Mio padre fa uso di cocaina

Franco

Ciao, da un po di tempo mio padre fa uso di cocaina, diciamo che inizialmente dopo avergli parlato e tolto il bancomat (per evitare che ritirasse soldi) ha avuto un gran bel miglioramento, ma dopo quel caso ha evitato in tutti i modi il discorso e adesso che ha ricominciato si rifiuta di farsi aiutare o parlarne negando tutto. So che devo stargli vicino per aiutarlo, ma rifiuta sia il mio che l'aiuto di uno specialista, cosa devo fare?

2 risposte degli esperti per questa domanda

Salve Franco, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.

Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.

Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.

Resto a disposizione, anche online.

Cordialmente, dott FDL

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Roma

Il Dott. Francesco Damiano Logiudice offre supporto psicologico anche online

Ciao Franco, mi dispiace molto per la situazione che stai vivendo, immagino che il dolore e la preoccupazione che vivi siano un grande peso per te. Purtroppo ci sono alcune situazioni che non presentano scorciatoie, e una di queste è vivere con un familiare, con una persona cara, che presenta una importante dipendenza. Però ognuno di noi ha risorse che non riconosce o che non sa di avere per affrontare esperienze così difficili. Nel tuo messaggio non si rileva la tua età....è diverso gestire queste complessità a 20 anni, a 30, a 40... È diverso affrontarle da soli o in un ambito familiare allargato. Scrivi come se fossi l'unico ad occuparti di lui.

Se non riesci a tollerare il dolore e ad affrontare il momento, puoi rivolgerti ad uno psicologo per trovare quelle risorse che hai nascoste, ma che ti appartengono.

Se lo desideri, sono a tua disposizione per un consulto, anche online.

Un caro saluto

Dott.ssa Cristina Marsella