Seguito domanda: paura che il mio compagno possa andare in un night o simili

Ale

Innanzitutto grazie a tutti coloro che mi hanno dedicato del tempo!Per completare il quadro (ho reputato molto utili le vostre risposte): temo che la mia ossessione sia dovuta al fatto che ho un padre che non si sdegnava di andare in quei posti e mi raccontava anche le sue opinioni e pensieri che, ora che sono adulta, mi fanno proprio disgusto! Non riesco nemmeno a distinguere chi entra in night e simili per piacere e chi entra per lavoro. Le mie paura/ansie sono date dalle mie reazioni se dovesse succedere che il mio compagno dovesse entrare per lavoro (non so se riuscirei più a starci assieme). Non ho una buona opinione degli uomini che frequentano night e locali da lap dance...anzi ho proprio una pessima opinione. Ripeto che è un problema tutto mio perché il mio compagno è l'opposto di mio padre ed è peggio di me per certi versi! Ringrazio anticipatamente chi mi dedicherà altro tempo ed anche le proprie competenze! Grazie!

7 risposte degli esperti per questa domanda

Prego Ale, il nostro lavoro è dare risposte alle richieste delle persoe che come te si rivolgono a noi e aiutarle nelle loro difficoltà; di cosa avresti bisogno? In cosa potrei esserti di aiuto?
Dott.ssa Annalisa Sammaciccio

Dott.ssa Annalisa Sammaciccio

Padova

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Cara Ale, mi fa piacere che i nostri consigli ti abbiano aiutato a fare un pò di chiarezza. Spero che, con la consapevolezza di questo tuo limite, tu riesca a gestirlo meglio in futuro, magari affrontandolo con una comunicazione matura e libera nei confronti del tuo partner...parlare ed esprimere i nostri pensieri, il vissuto emotivo e quello che ci fa soffrire risulta essere davvero utile per riuscire a controllare il dolore che ne deriva. In bocca al lupo!
Dott.ssa Gloria Baisini

Dott.ssa Gloria Baisini

Brescia

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Gentile Ale, credo che il problema che la assilla sia il ricordo e le emozioni, positive, negative, suscitate dal racconto di suo padre nel frequentare locali di lapdance. E' molto probabile che ricordi spesso quelle parole e ne provi un senso di ribrezzo.Cmq, credo emozioni forti e contrastanti. Il suo compagno è l'opposto di suo padre, e se non lo fosse più, se dovesse "tradirla" e capitare, anche per caso, in quei locali, sarebbe più simile a suo padre? Avrebbe accanto un compagno che è entrato in quel luogo, come suo padre, un'irruzione del compagno in un luogo mentale che lei teme, un posto che sta diventando fobico. Ale, io credo che lei sappia come far sì che quest’ossessione non le condizioni la vita e come trovare il modo per andare avanti. Saluti.
Dott.ssa Mirella Caruso

Dott.ssa Mirella Caruso

Roma

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Gentile Ale, probabilmente l'esperienza di suo padre ha condizionato la sua visione del mondo dei night club ma quello che penso sia importante considerare è la paura che la assale al solo pensiero che il suo compagno possa recarvisi. Essendo una paura tutta sua e non fondata sul comportamento del suo compagno ha senso capire dove questa paura la possa portare (nei termini di un'eventuale interferenza con la sua relazione). Potrebbe essere un pensiero funzionale a distoglierla da altro? Cerco di spiegarmi: potrebbe essere che mentre lei si preoccupa di questa evenienza non pone attenzione ad eventuali altri problemi di coppia? Oppure mi chiedo: potrebbe essere un modo per evitare che la relazione diventi più profonda con tutto quello che comporta? spero queste riflessioni possano esserle utili, cordiali saluti
Dott.ssa Elena Lugato

Dott.ssa Elena Lugato

Padova

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Cara Ale, da quanto scrivi nella tua seconda lettera mi confermi che le tue idee ossessive si sono strutturate durante il periodo della gioventù a causa dei ‘particolari e personali’ racconti di tuo padre. Pertanto ti consiglio nuovamente di intraprendere - quanto prima - una psicoterapia che ti aiuti ad elaborare e superare quei tuoi vissuti traumatici. Puoi rivolgerti anche presso l’ASL di tua appartenenza. Ti rinnovo i miei auguri e saluti.
Cara Ale, può essere importante ascoltare con estrema attenzione ciò che provi nei confronti di tuo padre e come vivi ed hai vissuto il suo atteggiamento. Immaginiamo un rancore forte, fatto di rabbia, incredulità, dispiacere e tristezza che in questo momento porti dentro. Le emozioni sono energia che si esprime nei modi più disparati, non è quindi improbabile che quel rancore adesso lo riversi sul tuo compagno. Cosa fare? Iniziare un percorso psicologico nel quale hai modo di elaborare e ristrutturare i ricordi e "fare pace" con lui e la Ale del tempo. Buon lavoro, un caro saluto,
Cara Ale, in ogni caso ricondurre a tuo padre questo "trauma" ti scioglie forse dei nodi, ma non fa che spostare su un'altra figura la tua gelosia. In realtà, io penso che tu debba trattare la tua Gelosia come una persona, una animale che va fatto agire e nutrito e tenuto al suo posto come un qualsiasi animale. Perché non domandi alla tua gelosia cosa vuole? In genere vuole sempre qualcosa. Io con la mia ci tratto.