Mio figlio sente un bisogno continuo di lavare le mani, è geloso del fratello e molto riservato

michela

Salve, vorrei qualche delucidazione su alcuni problemi comportamentali di mio figlio, un ragazzo di 16 anni. Ho notato , è da qualche anno ormai ,che sente un bisogno continuo di lavare le mani e/o di pulizia in genere...Usa delle accortienze (uso di cuscini) soprattutto in casa e cerca di preservarsi dal venire in contatto diretto con cose che abbiamo utilizzato noi di famiglia. COn gli estranei non ho notato questo suo essere così intransigente.Fino a qualche tempo fa riuscivo ad abbracciarlo, ora cerca di divincolarsi.Mi rendo conto che si trova in un'età difficile,ma questi atteggiamenti credo non siano nella norma...Ho provato più volte a parlargli cercando di fargli capire la negatività di questo,ma invano...E' un ragazzo molto riservato,sensibile...che difficilmente si apre con chi non gli ispira fiducia , se non con me.Col padre invece, non ha mai avuto alcun tipo di dialogo anzi credo che questi, col suo carattere piuttosto dominante e poco avverso ad un dialogo costruttivo, non gli infondi quel senso di sicurezza ,di complicità che penso dovrebbe instaurarsi in un rapporto tra genitori e figli per la crescita dell' autostima a, mio avviso ,piuttosto scarsa in mio figlio proprio motivo.Ho notato manifesta forme di gelosia nei confronti del fratello a suo dire sempre ammirato da tutti e preferisce la compagnia di pochi ma amici fidati, non irruenti. E' molto abitudinario nelle sue cose.A scuola non mi dà grossi problemi se non in matematica per la quale ha sempre mostrato grosse difficoltà nel memorizzare procedimenti strutturali di esecuzione di esercizi e nell'analisi logica di problemi Non vorrei dilungarmi ancora ...spero solo possiate darmi un concreto aiuto per aiutare mio figlio a superare queste sue difficoltà GRAZIE

7 risposte degli esperti per questa domanda

Cara Michela, le manifestazioni di suo figlio rientrano nella sfera dei disturbi ossessivo-compulsivi. Certo suo figlio è giovane, i suoi 16 anni non possono determinare con fermezza una diagnosi definitiva, tuttavia le consiglierei di provare a parlare con lui, visto che spiega di riuscire abbastanza bene a farlo aprire, a suggerirgli la possibilità di incontrare uno psicologo a cui riferire i suoi pensieri. Può essere che le sue ossessioni dipendano da conflitti interiori o difficoltà inespresse, che forse se affrontate porterebbero alla risoluzione del sintomo. Credo valga la pena provare a prendere in considerazione la cosa, proprio perchè prima si interviene sui problemi, prima diverrà possibile contenerli o addirittura risolverli. Spero di esserle stata d'aiuto.
Dott.ssa Gloria Baisini

Dott.ssa Gloria Baisini

Brescia

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Gentile utente, da quello che descrive sembrerebbe che suo figlio abbia le caratteristiche specifiche del disturbo ossessivo compulsivo con rituali di lavaggio ma occorrerebbe un colloquio psicologico per capire effettivamente la dinamica del suo disagio e se ci sono connessioni rispetto alla famiglia piuttosto che fuori casa. Le consiglio a tal proposito di consultare uno psicoterapeuta ad indirizzo cognitivo comportamentale che possa attraverso una terapia breve specifica per i disturbi ossessivi andare a risolvere il problema prima che si cronicizzi con la crescita. Un saluto cordiale,
Dott.ssa Amina Di Marco

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Latina

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Gentile Michela, spesso i comportamenti da lei descritti, come il continuo bisogno di lavarsi le mani, nascondono una paura di contaminarsi in un ambiente percepito come minaccioso per la propria integrità emotiva e la propria autostima, come lei stessa ha notato. Di conseguenza può emergere una chiusura e una tendenza a controllare l'ambiente assumendo atteggiamenti molto abitudinari e tendenti al perferzionismo che se non trattati possono strutturarsi in un disturbo ossessivo compulsivo. Anche il confronto e l'invidia per il fratello potrebbero essere un modo per rivendicare il suo bispogno di conferme ed attenzioni positive. Purtroppo anche fargli notare la negatività di questi comportamenti,che nascondono importanti bisogni,diviene un'ulteriore disconferma e fonte di chiusura. Io le consiglierei di iniziare a confrontarsi e coinvolgere innanzitutto con suo marito, sia rispetto alle sue preoccupazioni che al suo atteggiamento dominante e infine di consultare uno psicoterapeuta per una consulenza in cui trovare tutti insieme la migliore risposta al disagio di suo figlio. Per ulteriori informazioni e contatti resto a sua disposizione, cordiali saluti.
Dott.ssa Simona Guglielmucci

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Roma

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Gentile Michela, in un passaggio della sua lettera lei scrive: “questi atteggiamenti credo non siano nella norma...”; vede, alle volte, il confine tra il normale ed il patologico può essere piuttosto sottile. I comportamenti di suo figlio, rispetto all’igiene, potrebbero tanto essere tipici di una persona che tiene molto alla pulizia, quanto il sintomo di un disagio psicologico. Se quest’ultima ipotesi fosse vera, si dovrebbero fare una serie di valutazioni, ad esempio: quanto tempo dedica al lavaggio delle mani, quante volte le lava…Un indizio importante, tuttavia, è il fatto che questo comportamento inizia qualche anno fa; questo potrebbe farci pensare a qualche evento particolare legato alla vita di suo figlio che non essendo stato ben elaborato, abbia poi dato vita ad un comportamento del genere. Ci tengo a specificare che, se suo figlio ha un problema, il lavarsi continuamente, ne è la conseguenza e non il problema stesso e di questo, evidentemente, egli non ne è consapevole. Quando lei gli dice che è sbagliato quello che fa, tenga conto che probabilmente lui lo sa, ma magari non può farne a meno perché in quel momento quel gesto lo fa stare bene, forse placa una sua ansia. Mi rendo conto che la mia risposta è piena di “forse” e di “probabilmente”, però lei capisce che sarebbe opportuno disporre di più informazioni per offrirle un punto di vista più preciso ed obbiettivo. Il consiglio che comunque mi sento di darle, è di provare a proporre a suo figlio di consultare uno psicologo; alle volte anche una semplice consulenza può essere preziosissima per inquadrare meglio la situazione e laddove opportuno, intervenire tempestivamente. Come diceva lei nella lettera: “mi rendo conto che si trova in un'età difficile”, sono d’accordo con lei è un età difficile, ma è anche un’età in cui è possibile prevenire. La saluto cordialmente,
Dott. Giovanni Romito

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Benevento

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Gentile utente e mamma, Potrebbe rivolgersi ad un consultorio del luogo chiedendo il parere di uno specialista terapeuta che di persona potrà valutare meglio le caratteristiche del caso.
Gentile sig.ra Michela, premetto che l’ansia, in ogni essere umano, è una condizione fisiologica e psicologica funzionale al conseguimento di alcuni obiettivi. Quando però è in eccesso e non si riesce a gestirla ed orientarla in modo adeguato interferisce con il ‘normale’ svolgimento della vita quotidiana. Suo figlio molto probabilmente ha un disturbo d’ansia (ossessivo-compulsivo). I sintomi che evidenzia (lavarsi frequentemente le mani, non toccare alcuni oggetti toccati dai familiari etc.) sono quindi funzionali ad abbassarne l’eccessivo livello. L’età adolescenziale è un periodo in cui, esordi di questo tipo, si verificano proprio a causa del maggior stress evolutivo dei ragazzi. I sintomi/rituali possono essere accentuati poiché la persona ‘percepisce’ che non sono ben tollerati dagli altri; le relazioni tendono ad essere improntate alle rigidità, al controllo ed alcune volte alla dipendenza (non riconosciuta). Ostacolare e/o criticare le forme rituali - al servizio dell’auto difesa dall’ansia - non è quindi consigliabile. Ritengo che Suo figlio necessiti di opportuno approccio psicoterapeutico che gli permetta di analizzare gli stati affettivi associati al suo disturbo ed esplorarne le origini.
Credo che in questo momento suo figlio stia vivendo un disagio, quello che io mi sento di consigliarle e di non cercare a tutti i costi un colpevole, ma di parlare con lui senza giudicarlo.