SOS ragazzo di 22 anni

Carmen

Carissimi, scrivo perché sono molto preoccupata per il mio fidanzato. La sua è una storia un po' travagliata, ha perso suo padre quando aveva 9 anni per un banale intervento di routine poiché durante lo svolgimento ha avuto un infarto (e c'è da dire che tutta la famiglia del papà è morta per problemi cardiaci) . Lui già da un anno ha manifestato paura di avere una forma ereditaria di questi disturbi, si è recato anche un paio di volte in ospedale per dolori al petto, ma tutti i controlli sono andati fortunatamente benissimo, ma questo terrore lo perseguita anche perché è in sovrappeso e non riesce a fare la dieta non perché è goloso, ma perché molto emotivo.
L'anno scorso abbiamo fatto un viaggio in aereo che ci ha cambiato la vita. Il viaggio è stato molto molto pauroso a causa di una bruttissima turbolenza durante la quale ha avuto un attacco di panico. Da quel momento gli attacchi di panico fanno parte della sua vita. Ha ansie che prima non aveva, adesso ha anche l'ansia di prendere un treno e paura quando ci viaggia, e la cosa peggiore è che la sua paura di morire per un problema cardiaco è aumentata costantemente nel tempo e credo stia diventando anche pericolosa per il corretto svolgimento della sua vita. Da un mese accusa dolori vicino al petto che aumentano quando fa uno sforzo (i controlli cardiaci sono perfetti) , ma lui li accusa . Ha attacchi di panico ogni sera perché crede che gli stia per venire un colpo perché sente questi dolori e a modo suo cerca di calmarsi distraendosi con il cellulare. Mi chiedo è possibile che un evento come una turbolenza abbia scatenato questo peggioramento? È possibile che i dolori che lui sente siano frutto del suo cervello? Aggiungo che non ha persone accanto a lui che lo tranquillizzano e lo aiutano, ha a che fare con membri della famiglia che gli danno più dispiaceri che affetto, lui è un ragazzo molto emotivo ed è molto solo e mi confessa che quando è con me sta meglio e me ne rendo conto perché quando siamo insieme riesce a dormire facilmente.
Però sono preoccupata e non so più come comportarmi ho cercato di aiutarlo, ma credo che abbia bisogno di un esperto.

6 risposte degli esperti per questa domanda

Gentile Carmen,

i dolori che sente il suo ragazzo, se facendo le visite opportune non è stato riscontrato alcun disturbo, potrebbero essere di natura psicosomatica. Gli attacchi di panico spesso vengono scambiati per dolori cardiaci e scuscitano grande paura nei soggetti che li vivono. 

Se il suo fidanzato soffre di attacchi di panico sarebbe opportuno che si rivolgesse ad un professionista per poter capire sia come affrontarli, sia quali siano le cause che hanno fatto emergere il sintomo (cioè l'attacco di panico).

Saluti

Dott.ssa Sara Vassileva

Dott.ssa Sara Vassileva

Genova

La Dott.ssa Sara Vassileva offre supporto psicologico anche online

Indubbiamente il suo ragazzo ha necessità di farsi seguire da un bravo terapeuta, i disturbi d'ansia che accusa si stanno espandendo in più ambiti e rischiano di interferire con la sua vita, e anche in maniera pesante. Gli consigli di parlarne col medico di famiglia, che sicuramente saprà dargli le informazioni utili ad affrontare i suoi problemi, che chiaramente attengono esclusivamente alla sfera psicologica. Vi sono tecniche psicologiche di tipo cognitivo comportamentale che per questi problemi danno buoni risultati. Un caro saluto

Dott.ssa Daniela Benvenuti

Dott.ssa Daniela Benvenuti

Padova

La Dott.ssa Daniela Benvenuti offre supporto psicologico anche online

Gentile signorina Carmen,

è chiaro che l’ansia e lo stress sono espressione di uno stato profondo di profonda insicurezza della personalità: gli attacchi di panico ne sono l'espressione estrema, che si realizza nel sintomo allo stato puro.

Più in generale, i diversi problemi psicologici (come il panico) sono sempre, in sé, non un disturbo, ma i sintomi di un disturbo, che riguarda chiaramente tutta la personalità, nel presente come nella sua storia personale.

È possibile che, con un approccio specifico alla problematica, che potremmo presumibilmente chiamare psico-educativo, si potrebbe ottenere in tempi non lunghi sia una risoluzione della problematica in questione, sia un miglioramento, di riflesso, del più complessivo stato generale d’ansia e di insicurezza.

In tal senso, una focalizzazione strategica sul sintomo e una rieducazione psicologica appaiono senz’altro adeguati.

In alternativa, una soluzione più radicale sarebbe – su tempi più lunghi - affrontare una terapia del ‘profondo’, che risolva le radici dell’ansia e dell'insicurezza della personalità; e, di conseguenza, anche i suoi sintomi.

Tale approccio potrebbe in tal caso essere valido per ristrutturare le parti immature e ancora infantili della Sua personalità ed eliminare dai suoi ‘meccanismi’ quei granelli che – per così dire – ne ostacolano il corretto e felice funzionamento in direzione della crescita personale e dello sviluppo adulto della sua identità, oltre ogni psicopatologica insicurezza e disistima.

Le invio cordiali saluti.

Buonasera, purtroppo gli attacchi di panico vanno analizzati e capiti per essere rimossi...assolutamente c'è bisogno o di comprendere cosa sottende le sue paure e le sue ansie ma l'aiuto deve volerlo lui altrimenti la cosa non funziona...il suo obiettivo deve essere quello di fargli capire che ha bisogno di farsi aiutare affinché la sua e la vostra vita diventi serena e spensierata come è giusto che sia...in bocca al lupo!!

Salve Carmen

penso che i sintomi del suo fidanzato siano riconducibili ad un blocco traumatico, con ogni probabilità relativo alle problematiche cardiache del padre.

Per essere più chiara proverò a descriverle cos'è e come si risolve un blocco traumatico cos'è e come si risolve un blocco traumatico.

Quando un soggetto ha provato, oppure ha assistito o si è trovato di fronte ad un evento potenzialmente mortale, con pericolo di morte o di gravi ferite, o ad una minaccia alla propria integrità fisica o a quella degli altri, ai trova ad essere "vittima" di un trauma T. La risposta del soggetto comprenderà paura, vulnerabilità o orrore intensi (DSM 5).

I Traumi T sono legati a minaccia di morte, sono le vicende più drammatiche dal punto di vista dell’esperienza umana e il trattamento EMDR è efficace per lenire tutte le reazioni da Stress dopo un evento grave.

Nel trauma T la persona deve aver provato in prima persona o deve aver assistito, aver visto qualcun altro in grave pericolo, o si è trovato di fronte a un evento con pericolo mortale come un incidente d'auto o, come nel secondo caso del suo fidanzato, la minaccia di un incidente aereo.

Pericolo di morte o di gravi ferite, o una minaccia alla propria integrità fisica o a quella degli altri.

Con l'EMDR abbiamo la possibilità di lavorare agli stessi livelli in cui il trauma è avvenuto ed tanto efficace! Il paziente recupererà il livello corticale, subcorticale, emotivo, riuscendo ad arrivare dove le parole non arrivano.

Guardi i miei articoli se vuole  e per maggiori informazioni mi contatti

Saluti

Dott.ssa Tiziana Vecchiarini

Dott.ssa Tiziana Vecchiarini

Napoli

La Dott.ssa Tiziana Vecchiarini offre supporto psicologico anche online

Cara Carmen dopo tutti i vari controlli fatti manca l:ultimo step forse quello più utile ed efficace nel caso del tuo ragazzo, qualcosa di nuovo, un approccio diverso al suo malessere, ovvero un percorso terapeutico che lo sostenga e lo aiuti ad affrontare i nuclei profondi del suo disagio per poter tornare a vivere serenamente la sua quotidianità. Per rispondere alle tue domande specifiche invece, c'è da dire che esiste un processo psicofisico che si chiama  somatizzazione e hai detto bene la turbolenza è stata un vero e proprio evento scatenante che ha acuito la sua forte paura di morire

Ora sai cosa consigliargli , in bocca al lupo!