appena, anche se ti sembrano banali. Non aspettare l’entusiasmo: inizia anche senza voglia. Un podcast su un argomento curioso, un workshop, un libro mai letto. Il fuoco spesso arriva dopo che hai acceso la scintilla.

.Non devi fare tutto da sola Parlare con un* psicolog* può essere una svolta, anche solo per alcune sedute. A volte basta qualcuno che ti aiuti a sbloccare quel nodo emotivo che ti tiene ferma. È un atto di forza e cura verso te stessa, non un segno di debolezza.

Dott.ssa Antonella Bellanzon

Dott.ssa Antonella Bellanzon

Dott.ssa Antonella Bellanzon

Massa-Carrara

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Buon pomeriggio Sig.ra Mariella,

mi dispiace profondamente leggere questo messaggio.

Posso comprende il senso di soffocamento e di frustrazione per quello che sta vivendo.

Sarebbe opportuno comprendere la natura di questo blocco, in quanto questa situazione sicuramente rappresenta la manifestazione di altro sottostante.

Le consiglio di intraprendere un percorso psicologico individuale per fare maggiore chiarezza e vivere al meglio la sua vita e la sua quotidianità

Resto a disposizione

Cordialmente

Dott.ssa Santaroni Martina

Dott.ssa Martina Santaroni

Dott.ssa Martina Santaroni

Roma

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