Come posso uscirne?

martina

Salve, ho 47 anni, sono sposata da 24 e ho 2 figli di 16 e 20 anni, soffro di depressione ed attacchi di panico da tempo, sono in cura; il problema è che sono più di otto anni che non vado a letto con mio marito, credo che l'amore sia finito da tempo, poi 8 mesi fa mi sono innamorata di un ragazzo di 29 anni, africano, e non so perché ma ho detto ai miei tutto perché convinta di andare a stare con lui, non pensavo al caos che c'era attorno, i miei fratelli diciamo che mi hanno chiuso le porte, per un discorso economico io e mio marito non sapremmo come fare, lui e i miei figli, nonostante tutto sono ancora qui e mi stanno vicino, tutti gli altri si sono volatilizzati, il mio psichiatra, mi ha consigliato di mollare il ragazzo, perché viviamo in una cittadina troppo piccola dove il diverso e' scandalo, stando con lui però non ho più avuto attacchi di panico, anzi faccio cose che negli anni non avevo mai fatto; solo che non ce la faccio, non so come uscirne ed ora poi i miei figli cosa penseranno di me?

Mi dicono che vogliono il mio bene, e mio marito sta lì ed aspetta che io prenda una decisione; non so perché mi merito loro tre, ma io ho un pugno nello stomaco.

4 risposte degli esperti per questa domanda

Gent.ma Martina

Evidentemente, c'è un problema non risolto, e, credo, nemmeno affrontato se leggo bene la Sua lettera, con Suo marito. probabilmente collegato con la depressione e attacchi di panico. Circolarmente collegato, intendo dire, e non per un rapporto causa/effetto. Lei ha scritto la Sua lettera, già sapendo, interiormente, che quella del ragazzo non può essere una soluzione di vita, pur essendo una soluzione d'amore. Non sempre le due cose vanno insieme. Quindi, il senso di realtà può essere una buona "medicina", su cui lavorare insieme allo psichiatra. E questo solo per Lei e il Suo benessere e non perché "la gente mormora" nel piccolo paese. Questo ragazzo Le ha fatto scoprire che Lei possiede la capacità di uscire dagli attacchi di panico: la capacità è in Lei e non nel ragazzo. La elabori, la interiorizzi, se ne appropri e vada incontro alla Sua vita, nel modo che ritiene più adatta a sé stessa e a chi Le sta vicino.

Cordiali saluti

 

Salve Martina la sua non è certo una situazione semplice, se devo essere sincera non posso darle una risposta su due piedi che risolva la sua situazione.

Le sarebbe utile un percorso psicologico da associare a quello farmacologico per cercare di risolvere taluni nodi irrisolti nella sua vita.

Saluti

 

Gentile signora,

che tipo di cure ha fatto e sta facendo? Ha mai fatto psicoterapia con uno psicologo? e di quale indirizzo?

Le faccio queste domande perchè con la Terapia Breve Strategica in genere si esce abbastanza facilmente e rapidamente da disturbi come i suoi. Se non ha ottenuto risultati con una psicoterapia individuale, bisognerebbe considerare l'eventualità e l'opportunità di intraprendere una terapia familiare o di coppia.

Anche quando la depressione o il disturbo d'ansia necessitano di farmaci, la psicoterapia è quasi sempre indicata e necessaria ed è proprio la psicoterapia che, ottenendo risultati, permette una diminuzione dei farmaci.

Le consiglio pertanto di considerare la necessità di una terapia psicologica, eventualmente di diverso indirizzo, se ne ha già seguita una. Lo psicologo psicoterapeuta è il professionista con iter di studi più lungo e approfondito nel campo.

cordiali saluti

 

 

Dott.ssa Valentina Sciubba

Dott.ssa Valentina Sciubba

Roma

La Dott.ssa Valentina Sciubba offre supporto psicologico anche online

Salve Martina

mi dispiace per il suo disagio. Direi che potete provare a fare una consulenza familiare tutti insieme. Ci sono terapeuti esperti proprio in psicoterapia familiare (sistemico - relazionale).

La consulenza familiare, in queste situazioni, può essere più funzionale e risolutivo di una psicoterapia individuale. Poi può pensare di proseguire un suo percorso di cura.

Se volesse chiedermi informazioni sulla consulenza familiare e spiegazioni sono disponibile.

Carissimi saluti