Qual è la cosa più giusta da fare?

Elisa

Ho un peso addosso da alcuni giorni per una cosa capitata quasi 10 mesi fa e non riesco a perdonarmi. Dopo vari mesi di frequentazione con il mio ragazzo abbiamo deciso a settembre di ufficializzare.  Preciso che stiamo vivendo una relazione a distanza.  Dopo poco che abbiamo ufficializzato sono entrata completamente in crisi (crisi di cui lui era consapevole perché gliene ho parlato).  Avevo paura di non riuscire a vivere una relazione a distanza senza averlo vicino tutti i giorni o quasi, e del fatto che lui ancora non riuscisse ad aprirsi con me a dirmi che era innamorato, e probabilmente ancora non lo era visto che sviava sempre l’argomento. Durante questa crisi mi sentivo così persa e stavo talmente male che questo mi ha portato ad avere una sola scappatella con un ragazzo di cui mi sono pentita immediatamente.  Non ho mai avuto il coraggio di dirlo al mio ragazzo perché le cose poi con lui si sono risolte, abbiamo superato la crisi e sono convinta di amarlo e di voler stare con lui. Stiamo costruendo giorno dopo giorno una relazione sempre più stabile e felice e non riesco ad immaginare i miei giorni senza di lui.  Insomma siamo molto felici insieme e se penso al mio futuro lo penso insieme a lui.  Non so cosa fare, da una parte sento che lui riuscirebbe a trovare una soluzione e a capirmi perché è una cosa capitata anche a lui stesso nella sua precedente relazione, però non voglio perderlo e non riesco a perdonarmi per quello che è successo.  Qual è la cosa più giusta da fare dopo tutto questo tempo? Vorrei potermi perdonare e riuscire a sanare questa cosa da sola per non poter dare un dispiacere e spezzare il cuore al mio ragazzo, lo amo ed è la cosa di cui sono più certa al mondo. Ho bisogno di capire quale sarebbe la cosa più giusta da fare in questo momento.

4 risposte degli esperti per questa domanda

Salve,

la ringrazio innanzitutto per aver condiviso con tanta sincerità un’esperienza così personale e complessa. Nelle sue parole si percepiscono chiaramente sia il peso che sta portando da tempo, sia il profondo desiderio di prendersi cura del legame affettivo che sta costruendo. Questo è un elemento significativo, che racconta quanto tenga a questa relazione e al percorso che sta vivendo.

Colpisce il fatto che, a distanza di mesi, l’episodio che ha vissuto continui ad avere un impatto così forte. Questo può indicare che dentro di sé ci sia ancora qualcosa che non ha trovato uno spazio per essere elaborato, integrato, compreso fino in fondo. Più che sul gesto in sé, può essere utile soffermarsi sul significato che ha assunto in quel momento specifico della sua storia: che cosa stava attraversando allora? Quali vissuti erano attivi rispetto alla relazione, alla distanza, al bisogno di sentirsi riconosciuta e rassicurata?

Al tempo stesso, vale la pena chiedersi anche che senso ha oggi quell’evento, alla luce della persona che è diventata e della relazione che sta costruendo. Il fatto che senta il bisogno di “sanare” internamente quella ferita racconta molto del valore che attribuisce alla relazione, ma anche del livello di consapevolezza che sta cercando di sviluppare.

Spesso ci confrontiamo con la tentazione di trovare “la cosa giusta da fare”, come se esistesse una risposta unica o universale. In realtà, ogni scelta relazionale si costruisce nel tempo, nel contesto, e soprattutto nel confronto con se stessi. A volte può essere utile concedersi uno spazio di riflessione più ampio per ascoltare queste domande, senza fretta di risolverle, ma con la disponibilità ad attraversarle.

Se sentisse che questo passaggio merita un tempo e un luogo dedicato, esistono contesti — come uno spazio terapeutico — che possono offrire un contenimento utile per restituire profondità e chiarezza a ciò che sta vivendo. Ma sarà lei a decidere se e quando sia il momento per farlo.


Un caro saluto,

Dott.ssa Capezzuto Marcella

Dott.ssa Marcella Capezzuto

Dott.ssa Marcella Capezzuto

Macerata

La Dott.ssa Marcella Capezzuto offre supporto psicologico anche online

Gentile Elisa,

Esordisce dicendo che sente questo peso addosso da alcuni giorni per una cosa successa diversi mesi fa e si chiede cosa potrebbe essere giusto fare ora.

La cosa più giusta da fare a priori non è possibile stabilirla. Forse una possibile e più utile domanda da porsi potrebbe essere: "Perchè in questo momento sente di più questo peso addosso di cui dice riguardante una situazione di diversi mesi fa?" Dice anche che vorrebbe potersi perdonare, cosa potrebbe essere che non le permette di farlo?

Potrebbe essere utile approfondire il tema per comprendere meglio ciò che sente e ciò che vorrebbe e poter scegliere con maggiore consapevolezza cosa fare.

Le auguro buona giornata e resto a disposizione qualora volesse approfondire la questione.

Cordialmente

Dott.ssa Fabiola Fermanelli

Cara Elisa,
grazie per la tua sincerità. Le tue parole raccontano un dolore silenzioso, ma profondamente umano: il peso della colpa, il timore di ferire chi ami, e il desiderio sincero di riparare qualcosa che non si può “cancellare”, ma che forse si può comprendere. Quello che è successo non fa di te una cattiva persona. Fa di te una persona che, in un momento di fragilità, ha compiuto una scelta sbagliata, ma che oggi non solo se ne assume la responsabilità, ma prova anche a crescere attraverso di essa. Questo è un atto profondo di maturità.

1. Hai tradito per fragilità, non per mancanza d’amore. Non cercavi emozioni nuove, non volevi ferirlo. Eri in crisi, persa, in uno spazio in cui avevi bisogno di conferme, presenza, comprensione. Questo non giustifica il gesto, ma lo contestualizza, e ti permette di vedere che non è stato un gesto "contro" il tuo ragazzo, ma "dentro" il tuo dolore.

2. Il perdono parte da te, non da lui. Non potrai mai sentirti in pace, anche se lui non sapesse nulla, finché non riuscirai a trattarti con compassione.
Ti stai punendo da dieci mesi, e questo è già un segno che hai capito il peso di quello che hai fatto.
Ora, non devi più flagellarti, ma imparare. Chiediti: “Cosa ho imparato da quel momento che non vorrei mai più ripetere?”

E poi: “Come posso oggi essere all'altezza dell’amore che provo per lui?”

Questo è il modo per perdonarti. Non con la dimenticanza, ma con la consapevolezza.

 3. Dire o non dire: cosa ti muove davvero? Prima di decidere se raccontarglielo, è importante che tu sia onesta con te stessa:

  • Vuoi dirglielo per liberarti?

  • Perché pensi che meriti la verità, a prescindere dalle conseguenze?

  • O perché non riesci più a vivere con questo segreto?

La sincerità è sempre un valore, ma deve essere guidata da lucidità, non solo dal bisogno di alleggerire il tuo peso. In questo momento:

  • Se il tradimento è stato unico, mai più ripetuto, e la vostra relazione è oggi costruita sull’impegno e la sincerità del presente,

  • Se lui è felice, amato, rispettato,

  • Se tu sei profondamente cambiata da quel momento,

allora potresti anche scegliere di non dire nulla, e di trasformare quella ferita in una promessa interiore, che rafforza il tuo amore ogni giorno. Ma se dentro di te questo silenzio ti consuma, ti impedisce di essere pienamente presente, e pensi che lui, conoscendoti, potrebbe comprendere… allora una confessione onesta e rispettosa può anche essere una prova di coraggio.

4. La cosa più giusta da fare adesso? Inizia da te. Prima di decidere cosa dirgli, devi fare pace con te stessa. Questo significa:

  • Guardare in faccia quella versione di te di 10 mesi fa senza odio.

  • Capire da dove veniva quel gesto, e perché oggi non ti rappresenta più.

  • Impegnarti, ogni giorno, a costruire una relazione fondata su amore, presenza, e autenticità.

Se riuscirai in questo, saprai anche capire, con lucidità e senza paura, se è giusto raccontargli tutto o custodire dentro di te quel momento come un punto di svolta.

In conclusione Elisa, l’amore vero non è quello perfetto, ma quello che sceglie di diventare più profondo dopo aver guardato in faccia anche l’ombra.
Non sei condannata per un errore. Sei viva, consapevole, e capace di amare davvero. Qualunque scelta tu faccia, se viene dalla verità, dal rispetto e non dalla paura, sarà quella giusta.

Dott.ssa Antonella Bellanzon

Dott.ssa Antonella Bellanzon

Dott.ssa Antonella Bellanzon

Massa-Carrara

La Dott.ssa Antonella Bellanzon offre supporto psicologico anche online

Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè capisco quanto questa situazione possa impattare sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale innanzitutto che lei faccia chiarezza circa ciò che sente e ciò che prova verso questa persona, ritagliandosi uno spazio d'ascolto per elaborare pensieri e vissuti emotivi legati alla situazione descritta pertanto la invito a richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Roma

Il Dott. Francesco Damiano Logiudice offre supporto psicologico anche online