Sono sempre stata una ragazza timida

maria

Sono sempre stata una ragazza timida e quindi soffro molto d'ansia ,mi prendono degli attacchi improvvisi e non so che fare ho sempre paura di tutto ,ho 20 anni e non sono stata mai fidanzata perché i ragazzi per colpa del mio carattere li allontano ma purtroppo non ll faccio apposta , ho conosciuto un ragazzo ma dal vivo non riesco mai a parlarci a volte nemmeno riesco a salutarlo perché mi prendono degli attacchi improvvisi di ansia e mi bloccano. Ora non so più che fare le ho davvero provate tutte , sono disperata, ho bisogno di un consiglio, grazie.

27 risposte degli esperti per questa domanda

Carissima Maria, l'essere ansiosa di porta ad una chiusura verso l'esterno e soprattutto rispetto al mondo maschile. Trattando le origine dell'ansia potrai acquistare anche abilità che ti permettono di avere relazioni migliori con il prossimo. Se ti fa piacere ci possiamo incontrare per un primo colloquio gratuito. 

Un caro saluto

Dott.ssa Federica Buffoni

Dott.ssa Federica Buffoni

Roma

La Dott.ssa Federica Buffoni offre supporto psicologico anche online

Cara amica, se davvero pensa che la situazione è così grave la cosa più saggia da fare è ritrovare un pò di equilibrio interno, sarà in una fase successiva che potrà affrontare le relazioni intime con il partner. Ovviamente certi cambiamenti della propria personalità vanno affrontati in modo serio e importante affinchè sia possibile vivere appieno la propria gioventù. Cerchi con calma e cautela un professionista che possa aiutarla non solo a superare i sintomi, ma anche a riprendere le redini della sua vita. Distinti saluti

Cara Maria,

quando la timidezza diventa un ostacolo al normale svolgimento della vita quotidiana e sociale, soprattutto alla tua giovanissima età, si può soffrire davvero molto. Spesso le persone molto ansiose sono sempre particolarmente preoccupate di non fare brutte figure quando si trovano con altri, la cui opinione è per lor molto importante (ad esempio un ragazzo che interessa).

Infatti i disturbi ansiosi hanno in comune tra di loro, la tendenza a sopravvalutare il rischio che accada qualcosa di sgradevole (una brutta figura, un evento spiacevole, un incidente o altro), e contemporaneamente a sottovalutare le proprie capacità di gestire bene la situazione.

Questo stato di preoccupazione/timore costante è il responsabile dei sintomi spiacevoli come tachicardia (il cuore che batte all’impazzata), sudorazione, irrequietezza, tensioni muscolari o addirittura mal di pancia o mal di stomaco ed altri.

Sei molto giovane e hai la possibilità di interrompere subito il circolo vizioso dell’ansia e delle paure che ti blocca. Ti consiglio pertanto di rivolgerti ad un professionista psicoterapeuta cognitivo-comportamentale, che ti aiuterà a superare e a gestire le tue paure ed i timori che ti bloccano, per poter iniziare a vivere in maniera finalmente serena e gratificante la tua vita e le relazioni con l’altro sesso.

Cara Maria, l'ansia quando non è eccessiva e spropositata è normale, serve a preparare la persona a fronteggiare eventuali situazioni, problemi o compiti che richiedono un certo livello di attivazione, impegno e attenzione. Nel tuo caso però, l'ansia che tu provi è esagerata rispetto alla situazione scatenante e, di conseguenza non ti. Permette di affrontare al meglio le situazioni sociali. Il mio consiglio è di chiedere aiuto a uno specialista, magari a orientamento cognitivo-comportamentale, che insieme a te può modificare il tuo modo di vivere le relazioni sociali. Intanto ti consiglio di porti alcune domande per iniziare a riflettere: Che cosa provo e come mi comporto in questa situazione? Che cosa penso? Di cosa ho paura? Cosa potrebbe succedere? Quelli che io penso è utile ad affrontare la situazione? Potrei pensare qualcosa di diverso da quelli che penso di solito e che mi potrebbe aiutare ad affrontare la situazione?. oltre a questo prova ad esporti alla situazione partendo da piccoli obiettivi arrivando pian piano a obiettivi più grandi (ad esempio, all'inizio puoi provare a stare 2 minuti nella situazione temuta a debita distanza, il secondo obiettivo potrebbe essere passare di fianco al ragazzo in questione...e via via cosi fino ad arrivare a parlarci senza sperimentare troppa ansia) Buon proseguimento

Gentile Maria, 

comprendo il suo disagio di sentirsi cosi bloccata in ambitosentimentale, dove la timidezza, soprattutto inizialmente può essere amplificata. Tuttavia credo che questa sia collegata ad una scarsa autostima personale e quindi un aspetto che si ripercuote  su diversi ambiti della sua vita. Il mio consiglio è quello di intraprendere un percorso di terapia. Io lavoro nella sua città, se vuole resto a sua disposizione.

un caro saluto

Dott.ssa Simona Guglielmucci

Dott.ssa Simona Guglielmucci

Roma

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Cara Maria, bisognorebbe capire in quale circostanza si manifestano questi attacchi di panico. Da quello che lei descrive mi sembra di capire che la sua ansia nasconde una paura per le relazioni. Le consiglio di fare un percorso individuale con uno specialista dove poter arrivare ad avere consapevolezza di quale funzione sta svolgendo il sintomo (l'ansia) in modo da svelare le sue vere paure e affrontarle. Questo le permetterebbe di “conoscersi“ meglio e sentirsi più sicura delle sue azioni. Spero di esserle stata di aiuto, le faccio i miei auguri.

Buongiorno Maria

mi dispiace che alla tua età stai già così male. Comprendo quanto la tua ansia possa ostacolarti nel conoscere nuove persone e proporti agli altri. A volte capita che nel tentativo di proporci nel miglior modo possibile cerchiamo di controllarci secondo un'idea di ciò che per noi è migliore, ma quando pensiamo che siamo ben lontani da quell'idea a volte ci mettiamo paura e ci impediamo di rischiare. Pensi che anche per te sia così? Potrei consigliarti di cominciare un percorso, in cui capire qual'è l'immagine che hai di te stessa e aiutarti a riconciliarla con la realtà per sentirti finalmente libera di esprimerti.

Se vuoi informazioni puoi contattarmi

Ti auguro una buona giornata!

Cara Maria

il consiglio che mi sento di darti è di rivolgerti ad uno psicologo che ti aiuti nel tuo percorso di crescita personale. I tuoi stati d'ansia potrebbero essere generati dalla timidezza che contraddistingue la tua personalità e che forse il tuo gruppo “amici” o la tua famiglia non ha mai messo nella giusta luce. Essere timidi denota un animo molto sensibile e non un limite nel rapporto con gli altri, il percorso di crescita comporta la consapevolezza di questo aspetto della propria personalità e sottovalutarlo o non tenerne conto può generare un malessere che crea disagio soprattutto nel rapporto affettivo dove l'emotività ha la maggiore espressione. Se credi possa esserti d'aiuto scrivimi ancora.

Buona giornata!

Cara ragazza, quel che descrive, pur essendo comune, fa pensare che nel suo piano inconscio si è creato come un blocco, un nodo che le impedisce di andare avanti, di vivere i rapporti con fiducia in sé, sicurezza e serenità. Questo è evidente in particolare nella difficoltà insormontabile a rapportarsi con l’altro sesso, ciò che denota un complesso sottostante. Indicazioni su come fare non ottengono l’effetto sperato: chiunque può spronarla ad essere e fare e comportarsi nel modo efficace, ma – come avrà già sperimentato – non funziona. Quel che riguarda un blocco inconscio è ben più potente della volontà e dei propositi. Pertanto quel che le consiglio è di intraprendere una psicoterapia, dove queste dinamiche interiori possono essere elaborate e superate, soprattutto alla sua età così giovane. Può rivolgersi con fiducia a me.

Buongiorno gentile Maria,

essere timidi non equivale necessariamente a soffrire di attacchi di ansia, è invece importante allenarsi alle abilità sociali che dovrebbero essere alimentate fin dalla prima infanzia. Il suggerimento che posso darle è quello di curare in modo efficace il suo stato d'ansia attraverso una psicoterapia. Inoltre, le sue paure la mettono in stato di allerta in quanto non riesce a padroneggiare il suo desiderio di aprirsi alle relazioni ma questo si può imparare. Se lo desidera, rimango a disposizione nella proposta di un percorso psicologico che tenga presente tutti e due i problemi da Lei presentati. Lei è giovane e può superare egregiamente questo stato di tensione. Tenga presente che per le persone giovani come Lei, offro una psicoterapia accessibile.

Cordialmente

Gentile Maria, intanto è già un passo avanti il fatto che ha deciso di affrontare questo disagio.

Purtroppo non esiste un "consiglio" vincente ma un percorso, un approccio al problema, individuale che la vede coinvolta in prima persona.

Ha mai pensato di rivolgersi ad uno psicoterapeuta?  Il sintomo e cioè l'ansia, è uno stato di allarme che coinvolge una risposta fisiologica a fronte di una forte emozione legata ad un pensiero, una immagine, un giudizio, una considerazione passata o presente.

C'è bisogno di un lavoro diretto con la persona per la soluzione del caso.

Se è di Roma, puo fare, se lo desidera, riferimento a me.

Un cordiale saluto

Dott.ssa Daniela Benedetto

Dott.ssa Daniela Benedetto

Roma

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Da quello che Lei scrive possiamo ipotizzare una generica paura e ansia riferita solitamente a situazioni sociali; a volte può manifestarsi paura nelle interazioni sociali o nelle situazioni in cui è richiesta una prestazione (a scuola, sul lavoro). Spesso si ha paura di dire o fare qualcosa che possa mettere in imbarazzo. Un’altra caratteristica può essere una marcata ansia che precede situazioni temute (ansia anticipatoria). Alle persone che provano tale disagio, spesso accade, di riconoscere, quando sono lontane dall’evento, che le loro paure sono assolutamente irragionevoli ed eccessive. Questo disagio può tendere a cronicizzarsi se non affrontato, inducendo le persone ad evitare le attività a cui vorrebbe partecipare. Per una valutazione più approfondita Le consiglio di rivolgersi ad uno specialista che possa offrirle uno spazio di ascolto affidabile e competente. Avrà così la possibilità di esprimere ed elaborare le intense emozioni legate a quelle situazioni di disagio e potrà fare affidamento su una nuova lettura ed una ridefinizione del suo problema.

Restiamo in contatto

Salve, ho letto quanto scrivi circa la tua timidezza e la tua difficoltà nel creare delle relazioni "dal vivo" a causa dell'ansia che scaturisce quando entri in relazione con qualcuno.

In questi casi, immagino che l'ansia che senti sia legata alla vergogna  e al timore di farti conoscere realmente dall'altro; mi verrebbe da chiederti cosa immagini che l'altro posssa pensare di te? quali sono i pensieri che ti fai? e che valutazione hai circa te stessa? credi di piacere agli altri?

Queste sono solo alcune delle domande che potrebbero aiutarti a comprendere meglio cosa ti accade.

Per la gestione dell'ansia è molto utile utilizzare delle tecniche di respirazione o training autogeno, anche delle immaginazioni guidate possono essere utili; anche se risolvono la questione immediata ovvero lo stato di ansia che puoi sentire in quel preciso momento, per poi agire sulla paura della realzione con l'altro è utile guardare e cercaree di rispondere ad alcune delle domande che ti ho posto.

Se vuoi puoi contattarmi sia telefonicamente che via mail e possiamo capire insime come agire.

Un caro saluto

Gentile Maria

premesso che vivere uno stato d'ansia così paralizzante immagino sia davvero spiacevole e che ho piena comprensione della sua sofferenza, mi chiedo che cosa intendesse dire che le ha provate tutte perchè dalla sua mail sembrerebbe che non abbia fatto nulla di realmente costruttivo per contrastare i suoi disagi.Che cosa le posso consigliare: faccia qualcosa di funzionale al suo malessere, se ha dolore ai denti vada dal dentista, se ha dolore nel cuore e nella  mente vada da uno psicoterapeuta e faccia un percorso su di sè .

Nella  speranza di aver scosso la sua razionalità le faccio  un grande in bocca  al lupo

Salve Maria, da quello che scrive sembra che abbia bisogno di un percorso psicologico che la aiuti ad uscire da questo vortice di paura e di ansia che le impedisce di vivere serenamente la sua età. Può trovare all'interno di questo sito molti colleghi che possono aiutarla, può scegliere per zona o per tipologia di terapia. Esistono diverse terapie,  per mia esperienza personale ho avuto modo di verificare che l'ipnosi ha molta efficacia per superare l'ansia, gli attacchi di panico e scoprire quale sia il motivo base che amplifica la sua timidezza e la rende così incerta nei suoi passi. Per qualsiasi informazione aggiuntiva sulla tecnica non esiti a chiedere.

Gentile Maria,

quella che riporti, come da te indicato, è una sintomatologia ansiosa che ti porta ad evitamento e che ti causa notevoli difficoltà soprattutto in ambito relazionale. Come ogni disagio ansioso, se non curato, comporta un peggioramento che può allargarsi ad ogni ambito, portando conseguenze indesiderate tra cui quella riportata da te, ossia l'incapacità di realizzare uno dei bisogni comuni di ogni persona: stabilire relazioni interpersonali con l'altro sesso. E la tentata soluzione che tu attui, ossia l'evitamento, porta ad amplificare il problema in  quanto mandi a te stessa il messaggio di non essere in grado (di superare l'ansia, di parlare con un ragazzo che ti piace etc...) ed evitamento porta ad evitamento, per cui si arriva ad evitare ogni situazione temuta!

Ma anche se questo disagio che ti porti dietro (ossia l'ansia) ti fa stare così male, la sua soluzione non deve essere altrettanto dolorosa! esistono numerose psicoterapie ad approccio breve in grado di aiutarti a superare il problema in tempi rapidi. Personalmente sono una psicoterapeuta strategica, approccio che nasce proprio in risposta a questo tipo di disagio. Il consiglio che posso darti è quello di rivolgerti ad uno specialista in grado di aiutarti a superare l'ansia e permetterti di vivere in pieno la tua vita relazionale.

Un saluto,

Cara Maria Capisco quello che dici e mi rendo conto quanto possa essere frustrante per te vivere questa situazione. Penso che sarebbe opportuno approfondire di che entità sono questi momenti di disagio che ti impediscono di uscire dalla tua timidezza e specificare maggiormente diversi punti che emergono dalla tua mail. Darti un consiglio così in questa sede sarebbe insignificante e sbagliato al fine di darti realmente una mano a superare questa tua situazione. Posso consigliarti solo di richiedere un colloquio reale con uno Psicologo della tua città al quale raccontare nei dettagli tutto quanto. Credo possa esserti utile analizzare ciò che ti accade con qualcuno e individuare bene quale è il problema alla base per partire poi da lì a ricercare una possibile soluzione. Per qualunque cosa resto a disposizione e ti faccio i miei auguri.

Cara Maria, descrivi molto bene la tua timidezza e sembri ben consapevole che ciò ti genera ansia. Ti confermo infatti che la timidezza è una forma di ansia sociale che genera anche vergogna e paura del giudizio altrui. Molto diffusa nell’età adolescenziale e giovanile.  La persona timida solitamente è ‘imprigionata in schemi mentali rigidi ed eccessivamente formali ritenendoli perfetti’. Tutto ciò può inibire il comportamento poiché crea un disagio nelle relazioni interpersonali e ci può far  isolare dagli altri  (ci auto-isoliamo o facciamo  in modo che gli altri ci isolano); tali meccanismi possono compromettere, in modo negativo, la nostra vita interiore, familiare e sociale!!!

Per eliminare questo tipo di disagio ansiogeno bisogna fare un lavoro che vada a modificare (almeno in parte) le convinzioni, le motivazioni e le regole che agiscono nell’ inconscio e che si manifestano nel nostro comportamento. Bisogna lavorare sulle emozioni  vissute all’interno di noi stessi per poterle capire ed interpretarle con modalità più adeguate alle nostre esigenze di vita emotiva ed affettiva. Ti consiglio quindi di consultare uno/a psicologo/a per poter effettuare un breve percorso di approfondimento. Alla psicoterapia puoi anche affiancare un corso amatoriale di recitazione che nel tuo caso potrebbe risultare molto utile. Sei talmente giovane che puoi senz’altro riuscire ad abbattere queste barriere costruite sull’ansia. Ti faccio i miei migliori auguri e ti lascio un cordiale saluto.

Gentile Maria, l'essere timida, riservata, non implica necessariamente dover rinunciare alle relazioni sociali e impedirsi di iniziare e approfondire rapporti affettivi coinvolgenti. Anzi, la persona timida, che spesso gelosamente tiene chiuso agli Altri il proprio mondo interiore, generalmente molto ricco, trova poi il modo di lasciarsi andare, sciogliersi, e condividere le proprie emozioni e i progetti con qualcuno di cui si fida. Quando però la timidezza diventa una gabbia o si manifesta con stati ansiosi fino a sconfinare nell'angoscia, allora può diventare un problema davvero imbarazzante. Lei è così giovane e ha bisogno di capire cosa le sta succedendo, non aspetti che il problema si complichi, si rivolga a un professionista per cercare insieme di comprendere cosa la trattiene, cosa sta evitando, che cosa comporta questa mancanza di iniziativa, come potrebbe cambiare se solo osasse di più. Saluti.

Dott.ssa Mirella Caruso

Dott.ssa Mirella Caruso

Roma

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Cara ragazza, la timidezza è un'emozione che fa parte di ogni essere umano e non deve essere considerata necessariamente un fattore di patologia. In alcuni è più spiccata in altri meno. Inoltre in alcune età, come ad esempio durante l'adolescenza, il giudizio degli altri diventa più importante e crea maggiori difficoltà a relazionarsi. Sono tanti perciò i fattori da considerare. Per affrontare la timidezza (non patologica) è più facile a dirsi che a farsi ma l'unico modo è quello di mettersi in gioco anche rischiando di essere presi dall'ansia. Se si parla invece di timidezza patologica (quando cioè questa condizione compromette in modo eccessivo il normale svolgimento della vita quotidiana, lavorativa e sociale) è necessario che si rivolga a uno psicoterapeuta che definisca una diagnosi accurata e sviluppi un piano di intervento. Saluti.

Gentile Maria,

la timidezza e l'ansia probabilmente, come dice, hanno radici antiche e se ne può capire qualcosa soltanto dedicando un po' di tempo e di energie alla conoscenza di sé. Tuttavia credo che la fase di crescita che sta attraversando le sta ponendo nuove richieste che non riesce ad affrontare al meglio, visto queste pregresse fragilità.

Al consiglio che chiede non posso che risponderle suggerendole di fermarsi e di inziare un percorso psicologico che le consentirà di conoscersi meglio e di ritrovare quelle sicurezza in se stessa che forse non ha avuto modo di sviluppare appieno.

Gentile Maria,

mi sembra che il suo problema sia per lei molto doloroso da affrontare e invalidante nella vita di tutti i giorni.

Spero che per lei sia chiaro quanto sia importante iniziare a coltivare la sfera affettiva.

A mio avviso dovrebbe rivolgersi a una psicologa di fiducia per sciogliere questi nodi della sua vita, che sicuramente  si porta avanti da troppo tempo.

Cordiali saluti,

Gentile Maria

Colgo nelle sue parole una profonda sofferenza. Purtroppo l’ansia crea molte limitazioni alla libertà delle persone che ne soffrono. E’ come se pian piano l’ansia diventa qualcosa di atteso, di così atteso da essere pensata ancora prima di presentarsi  per cui alla fine si rimane nell’immobilità per paura  del suo arrivo . Da quello che scrive mi sembra che lei attribuisca alla sua timidezza la causa dell’ansia. E’ molto importante riuscire a capire l’origine dell’ansia e anche cosa in realtà nasconde. Si ritiene che l’ansia sia la manifestazione di un conflitto psichico che ha bisogno di essere compreso,  la rielaborazione di questo conflitto può aiutarla a gestire e controllare l’ansia . E’ difficile dare un consiglio, come lei chiede, non conoscendo la sua storia.  Credo che debba parlare con uno psicoterapeuta che potrà aiutarla a conoscersi meglio, a  capire insieme perché lei soffre d’ansia e a risolvere il problema.  Guarire non è impossibile, l’importante è farsi aiutare.  Cordiali saluti

Cara Maria,

comprendo la difficoltà della tua situazione e si sente quanto questa percezione di inadeguatezza stia pesando su di te. Penso che sia difficile rispondere a questa tua domanda online e credo che una soluzione alle tue difficoltà si possa trovare solamente con una consulenza psicologica con uno specialista che possa aiutarti nel superare quello che può essere solo un momento difficile della tua vita. Un consiglio che posso darti è quello di non lasciare trascorrere altro tempo per chiedere aiuto, la tua salute non merita di essere trascurata, ora mi sembra una priorità.

Resto in ascolto.

Saluti

Buona sera Maria,

comprendo la sofferenza che prova quando l’ansia sale e le impedisce di stabilire una relazione positiva con le situazioni e le persone.

Gli attacchi di panico con le relative manifestazioni somatiche, tra le quali il blocco del corpo, sono indicativi di un” pericolo”, di una “minaccia”  originata da episodi del passato.

Molto spesso non ci rendiamo conto, non siamo consapevoli, di quali siano gli episodi che hanno dato origine al malessere  e alle difficoltà vissuti nel presente.

Quindi le consiglio di farsi guidare  da uno specialista in materia per stabilire, ristabilire, una soddisfacente e positiva relazione  con il presente.

Cordiali saluti

Dott.ssa Maria Zampiron

Dott.ssa Maria Zampiron

Padova

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buon giorn, 

dietro la tua insicurezza c'è sicuramente qualche evento o qualche informazione mal elaborata, l'ansia, infatti potrebbe essere il sintomo che fa da campanellino d'allarme per indicare un problema ancorato chissa dove nella tua mente. tutto questo è risolvibile a patto che ti faccia aiutare da persone competenti che possano darti le giuste indicazioni per mettere in pratica pensieri ed atteggiamenti più funzionali.

spero di esserti stata utile

Salve Maria, il suo è un problema molto piu comune di quanto creda. Ciò nonostante capisco che sia difficile per lei stare cosi. Purtroppo si trova un un circolo vizioso da cui è difficile uscire: entra in ansia quando deve uscire con un ragazzo, quindi evita di farlo o con il “suo carattere“ li allontana. Ma cio comporterà nelle volte successive che si troverà ad affrontare la stessa situazione un aumento dell'ansia e una ripetizione del circolo vizioso. Si ritrova? Se vuole possiamo parlarne... cari saluti.