Mio figlio non riesce a stare fermo e attento alle lezioni

stefania

la mia domanda riguarda mio figlio che ha iniziato a settembre la seconda elementare, già l'anno scorso ho avuto problemi che non riusciva a stare fermo e attento alle lezioni, ma pian piano siamo riusciti a migliorare la situazione, ma quest'anno si e presentato lo stesso problema, quando e a scuola non riesce a stare attento e quindi non riesce a finire quello che deve fare, le maestre l'anno scorso mi hanno detto di fargli fare a casa quello che non finiva a scuola, che magari avrebbe migliorato, ma senza risultati, mi sono informata tramite internet e mi sembra di aver capito che ha il “deficit da attenzione“, perchè anche quando gli si spiegano le cose o gli si parla assieme non riesce a stare attento e cerca mille cose da fare e guardare. cosa posso fare per migliorare la situazione, e a chi posso rivolgermi se e possibile migliorare la situazione. grazie mille

23 risposte degli esperti per questa domanda

Gentile Sig.ra Stefania,

in merito alla sua domanda le suggerisco di prendere contatti con la Neuropsichiatria Infantile per fare un corretto inquadramento del caso. Prima di dire che un bambino soffre di un disturbo da deficit di attenzione/iperattività è necessario fare una valutazione clinica attraverso una visita e dei test neuropsicologici. Una volta che il caso è stato inquadrato avrà le informazioni necessarie poter affrontare al meglio le difficoltà che state vivendo e impostare un percorso scolastico mirato e specifico per suo figlio.

Nel caso la situazione fosse particolarmente urgente, o se lei desidera avere in breve tempo ulteriori informazioni, può contattare uno psicologo, preferibilmente con competenze neuropsicologiche e dell'età evolutiva, per una valutazione di screening (cioè di orientamento) che la aiuti a identificare il percorso migliore per voi.

Cordiali saluti

Gentil Signora Stefania,

spesso le difficoltà di attenzione sono dovute a leggeri problemi nella qualità della percezione. Mi spiego meglio: quando si pensa a difficoltà all'udito si pensa solo ai sordi, ci sono però anche persone che sentono alcuni suoni più di altri, o provano fastidio per alcuni suoni, ... Per quanto riguarda la vista ci sono difficoltà nel mettere a fuoco, fotosensibilità, ... Se la qualità della percezione uditiva, o visiva, ... è bassa, la fatica per mantenere l'attenzione è molto più alta.

Sarebbe quindi opportuno fare una valutazione del perché suo figlio fatica a stare attento, per poi impostare un percorso di stimoli mirati che lo aiutino a risolvere alla base le sue difficoltà.

Gent.le Stefania,

da quello che racconta credo che sia ipotizzabile che suo figlio abbia un deficit di attenzione ed iperattività (ADHD) ma la cosa migliore sarebbe rivolgersi ad uno specialista sia per avere una obiettiva conferma od esclusione della diagnosi, sia per avere delle indicazioni operative per lei e la scuola. non credo che fargli finire i compiti a casa sia la soluzione migliore, perchè rischia di affaticarlo, demotivarlo ed interferisce con il rapporto genitori/figli. Piuttosto le suggerisco di concordare con la scuola una riduzione della quantità di compiti, e di presentargli il materiale in modo semplificato(non più di un'attività per foglio).Questi sono solo alcuni consigli molto semplici, ma le assicuro che prima interviene e maggiore è il margine di recupero.

spero di esserle stata di aiuto.

Dott.ssa Luisa Festini Mira

Dott.ssa Luisa Festini Mira

Verona

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buongiorno signora,

sarebbe opportuno effettuare una valutazione con un neurospichiatra infantile, la diagnosi è una cosa seria il fai da te è rischioso, anche per le ansie e preoccupazioni che la navigazione "inesperta" su internet può provocare in un genitore. Si può tranquillamente rivolgere alla ASL terirotriale dove le daranno un appuntamento, forse non a breve termine, e dove sicuramente troverà un contesto professionale adeguato che riuscirà a chiarire tutti i suoi dubbi.

quando si tratta di bambini è meglio agire tempestivamente perché anche piccole difficoltà se trascurate o trattate intempestivamente possono sfociare in disturbi più complicati.

In bocca al lupo per tutto

Cordiali saluti

Buongiorno Stefania,

purtroppo personalmente non mi occupo di bambini ma quasi escusivamente di adulti. Credo sia giusto affidarsi a professionisti che operino prevalentemente nell'area specifica richiesta. Per questo le consiglio una mia collega che tratta principalmente questo tipo di problemi. Si chiama Arianna Viviani, è di BS, (Cell: 3385627962). Se la contatta dica pure che ha avuto il numero da me. Buona fortuna per il suo bambino.

Buona giornata

Dott. Matteo Peli

Dott. Matteo Peli

Brescia

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salve,

credo sia opportuno un trattamento psicoterapico per fare una diagnosi piu' precisa e che faccia un trattamento.Cerchi uno specialista in adhd"disturbo deficit attenzione e iperattività"

Cordiali saluti

Dott.ssa Maria Pia Cavalieri

Dott.ssa Maria Pia Cavalieri

Ancona

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Gent. Le Signora,

E' probabile che suo figlio abbia un disturbo di attenzione o una ADHD, cioè un disturbo di iperattività a cui inevitabilmente è legato anche il deficit attentivi.

se ha notato che la difficoltà e' prevalentemente sul l'attenzione e che basta qualsiasi cosa per distrarre suo figlio potrebbe essere un disturbo di attenzione, altrimenti se il bambino fatica a stare fermo ( anche in attività che gli interessano) il disturbo in questione e' l'iperattivita'.

Le consiglio di richiedere una valutazione verso il reparto di neuropsichiatria infantile della sua città dove faranno al bambino Fi accertamenti necessari ed eventualmente una certificazione ( deve uscire da una struttura.pubblica) che lo tuteli rispetto alle difficoltà scolastiche.

faccia il tutto prima possibile di modo che suo figlio non ne risenta sull'apprendimento.
spero di essere stata utile.

cordialmente,

Allora,disturbo di concentrazione e iperattività motoria mi sembra il quadro!! Dato che una cosa che si è manifestata in giovana età,penso ad un rifiuto dell'autorità a livello inconscio!!L'autorità amorevole,cioè quella dei genitori,può essere non accettata,ma l'auttorità  autoritaria che è imposta a scuola può essere negata dal bambino,che non accetta come figure autorevoli quelle delle maestre che richiedono,giustamente un certo comportamento....un caso che può avere anche altre risposte,molto simbolico e con delle cose che da genitori vi dovete prendere cura...io non faccio diagnosi,se noon conosco la persona...ma dovette,protteggere voi e il bambino,capire anche se c'è una base organicistica,cioè neurologica,se c'è un rifiuto delle figure educative e della socializzazione primaria...vi aspetta un lungo cammino,ma non sentitevi soli,parlate con un neurologo,uno pschiatria,questo è un caso che sconfina da certi ambiti psicoterapeutici...L'accetttazione del bambino cosi come è,creara un nucleo caldo,rafforzerà la sua identità che si sta costruendo...Capisco l'incomprensione da genitore di fronte ad un comportamento cosi,ma dietro i fattti ci sono dei significati,c'è un motivo dietro i suoi comportamenti,i suoi schemi comportamentali,io direi la matematica dei comportamenti,come nei problemi ha una soluzione...fatevi carico del problema.non applificatelo con vostre paure o ideazioni,parlate con chi vi ho indicato...non c'è una bachetta magica in questo caso,ma bisogna rispettare i suoi tempi delle emozioni,magari lunghi,farli capire che è accettato,sentire una alterità,sentirsi diverso per un bambino può creare traumi,da genitore avete lo strumento dell'amore incondizionato,fattte ciò che ho detto,neurologo,per escludere cause organicistiche,pschiatra se c'è un disturbo dello sviluppo,ma in queste cose che farete dovete stargli vicino,non deve sentire,da cui deriva la parola senti-mento,mai solo e perrcepire una diversità dagl'altri,amare non è facile,cioè trasmettere quel nucleo caldo,dove io ricevo amore per cui sono amato e amo....Fatte ciò che vi ho consigliato,siete liberi di scegliere,sono consigli,non imposizioni...la mia riflessione si ferma,posso fare ipotesi e non teorie perchè conosco suo figlio tramitte le sue parole,non le parole o gesti diretti che posso vedere direttamente!! Arrivederla..

Cara Stefania,

da come descrivi la situazione sembrerebbe proprio un disturbo da deficit di attenzione e iperattività, però sarebbe comunque il caso di rivolgersi ad uno specialista della tua zona per una valutazione e una diagnosi più approfondita e certa, sulla base della quale poi procedere con gli interventi idonei.

Puoi richiedere un incontro al servizio di neuropsichiatria dell'Asl della tua zona, di solito è lì che si svolgono i test e le valutazioni per problematiche di questo tipo. Eventualmente si potrà in seguito valutare la necessità di ottenere un insegnante di sostegno in affiancamento alle attività didattiche.

In ogni caso è bene fare qualcosa al più presto e non attendere oltre, agendo in questa direzione le cose andranno meglio. Spero di esserti stata d'aiuto.

Dott.ssa Gloria Baisini

Dott.ssa Gloria Baisini

Brescia

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Buongiorno Stefania,

prima di parlare di deficit di attenzione occorre osservare il bambino nel contesto scolastico, familiare e nel tempo libero. Un deficit di attenzione può presentarsi con o senza impulsività. E' importante fare un automonitoraggio del comportamento del bambino e somministrare dei test specifici sull'attenzione e/o sull'apprendimento. Per far ciò può rivolgersi o ad un Centro o Istituto di psicoterapia cognitivo comportamentale o ASL di competenza chiedendo una visita neuropsichiatra.

Se dai test psicodiagnostici emerge un problema di attenzione, (le ASL purtroppo hanno scarse risorse) si rivolga ad uno psicoterapeuta cognitivo comportamentale presso un Centro o Istituto per sottoporre il bambino ad un training intensivo sull'attenzione. 

Tanti saluti

Gentile signora, se è vero che il suo bambino fatica a stare attento alle consegne e alle spiegazioni, non serve però a molto stabilire che ha un "deficit di attenzione". Se lei chiama il pediatra perché il bambino ha la febbre, si aspetta che lui capisca un po' di più, perché per dire "ha la febbre" basta un termometro. Lo stesso vale per i comportamenti del suo bambino: sono come la febbre, un sintomo, e dobbiamo riuscire a capire quali siano le cause (di solito sono varie e di varia natura). Per questo consultare un bravo psicologo che si occupi di questo bambino come persona è la prima cosa da fare. Occorreranno poi diverse soluzioni a vari livelli, sia di modi di rivolgersi a lui, di aiutarlo a mettere a fuoco ciò che gli si chiede... fino a qualche cambiamento nelle abitudini di vita e nello stile educativo. Le potrebbe essere utile anche visitare il sito di "Giù le mani dai bambini" che è interamente dedicato a questo genere di problematiche.

Dott. Franco Nanni

Dott. Franco Nanni

Bologna

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Buon giorno sig.ra Stefania.

Il disagio che il suo bambino manifesta a scuola richiede una attenta valutazione per poterlo comprendere, quindi diagnosticare ed eventualmente trattare. Può trattarsi di un problema di attenzione, ma è necessario mettere in relazione diversi aspetti psicologici, di sviluppo e relazionali per poter affermarlo con certezza. Le suggerirei di consultare uno specialista che possa rispondere alla sua richiesta di aiuto. I bambini spesso esprimono nel contesto scolastico e nel rapporto con il compito la loro fatica di adattamento e di crescita. Portare il compito a casa può non essere una strategia sufficiente per arginare la tensione del bambino, anzi a volte può diventare un modo per richiamare l'attenzione del genitore. Ritengo tuttavia indispensabile raccogliere molti più elementi per comprendere la natura di tale disturbo e quindi impostare strategie di intervento adeguate.

Se lo desidera possiamo risentirci.

Dott.ssa Giuliana Milini

Dott.ssa Giuliana Milini

Brescia

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Gentile Stefania,

Essendo io insegnante, oltre che Psicologo, posso dirle con cognizione di causa che casi come quello di suo figlio non sono per nulla insoliti, ma riguardano circa il 6-10 per cento della popolazione scolastica. Il problema riguarda l'attenzione: anzitutto tramite un professionista è necessario capire se questa difficoltà deriva da fattori emotivi ambientali oppure ne è relativamente indipendente. Tramite una opportuna diagnosi, sarà poi possibile trovare i percorsi ri-educativi più opportuni. Se si renderà necessario potrà anche, tramite opportuna certificazione, ottenere un insegnante di sostegno che segua più specificamente suo figlio a scuola.

Cordiali Saluti

Salve sig.ra Stefania, I motivi di questa disattenzione possono essere vari e non è detto che a difficoltà di attenzione corrisponda un deficit specifico di attenzione e concentrazione. E' importante un'attenta diagnosi e degli approfondimenti sul storia di suo figlio, anche attraverso colloqui con i genitori. Può rivolgersi a tutti i centri clinici accreditati dal sistema sanitario nazionale oppure alla neuropsichiatria della sua zona di riferimento.  Posso proporle il Centro Clinico Cavour di Rovato, con referente il dott. Sartori, con cui collaboro. 

Cara Stefania, mi compiaccio della sua attenzione e dello scrupolo con il quale ha descritto la situazione. Le difficoltà di cui lei parla, forse presenti in suo figlio, giovano sensibilmente di un intervento precoce che evita, altimenti, il consolidarsi, negli adulti di riferimento, di comportamenti e consuetudini non sempre adeguate alle esigenze del bambino e, al contrario degli intenti, rafforzanti dei suoi disagi anzichè valorizzanti delle competenze del bambino. Mi sento di rassicurarla nel dirle di valutare l'ipotesi di far osservare il bambino ad un collega esperto in età evolutiva e psicologia dell'apprendimento che potrà facilmente trovare presso l'azienda sanitaria territoriale (Servizio di Psicologia che, non deve spaventarsi affatto, se - come generalmente avviene - lo trovasse collocato all'interno della più ampia Unità Operativa di Neuropsichiatria Infantile). In caso si rivolga al servizio pubblico le faranno presumibilmente compilare un modulo di richiesta dove segnalerà: "richiesta di osservazione e consulto per presunto disturbo di attenzione e difficoltà scolastiche" così vedrà che la invieranno direttamente al servizio competente. Qualora decida di rivolgersi al privato dovrà solo preoccuparsi di reperire uno psicologo del territorio esperto in età evolutiva e psicologia dell'apprendimento e formalizzare la richiesta (anche su questo sito ed on line può trovare elenco di nominativi con qualifica specifica, operanti nella sua zona). Sulla base delle indicazioni che riceverà dallo specialista, oltre ad avere un quadro reale degli effettivi bisogni educativi di suo figlio, riuscirà, certamente, a personalizzare il suo approccio nel supporto ai compiti e quello dei docenti durante le lezioni. La saluto cordialmente.

dalle sue parole mi sembra un deficit dell' attenzione come ha rilevato lei, può rivolgersi alla neuropsichiatria della sua zona, non so Sarezzo in che distretto è di Brescia, oppure ad uno psicologo privato che somministra al bambino delle prove per valutare l' entità del problema e per dare indicazioni alle maestre. Io mi occupo di questo essendo una terapeuta dell' età evolutiva, ma ho lo studio a Cremona e per lei è penso lontano, se vuole comunque chiamarmi cerco di capire per un professionista nella sua zona o il servizio di Neuropsichiatria di competenza.

Gentile sig.ra,

dalla descrizioni dei sintomi (scarsa tenuta attentiva, elevata attivazione motoria) che si presentano a scuola si potrebbe ipotizzare una difficoltà di tipo attentivo. Affinche possà essere formulata una diagnosi in tale direzione i sintomi dovrebbero presentarsi anche in un altro contesto di vita importante per il bambino, cioè l'ambiente domestico/familiare.

Spesso le insegnanti faticano nella gestione di bambini che presentano facile distraibilità, dovendosi occupare di un'intera classe. Richiedere il completamento dei compiti a casa non costituisce però una strategia efficace. 

Nel caso in cui venisse formulata una diagnosi di Adhd infatti sarebbe importante applicare delle tecniche specifiche per favorire un incremento dell'autoregolazione da parte del bambino.

Le consiglierei di rivolgersi ad un professionista (Servizio di Neuropsichiatria Infantile competente per la sua zona o studio privato) per un approfondimento diagnostico. 
La ringrazio per la sua domanda e rimango a disposizione per eventuali richieste.

Cordiali saluti

Gentile Signora,

 L’attenzione dei bambini  spesso è sottoposta a molti stimoli. La concentrazione è un’attenzione rivolta ad un preciso stimolo e l’inibizione di tanti altri stimoli che potrebbero sopraggiungere. 

Non  tutti i bambini riescono a dirigere la propria attenzione verso un obbiettivo, un’azione, un argomenti, inibendo tutti gli altri che di solito sono presenti nella vita di tutti. In special modo oggi. 

Provi a casa a seguirlo nei compiti, nello studio e provi anche, con tante buone maniere, ad abituarlo a pensare e a occuparsi soltanto di quello che ha scelto e che costituisce, spesso, l’oggetto del suo studio. Deve creare in lui l’abitudine a portare la propria attenzione ad un solo oggetto o una sola azione per volta.

Lo aiuti.
Cordiali saluti ed auguri.

Signora guardi in internet sulla pagina che riguarda la sua Asl dovrebbe trovare un servizio dedicato all'età evolutiva e lì prendere appuntamento per il suo bambino.

Buongiorno Stefania,

da quello che scrive in effetti potrebbe trattarsi di un deficit di attenzione, ma per effettuare la diagnosi è necessario un approfondimento testistico che può effettuare da uno psicologo che si occupa di ADHD (Disturbo dell'attenzione e dell'iperattività). I test non sono invasivi e potranno essere d'aiuto per individuare le strategie più adatte per migliorare la situazione a scuola e a casa.

Per il percorso diagnostico può rivolgersi al I Centro Regionale di Riferimento per il Registro Nazionale ADHD di Brescia.

Le faccio tanti auguri, saluti

Salve cara signora deve sicuramente rivolgersi alla neuropsichiatri infantile o ad uno psicoterapeuta dell'età evolutiva. I deficit dell'attenzione si curano  con psicoterapia familiare e psicomotricità. Auguri

Gentile signora,

la situazione merita di essere approfondita innanzitutto con le insegnanti. Le consiglio di parlare con loro ed esprimere le sue riflessioni e i suoi dubbi cercando di escludere se siano presenti in classe elementi di disturbo (rapporto con i compagni di scuola,rapporto con gli insegnanti, rendimento scolastico ecc). Una volta fatto il quadro insieme a loro della situazione didattica e di relazione con  compagni, potrebbe essere utile farsi consigliare uno psicologo della sua zona che possa valutare quale tipo di problematica possa celarsi dietro a questa disattenzione che potrebbe invece essere indice di una difficoltà emotivo-affettiva.

Cordiali saluti 

Il mio consiglio è quello di fare una valutazione da uno psicologo per l’ADHD. Tale valutazione può essere effettuata o da un privato o prenotandola presso il servizio sanitario. Questo tipo di valutazione non è invasiva e viene effettuata utilizzando una serie di test, il cui scopo è quello di fare una valutazione delle funzioni cognitive della persona, in questo caso di suo figlio. Le consiglio di farla il prima possibile, questo perché una valutazione precoce, permette di agire immediatamente e trovare delle soluzioni che migliorano notevolmente la vita di suo figlio in classe ed il suo rendimento.

Cordiali saluti