Problemi comportamentali bimba

Stefania

Sono una mamma stanca e un pochino disperata. Ho la fortuna di avere due splendide bambine, Bianca di 3 anni e 4 mesi e Carlotta di 2 anni. La bimba con la quale ho dei problemi è la piccola; ho avuto una gravidanza tranquilla ed un parto cesareo programmato senza problemi.

Ho cercato di comportarmi con Carlotta nello stesso modo che ho fatto con Bianca, ma purtroppo il risultato è differente.

Carlotta va al nido da quando aveva 6 mesi e lì si comporta come una bimba brava, gioca,mangia, dorme; ha sicuramente un carattere forte, se vuole una cosa, ti porta allo sfinimento e alla fine vince lei. Al distacco non ha mai pianto, anzi entra contenta e di corsa.

Vuole sempre imitare la sorella maggiore e a volte è arrivata anche a morderla per strapparle dei giochi o perchè ovviamente non riesce a fare tutto quello che fa la sorella. Bianca con lei è amorevole, le lascia fare tutto, anzi fin troppo.
In realtà carlotta non potrebbe nemmeno essere gelosa della sorella, perchè praticamente da quando è nata tutte le mie attenzioni sono state maggiormente rivolte a lei, se no impazziva e diventava aggressiva.

A luglio ho fatto la prova di lascarla al mare con la nonna e la sorella per 2 settimane e si è comportata come una bimba modello.

Dopo l'estate è sicuramente migliorata, ma abbiamo ancora problemi con la nanna. Lei si addormenta solo ed esclusivamente con me in braccio. Se provo a metterla nel lettino, quando mi accorgo che sta dormendo, si alza immediatamente urlando e devo riprenderla in braccio. Alla fine ogni notte da 2 anni dorme su di me; oltre al fatto che io non dormo, anche lei è sempre in dormiveglia, perchè se io mi muovo o addirittura mi sposto, comincia a disperarsi..

Quando rimane da sola con il papà o la nonna mia figlia è brava, mentre quando è con me il più delle volte è esasperante perchè spesso vuole stare in braccio o comunque sentire il mio contatto.

Secondo voi come devo comportarmi con Carlotta? Vorrei aiutarla e vorrei iniziare a dormire anch'io.

Grazie a chi mi aiuterà.

7 risposte degli esperti per questa domanda

Gentile Stefania,

comprendo la sua stanchezza nell'accudire due bambine così piccole e vicine per età (solo 16 mesi di differenza), ma mi colpiscono alcune affermazioni e considerazioni che lei fa a proposito della più piccola: lei dice, ad esempio, che si è comportata con entrambe le figlie allo stesso modo ma che "il risultato è stato differente". Spesso, da genitori, pensiamo che un bambino e il suo "comportamento" siano il risultato diretto delle nostre azioni, senza contare che ognuno viene al mondo con una propria indole e "agisce" sull'ambiente (anche da neonato) in modi complessi e articolati. Forse lei è rimasta "delusa" dal fatto che Carlotta non sia cresciuta in linea con le sue aspettative, basate però su Bianca. Evidentemente i bisogni e le richieste della piccola sono differenti e ciò fa sentire lei, mamma, in difficoltà.

Noto che pone molto l'accento sull'essere "brava", sul comportarsi "da bambina modello", sul "migliorare", addirittura fa fatica a legittimare un sentimento della bambina  ("non potrebbe neanche essere gelosa") come se si trattasse di qualcosa da poter/dover controllare o da poter esprimere solo col permesso di qualcuno. I bambini non sono "bravi" perché non disturbano, perché obbediscono sempre o perché non danno problemi all'adulto. Purtroppo molti di noi sono cresciuti con questo modello interiorizzato di bambino ed è facile riversarlo sui propri figli.

È possibile che alcuni comportamenti "aggressivi" della bimba (ma a due anni non si può parlare in questi termini, in quanto il bambino non ha ancora imparato a gestire e ad esprimere le proprie emozioni a parole, quindi usa il corpo come meglio può) stiano ad indicare la vostra fatica ad entrare in sintonia e siano un modo in cui la bimba le chiede un aiuto.

Le consiglio di cercare un professionista che la aiuti ad alleviare il suo disagio e a comprendere meglio le emozioni negative che sorgono in lei nella relazione con la sua bambina: ne avrete vantaggio entrambe. Molti auguri e ci riscriva se ha bisogno. 

Buongiorno Stefania,

leggendo il suo racconto mi sono balzate All’occhio due frasi in particolare: la prima è quando dice che ha fatto esattamente con Carlotta le cose che ha fatto con Bianca; la seconda è invece che Carlotta è talmente esasperante che alla fine vince sempre lei.

Le rispondo di “pancia”, come potrebbe fare un bambino.

Carlotta e Bianca, come descritto sono molto diverse e, soprattutto quando ci sono queste grandi differenze comportamentali, è facile fare dei confronti (che tutti facciamo in maniera bonaria, non vuole assolutamente essere un giudizio il mio). Spesso, andando al parchetto o comunque ovunque in giro, le persone spesso dicono: “guarda tizio come è bravo”, magari proprio davanti al fratellino/sorellina che sono lì ad ascoltare. Gli adulti lo fanno per cercare di far capire al bambino in questione come ci si comporta, ma purtroppo le capacità cognitive del bambino non sono ancora totalmente sviluppate per poter comprendere questo pensiero adulto e questo si potrebbe concretizzare nel creare nella loro testa inconsapevolmente un messaggio negativo del tipo “io non vado bene”.

 Con Carlotta, magari potrebbe funzionare la stimolazione delle sue capacità positive, sicuramente una mamma competente come lei ha sviluppato, indipendentemente dal resto del mondo. Io La aiuterei, anche la lettura potrebbe aiutarla, a gestire la sua parte emotiva, cominciando a nominare le emozioni e a farle capire che le emozioni, tutte le emozioni, possono essere provate, riconosciute, accettate. 

Il fatto che Le si dia tutto vinto, mi fa pensare che forse sarebbe bene inserire delle regole da cui non è possibile transigere. Esempio, se andiamo al supermercato, dico prima di entrare che si compra questo, questo, questo e non altro, e che se ci saranno capricci non verranno ascoltati. Io sono una di quelle persone che odia far piangere i bambini, ma a volte, soprattutto per insegnare loro ad avere dei limiti, è necessario farlo.

Cara Stefania, la ammiro molto perché dalle sue parole traspare tutto l’Amore per le sue bimbe e mi complimento anche per il fatto che riesca a resistere nonostante il poco riposo.

spero che con i piccoli input che le ho dato, Carlotta possa “staccarsi” da lei in maniera consapevole e ciò le permetterebbe di poter trascorrere notti tranquille.

Le auguro ogni bene.

Carissima,
Inanzitutto complimenti per Bianca e Carlotta! Non vi conosco, ma traspare dal suo racconto un affetto enorme per loro.
Comprendo il disagio nei confronti delle reazioni di Carlotta, che sta scoprendo la meravigliosa avventura dell'indipendenza, ma al contempo ha ancora bisogno di mantenerla vicina nei momenti che possono farle paura, come quando è al buio. Questo dà sicurezza, ma al contempo diventa problematico, poiché non vi fa riposare.
E' importante quindi che entrambe abbiate il vostro spazio nell'addormentamento.
Lei e/o il papà potreste inventare proprio questo momento con un racconto, una preghiera, uno scambio di parole. Cosicché con il saluto della buona notte si scandisca chiaramente il tempo di inizio del riposo, in cui papà e mamma sono presenti in casa, ma si allontanano dalla stanza.
A volte si lascia una piccola luce da notte accesa (anche adulti).
Carlotta potrebbe protestare e chiedere la presenza della mamma, che con pazienza e determinazione la lascerà piangere almeno per un po' di minuti, entrare e rassicurarla, accarezzandola, ma senza prenderla con sé e poi riuscire e, qualora il pianto riprendesse entrare solo dopo altri minuti (un tempo progressivamente maggiore). Così la bambina si sentirà ascoltata, ma al contempo imparerà a prendere sicurezza della notte, a "nuotarvi".
Ha osservato inoltre la differenza di reazione tra Bianca e Carlotta. Ognuno di noi è una persona unica, differente da tutte le altre, con reazioni differenti, con una sua unica storia da raccontare e da vivere. Ed entriamo in questa vita ciascuno in un ambiente differente (per quanto simile) ed in modi differenti. Un esempio? Bianca è entrata figlia unica in una famiglia composta in quel momento da lei, mamma e papà; Carlotta è entrata in una famiglia composta da mamma, papà e Bianca. La bellezza della famiglia è proprio l'accogliersi reciprocamente nella diversità di ciascuno.
Vi auguro tanta felicità e, se avete altre domande, ci sono.

Buongiorno Stefania. Immagino che la piega che ha dato alla sua piccola di addormentarsi su di lei sia di vecchia data! il sonno è una delle aree più delicate da gestire, e la maggior parte dei genitori che conosco ( mi occupo di genitorialità da almeno 20 anni) prima o poi hanno sperimentato qualche difficoltà.

Quando si è presa un'abitudine scorretta e soprattutto se è sedimentata nel tempo, è ovvio che non si può eliminarla da un giorno all'altro, bensì attuare piccoli e graduali microcambiamenti. Quello che mi ha colpito è la sua constatazione riguardo al fatto che Carlotta con il padre e la nonna sia  una bimba modello...È probabile che Carlotta faccia leva su qualche suo punto debole, e ne approfitti ottenendo così quello che vuole. Se il genitore non si mostra fermo e irremovibile quando lo ritiene giusto, il figlio si insinua nella fragilità genitoriale riuscendo a dettare legge e a comportarsi da piccolo despota!  Lancio solo delle ipotesi, non conoscendola approfonditamente, avrei bisogno di raccogliere altre informazioni sulla relazione che si è instaurata tra lei e la sua piccola.

Comunque le suggerisco tutte le sere di dedicare 10 minuti per massaggiare e coccolare la sua piccola, anticipandole che dopo dormirà da sola e tranquilla nel suo lettino perchè lei non dorme bene e riposata con Carlotta sulla pancia! Dopo le coccole e il massaggio la porti pure nel suo lettino, magari le legga una favola e poi lasci che si addormenti tenendole la mano...in modo da mantenere il contatto durante il tempo dell'addormentamento. Se si sveglierà come è probabile che succeda, lei tornerà vicino a Carlotta e la tranquillizzerà sempre tenendole la mano, ma non la prenda in braccio...i primi giorni non sarà facile perchè dovrà interrompere una vecchia abitudine per instaurarne una nuova...ma non si scoraggi! Continui, con fermezza decisione e dolcezza! 

Mi faccia sapere, anche in privato, se il consiglio le è di giovamento!

Le faccio tanti auguri per la sua giovane vita accanto alle sue creature ed alla sua famiglia!

Dott.ssa Antonietta Sajeva

Dott.ssa Antonietta Sajeva

Rimini

La Dott.ssa Antonietta Sajeva offre supporto psicologico anche online

Buon giorno Stefania,

ha espresso in modo chiaro il quadro della situazione, non unica nè rara in sè. Mi permetto di suggerirle di verificare se nel nido frequentato da Carlotta è presente un servizio di aiuto gestito da uno/a psicologo/a di supporto al personale del nido e ai genitori dei bambini, che prevede osservazioni negli spazi delle diverse attività svolte nell'arco della giornata e settimana, unitamente a colloqui per raccogliere la domanda, gestirla e restituire quanto emerso.

Qualora il nido non disponesse di tale servizio le suggerisco di cercare nella sua zona di residenza un servizio che si occupi di relazioni diadiche e triadiche, le prime intese all'osservazione delle dinamiche madre-bambino, le seconde all'osservazione delle dinamiche madre-padre-bambino. Tali servizi incontrano i genitori, raccolgono la anamnesi del bambino (eventualmente anche dei genitori), conducono osservazioni di gioco e/o interazioni adulto-bambino e intervengono su eventuali comportamenti interattivi migliorabili rendendoli più adattivi. 

Nel settore pubblico tale servizio è a volte attivo nei Consultori familiari (Asl o decanali), altre volte nelle neuropsichiatrie territoriali, altre volte è disponibile a pagamento nel settore privato. 

Ne parli con il pediatra per farsi consigliare per eventuali invii sul territorio. Buona giornata. 

Dott.ssa Raffaella Canali

Dott.ssa Raffaella Canali

Monza e della Brianza

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Gentile Stefania,

probabilmente la sua bimba più piccola, andata al nido presto e apparentemente capace di adattarsi al distacco, in realtà sente molto il bisogno di recuperare la vicinanza con lei e lo fa con modalità regressive che la infastidiscono. Considerato quanto è piccola la inviterei a non vedere in lei un comportamento disfunzionale, ma a considerarlo come una modalità comune di richiedere attenzione e contatto alla mamma, di cui evidentemente, facendo la "brava bambina" all'asilo o in vacanza con la nonna, ha però ancora molto bisogno.

Se desidera ulteriori chiarimenti, mi scriva attraverso l'apposito modulo. Io ricevo a Monza.

Molti auguri

 

Dott.ssa Francesca Fontana

Dott.ssa Francesca Fontana

Monza e della Brianza

La Dott.ssa Francesca Fontana offre supporto psicologico anche online

Salve signora,

Essere genitore è davvero un mestiere difficile e non sempre, nonostante l’impegno, si ottengono i “risultati sperati”

Nella sua descrizione mi colpisce in particolare un aspetto del metodo educativo. Lei afferma di essersi comportata alla stesso modo sia con Carlotta che con Bianca. Trattandosi di due bambine differenti, con diversi temperamenti, con una diversa modalità di richiesta di affetto, non è detto che il metodo educativo che funziona con Bianca possa funzionare anche con Carlotta.

Altro aspetto importante è che i problemi comportamentali di Carlotta si verificano nella relazione con lei. Sarebbe importante esplorare il motivo per il quale Carlotta lo faccia specificatamente in sua presenza. Sembra essersi instaurata una dinamica relazionale in cui sua figlia è convinta che possa ottenere tutta l’attenzione che richiede solo con comportamenti per lei estenuanti.

Si potrebbe provare a modificare questa dinamica dimostrando a sua figlia che può ottenere tutta l’attenzione e l’affetto che ha adesso anche comportandosi in modo differente. In una modalità che non la sfinisca come sta facendo adesso.

Ovviamente si tratta di ipotesi che richiedono un approfondimento in colloqui con un professionista psicoterapeuta. Per comprendere al meglio la situazione sarebbero preferibili degli incontri familiari. Io proporrei un primo ascolto dei genitori, degli incontri individuali con la bambina e degli incontri con genitori e figlia.

Questa è la risposta che posso darle a distanza e senza l’ascolto diretto delle persone coinvolte. Spero che possa esserle utile.

Saluti

Dott.ssa Maria Pina Famiglietti

Dott.ssa Maria Pina Famiglietti

Pavia

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