Gentile Alessandro,
complimenti per farsi domande e per cercare aiuti anche esterni.
Non si giudichi, i genitori alcune volte hanno mille risorse altre volte sono in difficoltà ed è normale non si può sempre "sapere" e conoscere tutto.
Come prima cosa: distingua la sua sensazioni e le emozioni provate da lei in passato. Potrebbero anche essere simile ma non saranno mai uguali. Può essere utile normalizzare e far capire magari anche dicendolo verbalmente che lei può comprendere molto bene la tristezza, frustrazione e la rabbia che si può provare in questo momento. Chieda come sta? Cosa prova? Cerchi di capire cosa capita in classe o se è possibile da voi fare qualcosa all'aria aperta con altri bimbi.
Se lui è in difficoltà nell'"approcciarsi" alle relazioni fuori da scuola potrebbe per esempio al parco aiutarlo lei, farlo avvicinare, invitare qualche bimbo a far qualcosa magari anche in modalità online come in un gioco di squadra o valutare delle merende con giochi di gruppo sempre magari tramite Skype.
Quali sono le difficoltà che lui riporta? Avete già provato a fare un colloquio con le insegnanti per capire cosa accade a scuola? Le maestre provano a fare qualcosa per farlo integrare?
Stategli vicino, cercate di giocare con lui ma craere anche giochi di socializzazioni come storie da inventare dove magari provate a far dire a lui come 2 animaletti o mostri possono comunicare tra di loro.
Vi consiglio anche la lettura:
- COME AIUTARE I BAMBINI A VIVERE BENE LA TIMIDEZZA: 4 fiabe e 6 attività per aiutare i bambini timidi e chi si occupa di loro di Tiziana Capocaccia
- Il bambino Timido. Comprendere e Aiutare a Superare Le Difficoltà Personali - Philip G. Zimbard
Se le difficoltà persistono vi consiglio di avvicinarvi ad un professionista di vostra fiducia per essere supportati in questo momento "educativo" particolare.
Resto disponibile per informazioni, domande aggiuntive e/o per eventuale consulenza.
Cordialmente
Dott.ssa Federica Ciocca
Psicologa e psicoterapeuta
Ricevo a Torino, provincia (Collegno) e online