Perchè ho paura delle persone che mi amano?

Giada

Sono una ragazza di 18 anni, soffro di disturbo borderline di personalità e ogni giorno convivo con tantissimi pensieri travolgenti che mi confondono: una costante fra pensieri passeggeri, di cui poi mi ricordo solo vagamente, è il terrore all’idea che qualcuno che ammiro mi stimi o mi desideri romanticamente. Ovviamente anche io vorrei essere amata e stimata dalle persone che ammiro, ma solo ipoteticamente, perché mi sento troppo a disagio nella mia pelle per immaginare di essere oggetto di l questo tipo di attenzioni, la mia mente rifiuta l’idea completamente, sono le persone attorno a me alla fine che soffrono perché io non lascio a nessuno l’opportunità di essere corrisposti. L’unica volta che l’ho fatto è stato traumatico e comunque anche prima della fine della storia non mi sentivo mai abbastanza per il mio partner ( narcisista diagnostico ) accettando passivamente le umiliazioni perché inconsciamente l pensavo di meritare questo. Se qualcuno mi si lega inoltre ho immediatamente la certezza che se ne andranno: non soffro tanto per la perdita della persona di per sè quanto per l’abbandono e la disillusione

10 risposte degli esperti per questa domanda

Nei disturbi borderline di personalità, le relazioni sono spesso vissute con intensità estrema e forte ambivalenza: il desiderio di vicinanza si scontra costantemente con la paura del rifiuto e dell’abbandono. Questo può portare a dinamiche relazionali molto dolorose, sia per sé che per gli altri.

Nel tuo caso, è evidente una profonda difficoltà nel tollerare l’idea di essere stimata o amata, che genera evitamento, autosvalutazione e senso di inadeguatezza. Allo stesso tempo, emerge una ferita legata al timore dell’abbandono e alla convinzione inconscia di meritare relazioni svalutanti.

È fondamentale intraprendere un percorso psicoterapeutico strutturato, che ti aiuti a comprendere come il disturbo borderline si manifesta nelle tue relazioni. Solo così potrai iniziare a costruire legami più stabili e sicuri, imparando a riconoscere e regolare le emozioni intense, i pensieri disfunzionali e i comportamenti impulsivi che ne derivano.

La terapia non cancella il dolore, ma può insegnarti a viverlo in modo più consapevole, proteggendoti e permettendoti di creare connessioni più sane e rispettose.

Dott.ssa Alessia Federiconi

Dott.ssa Alessia Federiconi

Milano

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Cara Giada, grazie per la tua sincerità. Le parole che hai scritto raccontano un mondo interiore complesso, ma anche molto consapevole. Il fatto che tu riesca a vedere così chiaramente i tuoi meccanismi, i desideri e le paure, è già un primo, potente passo verso la guarigione. Quello che descrivi — la paura delle persone che ti amano, il disagio nel sentirti stimata, il timore dell’abbandono e la difficoltà nel lasciarti corrispondere — non è una contraddizione, è una ferita.  Perché hai paura dell’amore? Perché l’amore, quello autentico, ti rende visibile. E quando non ti senti “abbastanza”, essere visti sembra una minaccia, non un dono. L’amore ti chiede di ricevere, di aprirti, di fidarti. Ma se il tuo senso di identità è fragile, o è stato ferito, l’amore diventa qualcosa che ti espone, ti mette a rischio, come se bastasse poco per farti crollare. Perché fuggire chi ti stima? Perché la stima contrasta con la tua visione di te stessa. Se per anni ti sei sentita inadeguata, “sbagliata”, magari colpevole anche di essere sensibile o vulnerabile, allora il riconoscimento esterno diventa qualcosa che non riesci a integrare. È come se il tuo cervello dicesse: “Questa persona mi vede bene, ma io so che non lo merito… quindi o sta sbagliando, o se ne andrà, o io dovrò scappare prima”. L’esperienza col partner narcisista: È stata una relazione dolorosa, ma non inutile. Hai imparato, forse in modo crudele, quanto sia importante non scambiare l’amore con il bisogno, e quanto tu possa essere vulnerabile ai legami che confermano la tua idea negativa di te. Se hai accettato umiliazioni è perché in fondo una parte di te le considerava “normali”, ma oggi tu quella parte la stai già mettendo in discussione. Questo è un segnale enorme di guarigione. Il terrore dell’abbandono: Nel DBP, l’abbandono fa paura più della solitudine stessa, perché significa fallimento, rifiuto, conferma che “non vali”. Ma questa paura ha radici più profonde: spesso nasce da dinamiche precoci, da figure che dovevano esserci ma non c’erano, o che erano imprevedibili, incoerenti, magari molto amate e molto temute allo stesso tempo. Da lì si sviluppa questa tensione: attiri le persone ma poi le respingi, come se ti dovessi difendere anche da chi vuole solo amarti. 

Cosa puoi fare?

  1. Coltiva la consapevolezza che già hai. La tua lucidità è una risorsa preziosissima. Scrivere come hai fatto tu è un esercizio terapeutico, continua.

  2. Prosegui la terapia. Il disturbo borderline può migliorare molto con il giusto supporto, 

  3. Impara a ricevere, a piccoli passi. L’amore non è un esame. Non devi “essere abbastanza” per meritarlo. Prova a notare anche le micro-esperienze di accettazione, anche se fanno paura.

  4. Non credere a tutto ciò che pensi. La tua mente, come dici, è travolgente. Ma i pensieri non sono verità. Sono risposte apprese. E si possono disimparare.

Giada, la tua paura dell’amore non ti rende sbagliata, ti rende umana. Ti stai proteggendo, ma a volte quella protezione diventa una prigione. Il punto non è smettere di avere paura, ma imparare a restare, anche quando si ha paura. E lo stai già facendo, anche solo scrivendo tutto questo.Ti meriti relazioni sicure, in cui puoi essere amata non nonostante le tue ferite, ma anche attraverso di esse. Ti mando affetto e rispetto,

Dott.ssa Antonella Bellanzon

Dott.ssa Antonella Bellanzon

Dott.ssa Antonella Bellanzon

Massa-Carrara

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Lei è perfettamente cosciente di cosa la muove e di come funziona.
Tuttavia, considerato che ci muoviamo in una dinamica molto complessa e assolutamente individuale, sarebbe utile cercare la sua risposta all'interno di un percorso piu' profondo in cui potrà spaziare nei meandri del suo funzionamento piu' arcaico per capire come liberarsene.

Inoltre la sua consapevolezza iniziale insieme alla sua capacità di introspezione faciliterà sicuramente questo processo. 

Dott. Giuseppe Berenati

Dott. Giuseppe Berenati

Milano

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Buongiorno Giada, quello che lei riporta ha molto a che fare con l’immagine di sé e degli altri. Sarebbe interessante approfondire cosa significa per lei essere amata, quali sono stati i suoi modelli di riferimento, e quali le sue relazioni sentimentali. Indagare, inoltre, i suoi pensieri potrebbe permetterle di vedere quanto di questi pensieri la aiuta e quanto no, ed eventualmente lavorare per modificarli.

Resto disponibile ad essere contattata,

Dott.ssa Ilaria De Mola.

Dott.ssa Ilaria De Mola

Dott.ssa Ilaria De Mola

Milano

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Cara Giada,

le sue parole trasmettono con grande intensità la complessità del suo vissuto emotivo. Esprimere ciò che prova è già un passo significativo verso la comprensione di sè. 

Nel disturbo borderline di personalità è comune sperimentare una profonda paura dell'abbandono e una percezione di sé come indegna di amore. Questi sentimenti possono derivare da esperienze precoci che influenzano la capacità di fidarsi degli altri e di sentirsi meritevoli di affetto. Le relazioni passate, specialmente quelle con partner che manifestano tratti narcisistici, possono aver rafforzato la convinzione di non essere abbastanza. Tuttavia, è importante riconoscere che queste esperienze non definiscono il proprio valore intrinseco.

Intraprendere un percorso terapeutico può essere un'opportunità per esplorare questi aspetti in un ambiente sicuro e supportivo. Con il tempo e il lavoro su se stessa, è possibile costruire relazioni più stabili e soddisfacenti, basate su una visione più compassionevole di sè.

Rimango a disposizione

Un cordiale saluto

Dott.ssa Alice Raspelli

Dott.ssa Alice Giulia Raspelli

Dott.ssa Alice Giulia Raspelli

Milano

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Ciao Giada,

ho letto il tuo messaggio e per tale ragione la prima cosa che ti vorrei chiedere se il disturbo di personalità Borderline ti è stato diagnosticato da uno specialista o se tu invece credi di averlo.

Nel caso fosse stato diagnosticato questo disturbo di personalità sappi che la paura di essere amata, la paura dell'abbandono da parte di un partner sono "aspetti tipici" del disturbo di personalità BORDERLINE. Io non so, se tu conosci il funzionamento personologico delle persone che presentano questo disturbo della personalità ma se fosse che tu effettivamente lo sei, ti suggerisco di iniziare un percorso di sostegno psicologico che ti possa aiutare ad imparare a gestire questo tuo disturbo di personalità, ad imparare a regolare la tua sfera emotiva ed eventuali paure ad essa connesse, migliorare le capacità relazionali, imparare ad amarti andando a lavorare sulla percezione della tua autostima.

Le tue paure possono essere affrontate ma puoi farlo soltanto tu andando a lavorare su di esse e in primis su di te all'interno di un percorso psicologico. Se vuoi io lavoro a Roma ogni mercoledì e venerdì in studio ma lavoro anche tramite modalità online dal lunedì al venerdì sia con pazienti di Roma sia con pazienti di altre città e la PRIMA CONSULENZA E' SEMPRE GRATUITA.

Resto a tua completa disposizione per ogni domanda e/o informazione.

Un caro saluto,

Dott.ssa Chiara Ilardi

Dott.ssa Chiara Ilardi

Dott.ssa Chiara Ilardi

Roma

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Buongiorno Giada,

la mia non è una vera e propria risposta alla Sua domanda. Quello che Lei scrive contiene già una risposta. Lei sottolinea il suo "non sentirsi abbastanza" e questo spesso complica le relazioni. Penso sia importante poter affrontare questi pensieri all'interno di un percorso.

Cordialità

Sergio De Cillis

 

Dott. Sergio De Cillis

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Milano

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Gentile Giada,
la ringrazio per aver condiviso con tanta chiarezza e profondità la sua esperienza. Le difficoltà che descrive sono comuni a molte persone che convivono con un disturbo borderline di personalità: pensieri intensi e contrastanti, un forte desiderio di essere vista e apprezzata, accompagnato però da un senso di disagio e di inadeguatezza che rende difficile accogliere l’interesse o l’affetto degli altri.

Ciò che racconta – il timore che qualcuno la stimi o la desideri romanticamente, unito alla sensazione di non meritare tali attenzioni – può essere letto come il riflesso di ferite emotive ancora aperte, che rischiano di condizionare profondamente le relazioni. L’esperienza passata con una persona narcisista, a cui ha fatto riferimento, sembra aver confermato queste insicurezze, alimentando una visione di sé negativa e dolorosa.

È comprensibile, in questo contesto, che lei tenda a evitare legami affettivi profondi: non per mancanza di desiderio, ma per protezione da una sofferenza temuta come inevitabile. Tuttavia, come ha intuito, questo meccanismo rischia di creare ulteriore distanza e solitudine, impedendo alle relazioni di svilupparsi in modo più equilibrato.

Esistono oggi percorsi terapeutici specifici – come la DBT (Dialectical Behavior Therapy) – che aiutano proprio a riconoscere e gestire emozioni intense, migliorare la regolazione emotiva e costruire relazioni più stabili e sicure. Un intervento psicoterapeutico strutturato potrebbe aiutarla a rielaborare le esperienze dolorose del passato, a sviluppare una maggiore autostima e a coltivare una forma di fiducia più solida nei confronti di sé e degli altri.

Il percorso non è semplice, ma è possibile. E può fare una grande differenza nella qualità della vita e delle relazioni.

Cordialmente,

Stefano Marchi - CentroMoses

Dott. Stefano Marchi

Dott. Stefano Marchi

Milano

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Buongiorno Giada, 18 anni e già un disturbo diagnosticato (chi te lo ha diagnosticato).

Per essere amati e stimati come per amare e stimare bisogna essere pronti, ricettivi e forse tu non lo sei...

La tua personalità è in formazione, stai attraversando un momento delicato da adolescente a giovane adulta che richiede tutte le energie che possiedi.. Non avere fretta di legarti a qualcuno in quanto forse non hai ancora sviluppato pienamente le difese per una eventuale separazione che può diventare traumatica.

Dovresti lavorare sul punto nel quale dici che non ti senti bene nella tua pelle...

Se i pensieri troppo veloci continuano e diventano intrusioni parlane con il tuo medico o con qualcuno di cui ti fidi.

Un forte abbraccio

Marchetti Fiammetta Ordine Psicologi Liguria n 2882

Disponibile a consulenze e supporto anche on line o tramite telefono.

Dott.ssa Fiammetta Marchetti

Dott.ssa Fiammetta Marchetti

La Spezia

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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Roma

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