Gentile Patrizia,
è evidente il suo grande dispiacere e il suo notevole coinvolgimento nel "problema" di sua figlia.
Tenga conto, però, che i punti di riferimento di bimbi così piccoli sono essenzialmente i familiari, genitori e fratelli in primis, e che "l'amico/a del cuore" non assume ancora l'importanza che avrà in epoche successive della vita.
La sua bambina, infatti, "non manifesta disagi" (a parte segnalare ogni tanto una mancanza, che è cosa più che normale), "va comunque volentieri" a scuola, "è tranquilla", eppure lei, mamma, sembra nutrire una sfiducia nella possibilità di sua figlia di investire in nuove relazioni con i coetanei, addirittura prefigura una sua solitudine alla scuola elementare, che frequentera' fra due anni.
Se le insegnanti non segnalano problemi di socializzazione nella bimba e voi a casa la vedete serena, probabilmente la difficoltà è più sua: a volte le esperienze dei figli ci fanno rivivere episodi spiacevoli del nostro passato o sollecitano emozioni sopite da molto tempo. Potrebbe provare a riflettere su queste tematiche o, in caso di particolare disagio , potrebbe chiedere l'aiuto di un esperto per comprendere meglio i suoi vissuti.
Molti auguri e ci riscriva se ha bisogno.