Insicurezza profonda e radicata

Alessandro

Ho 25 anni, e da un pò di tempo non vivo più: non riesco più a lavorare, ad uscire con gli amici, ad uscire in generale.
Ho costantemente questo disagio dentro di me, che mi accompagna da sempre. Non ho ricordi di essere mai stato sereno, nemmeno nell'infanzia; anche se i ricordi dell'infanzia credo di poterli contare sulle dita di una mano.
Questo disagio mi si presenta come un vuoto, una tristezza costante.
Analizzandomi ultimamente ho capito che sono profondamente insicuro, mi reputo una nullità, di non avere nessun valore, ed è un dolore che sento dentro di me. Non presento particolari pensieri che mi dicono che non valgo nulla, è proprio una sensazione che sento, profonda. E' paradossale perchè nonostante mi sia diplomato, poi ho lavorato qualche anno (prima appunto di lasciare), ho degli amici, ho delle affermazioni dall'esterno che mi ricordano di essere una bella persona, e razionalmente sono consapevole di non essere l'ultimo arrivato, dentro di me emotivamente è tutto il contrario: il sentirmi una nullità e sbagliato mi porta a percepire un dolore sordo.
Questa sensazione l'ho sempre avuta, sia durante il periodo scolastico che quello lavorativo, e mi portava a non rapportarmi con i colleghi, a non essere socievole ed espansivo; ho notato come questa mia insicurezza l'ho sempre nascosta mettendo in mostra arroganza, supponenza, aggressività, sarcasmo, atteggiamenti narcisistici. Quando mi devo rapportare con qualcuno, amico o non amico che sia, dentro di me c'è sempre la sensazione di essere sbagliato, di non valere. Ho sempre fatto finta di niente, cercando di tirare avanti, ma da un pò di tempo a questa parte, come dicevo, la mia vita è peggiorata: attacchi di panico, ansia, derealizzazione.
Mi sono ulteriormente reso conto che non riesco a provare, e non ho mai provato, affetto verso qualcuno (nemmeno verso i genitori). Alle persone voglio bene razionalmente, ma non sento il calore che si prova quando si vuole bene a qualcuno: quando dentro di me sento la fiammella emotiva del voler bene a qualcuno la soffoco e mi viene da piangere. Allo stesso modo a volte mi capita di realizzare che le persone possono volermi bene, e mi viene da piangere (sempre pianti di tristezza).
Ho tentato una strada dallo psicoterapeuta ma senza successo (anche se non analizzammo mai a fondo questa mia insicurezza perchè non ne ero cosciente).
Può l'insicurezza portare a tutto questo? Come se ne esce?

1 risposta degli esperti per questa domanda

Salve Alessandro lei è molto giovane e deve assolutamente lavorare sulla sua autostima.

Questo pessimo giudizio che ha di se stesso e delle sue capacità, il suo senso di inadeguatezza deriva dalla relazioni interpersonali significative che ha vissuto fino ad adesso. Mi dispiace molto che un ragazzo giovane e pieno di possibilità debba pensare di non poter essere in grado.

Può fare una consulenza psicologica mirata proprio a questo, a migliorare la sua autostima ed a capire le motivazioni di questi giudizi pessimi verso se stesso, che sicuramente non merita.

Se vuole le offro la possibilità di un primo colloquio psicologico on line in cui possiamo parlare proprio di questo.

Mi faccia sapere. Buona serata