Siamo molto preoccupati per alcuni episodi di aggressività di nostro figlio

Maurizio

Salve, Mio figlio ha quasi 15 anni, io e mia moglie siamo molto preoccupati per lui per alcuni episodi di aggressività che si stanno presentando con notevole frequenza. Tutto parte dai videogiochi, il ragazzo non riesce a gestire le sconfitte a tal punto che, accecato dalla rabbia, non riuscendo a controllare la sua emozione, danneggia quello che ha davanti. (ha giá rotto la sua piccola TV ) Sorvolo sui danni economici che negli ultimi mesi ha provocato alla casa oltre che il nostro chock nell'assistere a questi episodi che innescano un escalation in famiglia difficile da spiegare a parole ma, penso, ben comprensibile nello stato d'animo. Abbiamo sequestrato ora la console ma questi scatti d'Ira ora ci sono anche se la squadra del cuore perde la partita. Siamo veramente confusi e preoccupati, le abbiamo provate tutte e non sappiamo come muoverci; Anche il rendimento scolastico va male. Per fornire ulteriori dati ha una sorella di quasi 18 anni. Io e mia moglie lavoriamo e siamo una coppia molto unita.

15 risposte degli esperti per questa domanda

Salve Maurizio, comprendo la preoccupazione sua e di sua moglie di fronte a comportamenti di questo tipo. Suo figlio sta attraversando un'età complessa di grandi incertezze e cambiamenti importanti e lo sta facendo all'interno di un'epoca forse altrettanto incerta e complessa. Il mio consiglio è quello di stabilire un dialogo con vostro figlio che sia aperto il più possibile al confronto e alle emozioni, in modo che lui possa trovare in voi dei punti di riferimento e degli alleati piuttosto che dei “nemici“. Qualora non dovesse bastare e il comportamento del ragazzo si rivelasse disfunzionale al punto di richiedere un consulto o un intervento psicologico sarà necessario parlarne con il ragazzo spiegandogli che in certi momenti di “passaggio“ come quello dell'adolescenza poter avere un aiuto sul piano psicologico potrebbe rappresentare per lui una risorsa importante e una possibilità per conoscersi e comprendersi meglio. In bocca a lupo. Resto a disposizione.

Buonasera. Sarebbe importante indagare e approfondire il percorso individuale relazionale e anche familiare che ha portato a queste reazioni di rabbia incontrollata. Immagino che non siano comparse all'improvviso ma che ci sia stata una graduale escalation di questi sfoghi. Certamente l'utilizzo o l'abuso di giochi elettronici ( magari violenti) acuisce e amplifica tratti e reazioni comportamentali che possono spiegare in parte questi sfoghi aggressivi, ma che probabilmente erano già presenti in passato in modalità o frequenza diverse. Consiglierei vista la fase adolescenziale delicata del ragazzo intanto un primo colloquio rivolto a voi genitori per indagare e capire meglio quale sia stato l'iter e quindi quali le cause che possono aver provocato questi sfoghi per poi magari trovare soluzioni e strategie di contenimento adeguato nei suoi confronti. Cordiali Saluti. 

Buongiorno,

posso comprendere la vostra preoccupazione di fronte alla difficoltà di vostro figlio nel gestire la frustrazione derivante da esperienze più o meno quotidiane della sua vita da adolescente. In età adolescenziale la mente è uno strumento ancora in formazione, e spesso ricorrere all'azione può essere più facile che mettere in moto il pensiero e trovare soluzioni alternative allo sfogo della distruttività. Se avete già provato la strada del dialogo potreste proporgli un percorso di sostegno psicologico, in cui anche voi come famiglia potreste essere attivati come parte integrante di un sistema che sta affrontando un cambiamento, e rispetto al quale questo comportamento potrebbe essere un segnale/sintomo. Per qualsiasi informazione potete contattarmi o consultare on line l'elenco dei consultori della vostra zona che si occupano di adolescenti.

A presto

Buonasera Maurizio,

suo figlio adolescente sta forse incontrando qualche ostacolo in questa fase della sua vita che gli impedisce o rende difficoltosa la sua crescita soprattutto emotiva (difficoltà a gestire la frustrazione e la rabbia), probabilmente anche relazionale (aggressività) con ripercussioni sul profilo scolastico, allargandosi un pò a macchia d'olio nei vari contesti di vita: famiglia, scuola, relazioni. Agisce questa difficoltà più che esprimerla ,rendendo difficile per voi attivarvi nella direzione giusta per risolvere il problema. Credo sia il caso di chiedere aiuto a una psicoterapia familiare che aiuti vostro figlio e voi ad affrontare il problema, visto che dimostrate sollecitudine, osservazione e motivazione che vi hanno giustamente spinto a farvi delle domande.

Non sono della sua zona, ma se vuole può contattarmi e mi attiverò per darle qualche riferimento.

spero di esserle stata utile. Saluti

Buonasera Maurizio, la ringrazio per aver contattato questo sito e di poter dare la possibilità di dare una risposta ai suoi quesiti. Pare evidente che suo figlio ha difficoltà nella gestione della rabbia e della tolleranza alla frustrazione. Il problema avviene a casa e anche nel rendimento scolastico. Le suggerisco di contattare uno specialista in modo tale che successivamente ad una valutazione può programmare un piano di trattamento. Cordiali saluti 

Dott.ssa Federica Buffoni

Dott.ssa Federica Buffoni

Roma

La Dott.ssa Federica Buffoni offre supporto psicologico anche online

Buonasera,

da quello che racconta sembra che suo figlio abbia delle difficoltà generali e generalizzate nella gestione della rabbia. Probabilmente è una fatica ad accettare una "sconfitta" o a contattare una parte di se che può sentire come "fallita". 

Bisogna valutare se è sempre stato così o se è un periodo che va manifesta questo modo di porsi. Il fatto che vada male a scuola potrebbe essere legato anche alla presenza di qualche situazione spiacevole in quel settore? Sono tutti dati da approfondire. 

Consiglio inoltre di analizzare questi temi e queste situazioni con una psicologa che possa accompagnare vostro figlio nell'imparare ad utilizzare la rabbia in maniera costruttiva e non distruttiva, anche per se stesso. In un momento delicato come questo inoltre è bene che anche per i genitori possano esserci delle risorse che forniscano delle strategie comunicative da adottare in questi casi.

Lavoro da anni con adolescenti e con ragazzi e spesso c'è è importante insegnare l'uso e la gestione delle emozioni. Essendo un'età delicata fare un intervento di questo tipo potrebbe davvero fare la differenza per l'età adulta.

Maurizio buonasera, nella richiesta inoltrata vi sono pochi elementi utili per poter ben capire gli anomali comportamenti di tuo figlio 15enne. E' in piena adolescenza, in pieno marasma ormonale ed esistenziale e da quanto tu riferisci le sue reazioni mi sembrano un po' eccessive. Il ragazzo ha bisogno di scaricare la propria angoscia, la propria rabbia  e lo fa con aggressività. Tutto ciò può essere scatenato da più fattori che qui non è facile identificare. Pertanto ti consiglio di parlare con tuo figlio - in un momento di estrema calma da parte di entrambi - delle difficoltà che sta attraversando  e chiedergli se  - in questo momento critico per lui - è il caso di consultare un professionista/psicologo esperto in problematiche adolescenziali  che lo possa aiutare a comprendere, analizzare e meglio gestire (se possibile eliminare e/o sdrammatizzare) i conflitti interiori che, in questo periodo della sua vita,  lo affliggono e non gli permettono di rimanere sereno neanche davanti alle piccole contrarietà che si gli si presentano. Con i miei migliori auguri ti lascio un cordiale saluto.    

 

 

Salve Maurizio, comprendo lo stato d’animo di ansia con cui dovrete convivere in questo periodo.

Chiaramente vostro figlio ha un problema di gestione delle frustrazioni, ossia ogni problema seppur piccolo diventa ingestibile, non accettabile a tal punto da creare un disagio così grande da sfociare in azione di rabbia verso le cose .

Credo sia importante per vs figlio poter cominciare a vedere le cose sotto una reale luce, dando il giusto valore e peso a ciascuna cosa. Avete modo (immagino ci proviate) di parlare con lui subito dopo una manifestazione di rabbia? Una partita è una cosa, la vita è un’altra cosa. E’ importante farlo riflettere su ciò di sé che lo fa arrabbiare, molto probabilmente, vista la sua età, non è contento di sé per qualche motivo (aspetto fisico ecc…), motivo per cui è più insicuro ed irritabile e ‘sposta’ la sua attenzione verso episodi e situazioni altre.

Potrebbe essere utile per lui, ed anche per voi, poter fare dei colloqui di sostegno.

In bocca al lupo.

Dott.ssa Marina Migliorini

Dott.ssa Marina Migliorini

Roma

La Dott.ssa Marina Migliorini offre supporto psicologico anche online

Salve,

ho letto attentamente la vostra email da cui emerge una grande preoccupazione per l'incapacità vostra di non riuscire a controllare l'aggressività di vostro figlio, che data l'età è già diciamo suscettibile per gli "scompensi" ormonali che contraddistinguono quest'età di passaggio che tutti noi adulti conosciamo molto bene. Quello che mi sento di dirvi in questo momento, data l'elevato stato d'ansia della famiglia - in cui è convolta anche la sorella maggiorenne - è di contattare se già non lo avete fatto un centro di terapia familiare dove potete essere accolti tutti insieme per affrontare questo momento di difficoltà con, inizialmente, il coinvolgimento o meno del figlio. Leggo dalla email che siete a Roma, mentre io lavoro a Milano, quindi vi consiglierei di contattare magari anche l'Asl di zona per lavorare nel pubblico oppure se preferite potete anche optare per un intervento privato. Ci sono molti colleghi bravi sul territorio romano. Spero di esservi stata utile. 

 

Buongiorno.

Mi permetto di chiedervi cosa fate quando si presentano questi avvenimenti. Quali sono le vostre reazioni del momento? 

Che tipo di relazione avete con il ragazzo? 

Io sento la vostra disperazione, e mi chiedo come la manifestate.

Inoltre l'aggressività è un viaggio in salita verso l'esplosione, quindi mi chiedo se ricordate i primi episodi, cosa ricordate dei primi episodi, se ricordate qualche particolare momento in cui pensate che avreste dovuto intervenire e non l'avete fatto o se pensate che avreste dovuto fare qualcosa di diverso.

Dite di essere unafamiglia unita, ma questo cosa vuol dire? potreste spiegarlo meglio?

E poi, qual è il rapporto che avete voi stessi (e la ragazza di 18 anni) con la vostra aggressività?

Da quanto riferisce sembra che il ragazzo abbia una bassa tolleranza alla frustrazione e una disregolazione emotiva. L’emozione di rabbia che sperimenta quando non riesce ad ottenere ciò che desidera è agita in modo diretto ed eclatante.

In generale è possibile che possa avere avuto “troppo di buono” o “troppo poco di buono”. Sarebbe necessario capire qual è il suo bisogno, non il suo desiderio, e cercare di rispondere in modo adeguato con continuità.

Le suggerirei, comunque, di rivolgersi ad un terapeuta perché il disagio trattato precocemente può essere risolto e non esitare in disturbi più gravi.

Salve Sig. Maurizio,

come lei ha ben sottolineato il problema (apparente) sta nella gestione dell'emozione della rabbia che viene scaricata in maniera immediata attraverso l'aggressività. Suo figlio ha 15 anni e questa è una fase della vita molto delicata, è entrato appieno nella fase adolesceziale e forse sta riscontrando qualche difficoltà che lo porta a uno stato di agitazione. Ovviamente la rabbia manifesta uno stato di malessere interiore che il ragazzo riesce ad esprimere solo attraverso questa emozione senza avere la possibilità e la capacità di elaborazione. L'aggressività  potrebbe essere definita un sintomo che altro non fa che manifestare un disagio, è un campanello di allarme e una richiesta di aiuto che il ragazzo indirettamente sta chiedendo.

Non è possibile con così poche informazione comprendere le motivazione che inducono suo figlio ad avere questo tipo di reazioni difronte alla frustrazione; per avere un quadro chiaro ed esaustivo per poi poter affrontare la problematica e permettere a suo figlio di condurre una vita più serena ed equilibrata è opportuno e necessario fare qualche colloqui con lui così da poter individuare la causa e affrontarla nel miglior modo possibile. 

Per qualsiasi altro chiarimento resto a sua disposizione.

Buongiorno,

posso comprendere benissimo, da quanto dice, la difficoltà ad affrontare la situazione che tutta la sua famiglia sta vivendo. Già l'adolescenza da sè, costituisce una fase di transizione difficile da affrontare, tuttavia, se si presentano problematiche del genere lo diventa ancora di più. Risulta difficile fornire una consulenza online, tuttavia consiglio vivamente a lei e sua moglie di rivolgervi ad uno psicoterapeuta, preferibilmente ad approccio strategico, che saprà fornirvi i suggerimenti concreti per affrontare la situazione, con o senza il coinvolgimento di vostro figlio in terapia.

In bocca al lupo!

Salve Maurizio, riconosco la vostra difficoltà nel gestire la rabbia incontrollata di vostro figlio di fronte agli insuccessi. E’ vero che è un adolescente, inizia il percorso verso l’adolescenza e la pubertà ma ritengo che sia necessario comprendere la vera natura, le origini, dell’esplosione di questa rabbia che molte volte parte dalla difficoltà  e dalla resistenza di comunicare in modo aperto in famiglia. I video giochi possono essere modelli da imitare per sentirsi sicuri ed onnipotenti come richiede questa fase di crescita …. Cercate di comunicare con calma con lui per capire quello che gli succede veramente in quei momenti in cui sfoga l’ aggressività con gli oggetti che lo circondano nonché trovate sempre con lui altre modalità più accettabili per superare le sue “difficoltà”. Potete anche farvi aiutare e sostenere da uno psicologo esperto in età evolutiva per trovare le modalità comportamentali e relazionali più efficaci per consentire a vostro figlio quindicenne di superare questo difficile periodo di crescita. Cordiali saluti

Dott.ssa Maria Zampiron

Dott.ssa Maria Zampiron

Padova

La Dott.ssa Maria Zampiron offre supporto psicologico anche online

Gentile Maurizio, nell’individuare disturbi come questo, per lo più sottili e complessi, è fondamentale indagarne e comprenderne le radici e la modalità secondo le quali è andato via via strutturandosi nel tempo: l’ipotesi, da verificare diagnosticamente, di un Disturbo della condotta psicosociale (nell’àmbito delle sociopatie) è, in base alla Sua esposizione, estremamente probabile (facendo riferimento alla classificazione nosografica del DSM5), di cui indica alcuni sintomi tipici – fermo restando, prima di poter fare diagnosi, un adeguato approfondimento investigativo ed ermeneutico del caso. Una rieducazione psicopedagogica dell’approccio genitoriale potrebbe, per quanto sembra, essere una soluzione valida per ristrutturare e migliorare le capacità interattive del bambino. L’approccio A Distanza (online, ovvero via chat), previo consulto telefonico gratuito, potrebbe in tal senso essere adeguato per individuare ed avviare una prima via di risoluzione. Cordiali saluti.