Mio figlio fin dall'asilo ha manifestato imprecisione nello svolgimento dei lavori

Monica

Salve, sono la mamma di un bambino di quasi sette anni che frequenta la prima elementare. Da sempre in continuo movimento, fin dall'asilo ha manifestato imprecisione nello svolgimento dei lavori ed estrema lentezza, ma contemporaneamente un'intelligenza brillante e un lessico fuori dalla norma. Iniziata la prima elementare ci siamo scontrati con difficoltà direi sempre maggiori: la difficoltà a mantenere la concentrazione lo porta a non stare al passo con il lavoro che si fa in classe ed a ritrovarsi, tra compiti per casa e lavoro da recuperare, un carico non indifferente. Anche a casa deve essere spronato continuamente e seguito da vicino. Le difficoltà maggiori sono rappresentate dai dettati, ma praticamente di ogni compito svolto in classe ci ritroviamo a doverne completare una parte spesso piuttosto consistente. Parlando con le maestre delle strategie da attuare per far si che lavori in classe mi viene semplicemente confermato che continuerà ad essere spronato perché resti concentrato sul compito, cosa che finora non ha dato grandi risultati. L'ipotesi che questa sua difficoltà possa essere sintomo di disturbi dell'apprendimento viene immediatamente scartata dalle insegnanti che sottolineano subito quanto sia intelligente e in grado di leggere e scrivere in maniera soddisfacente. (Risultato che però é frutto anche di un lavoro iniziato a casa già durante gli anni dell'asilo) Ovviamente anch'io preferisco pensare che abbia semplicemente la testa tra le nuvole e che sia in grado di rientrare presto in carreggiata, ma non vorrei che questa sua difficoltà, indipendentemente da ciò che la causa, lo portasse a scoraggiarsi. Lo noto ad esempio con i dettati quando, perso il filo, lascia perdere completamente il compito nonostante i rimproveri dell'insegnante. Agli occhi delle insegnanti evidentemente risulto una mamma che salta a conclusioni senza fondamento e mi chiedo come comportarmi... Personalmente mi confronto, vaglio e provo ad applicare sia quei consigli che riguardano i bambini semplicemente distratti, sia quelli volti a gestire problemi come dislessia e iperattività. Immagino dovrò aspettare che il problema si faccia più evidente o che si risolva naturalmente per avere qualche risposta in più. Nel frattempo? Perché mi ritrovo a sentirmi dire che mio figlio non sta fermo un attimo, ma per carità non é iperattivo, e che non lavora in classe, é lento, impreciso e con una capacità di concentrazione molto limitata, ma assolutamente non ha disturbi di apprendimento? Se é tutto nella norma, perché mi viene fatto notare e soprattutto perché é l'unico a restare indietro? Vi ringrazio anticipatamente dell'attenzione e aspetto vostri suggerimenti.

6 risposte degli esperti per questa domanda

Gentile Signora,

laddove fossero escluse problematiche di tipo cognitivo e legate all'apprendimento del bambino, resta da considerare l'aspetto emozionale e relazionale che a volte influisce sul rendimento dal punto di vista didattico e comportamentale in genere. A volte poi accade che i genitori e l'ambiente familiare si pongano aspettative troppo elevate rispetto sia alle caratteristiche psicologiche e cognitive del bambino e sia al suo livello di maturità raggiunto. Quanto incide ad esempio l'ansia sua o del bambino ad ogni vostra o altrui richiesta? Non voglio affermare che siate voi genitori la causa, tutt'altro, spesso si tratta di considerare come ad esempio il bambino percepisca le aspettative del genitore o dell'insegnante....questo dipende molto dal suo livello di sensibilità e dal tipo di emozioni che vengono vissute da entrambi. Potrebbe essere utile allora trovare nuove strategie relazionali e di comunicazione da attuare soprattutto nel contesto familiare. Auguri e Cordiali Saluti. 

Buongiorno signora,

sicuramente non possiamo fare diagnosi online, però,sicuramente, posso dirle un disturbo dell'apprendimento oppure un deficit di attenzione e iperattività, non vanno correlati ad un deficit di intelligenza. L'intelligenza è un costrutto multifattoriale e in tutti i soggetti, è più sviluppata per alcune attività rispetto ad altre. Le consiglio di rivolgersi ad un centro specializzato per effettuare opportuni controlli ed escludere eventualmente con certezza tali disturbi.

Buonasera signora,

nella  mail che ha inviato non  chiriferisce chiaramente quali tipi di esami medici e  psicologici ha eseguito suo figlio, che sono di rilevante importanza per avere una visione d'insieme del problema anche dal punto di vista clinico

vorrei se possibile saperne di più per aiutarvi al meglio. Suo figlio si trova in un'età molto importante sia per quanto riguarda l'andamento scolastico,ma anche per la sua crescita come individuo all'interno dei vari contesti della vita.

Il mio parere è quello di non fermarsi in superficie, ma andare a fondo.

 

Cara Monica, nel tuo scritto non vi sono molti e chiari elementi che consentono di diagnosticare esattamente cosa possa indurre tuo figlio a non concentrarsi completamente sui compiti scolastici.

Tieni presente che anche se risulta molto intelligente (sopra la media) questo non vuol dire assolutamente che non possa avere qualche piccola difficoltà o leggero disturbo dell'apprendimento, che solitamente si manifestano appunto in età scolare (6-7 aa.).

Ti consiglio di parlarne con il Pediatra e chiedergli se è il caso di rivolgerti ad un Centro Specializzato  (es.: Ospedale Bambino Gesù) dove con una visita e dei tests adeguati possono fare una diagnosi esatta (sia per riscontrare qualcosa sia per escluderla) ed eventualmente fornirti consigli utili circa gli idonei comportamenti da tenere. Questi controlli é meglio farli prima che rimandare. Ricorda  che una diagnosi precoce permette una cura e una guarigione migliore.  Con i miei migliori auguri ti saluto cordialmente.

Buongiorno,posto che come ha specificato la collega non sia possibile fare diagnosi on-line, ritengo sia opportuno intraprendere un percorso di approfondimento. Il sistema cognitivo è un apparato complesso composto da molte differenti funzioni. Avere un quoziente di intelligenza nella norma è un prerequisito fondamentale per poter fare diagnosi di DSA (con questo non voglio sostenere che suo figlio abbia una tale difficoltà). Ad ogni modo è frequente che il "dare un nome" ad una difficoltà, reale o presunta, possa poi permettere di poter lavorare in modo mirato e restituirebbe, ritengo, maggiore serenità. In bocca al lupo.

Gentile Signora, le insegnanti non hanno, presumibilmente, una preparazione psicologica adeguata per individuare disturbi come questo, per lo più sottili e complessi: l’ipotesi, da verificare diagnosticamente, di un Disturbo dell’apprendimento è, in base alla Sua esposizione, estremamente probabile, segnatamente un Disturbo di Deficit di Attenzione e Iperattività (secondo la classificazione nosografica del DSM5), di cui indica alcuni sintomi tipici – fermo restando, prima di poter fare diagnosi, un adeguato approfondimento investigativo ed ermeneutico del caso. Una rieducazione psicopedagogica dell’approccio genitoriale potrebbe, per quanto sembra, essere una soluzione valida per ristrutturare e migliorare le capacità interattive e scolastiche del bambino. L’approccio A Distanza (online, ovvero via chat), previo consulto telefonico gratuito, potrebbe in tal senso essere adeguato per individuare ed avviare una prima via di risoluzione. Cordiali saluti.